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RelianceGli accordi per la nuova sfida di Lipton vennero presi ancor prima che Sir Thomas Lipton, sconfitto per due volte in pochi anni, facesse ritorno in patria: americani e inglesi si sarebbero incontrati ancora una volta a New York, nel 1903. A comandare il sindacato americano fu richiamato C. Oliver Iselin che commissionò il progetto della nuova imbarcazione al “mago di Bristol” Nathanael Greene Herreshof, ormai presenza abituale negli ambienti ovattati della Coppa America.

Il suo nuovo disegno prese il nome di Reliance e stupì tutti per le sue dimensioni impressionati. Lungo più di sessantatre metri, era manovrato da un equipaggio di quasi settanta persone che faticavano non poco per mettere a segno i millecinquecento metri quadrati che ne componevano la superficie velica. Affidata al grintoso Charlie Barr, questa incredibile macchina da corsa affrontò il Shamrock III, la nuova barca di Sir Thomas Lipton disegnata da William Fife Junior all’inizio del 1903 e affidata alla mano esperta di Robert Wringe.

La sfida tra i due scafi fu impari, tanto che lo skipper del defender, una volta conseguita la vittoria, ebbe a dichiarare: “Già dopo i primi bordi credo avessero capito che per loro sarebbe stato troppo difficile. La nostra barca si è dimostrata più veloce in ogni condizione e il tre a zero finale è ovvia conseguenza di ciò!”.

Finì ancora con lo sfidante a zero, dopo tre regate senza storia, durante le quali il defender impose la sua legge. Addirittura la prova conclusiva vide Shamrock III ritirarsi, dopo essersi perso nella nebbia.

Lipton accettò con la solita classe la sconfitta e Reliance venne alata e messa in disarmo dopo che dal varo erano trascorsi appena sei mesi: il suo compito era finito e la Coppa America difesa ancora una volta.