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64ma Centomiglia, i perché del no di Stravaganza 64ma Centomiglia, i perché del no di Stravaganza
Al fine di chiarire la nostra scelta di non partecipare al trofeo Gorla, svoltosi la scorsa domenica, e neppure alla prossima Centomiglia , desideriamo... 64ma Centomiglia, i perché del no di Stravaganza

StravaganzaGargnano – Riceviamo, e pubblichiamo volentieri, una lettera aperta con la quale Domenico Bruzzi, armatore di Stravaganza, spiega perché non ha preso parte al Trofeo Gorla e perché non intende prendere parte alla 64ma Centomiglia:

“Al fine di chiarire la nostra scelta di non partecipare al Trofeo Gorla, svoltosi la scorsa domenica, e neppure alla prossima Centomiglia , desideriamo esprimere alcune considerazioni:
1. Il Bando di Regata è molto lacunoso, confuso e contraddittorio perché sono stati malamente mescolati concetti tratti dai precedenti regolamenti del Circolo Vela Gargnano (che prevedevano classifiche in tempo reale) con il regolamento ORC (che prevede classifiche in tempo compensato). Le polemiche a seguito del Trofeo Gorla ne sono il risultato;
2. Nello specifico, il Bando relativo alla classe Open stabilisce che le imbarcazioni devono essere dotate di chiglia zavorrata e ribadisce il concetto di chiglia zavorrata anche per le imbarcazioni con canting keel: facciamo notare, per inciso, che tale precisazione denuncia scarsa competenza poiché la canting keel nasce dall’idea di aumentare la stabilità sotto vela proprio sfruttando la zavorra della chiglia e quindi non esiste al mondo alcuna canting keel che non sia zavorrata;
3. Se è vero che la zavorra dà stabilità, è però altrettanto vero che appesantisce la barca e la penalizza con poco vento, tutti quindi cercano di alleggerirla il più possibile, ma:
– sostenere, come fanno i “soliti furbetti”, che Clandesteam sia una barca con chiglia zavorrata perché ha una zavorra di 8 Kg (ovvero meno dello 0,4% del dislocamento, essendo lunga 13 metri e pesando più di 2000 Kg in assetto da regata) è evidentemente un’assurda forzatura;
– addurre come scusa che anche la barca ungherese Raffica non abbia la chiglia zavorrata non può essere una giustificazione;
Clandesteam è consapevole che togliere la zavorra dalla chiglia è una scelta molto pericolosa ai fini della sicurezza, tanto è vero che ha dovuto aggiungere due galleggianti laterali diventando di fatto un trimarano;
4. Proprio a fronte di un regolamento così confuso gli organi direttivi e di controllo del  Circolo Vela Gargnano avrebbero dovuto prendere una posizione chiara e definita invece di permette a qualcuno un’interpretazione di comodo delle regole.

Il 28 agosto il presidente Capuccini dichiara a Domenico Bruzzi, armatore di Stravaganza, che per il Circolo Vela Gargnano la chiglia di Clandesteam è da considerarsi comunque zavorrata e che è quindi inutile inoltrare proteste di stazza; consiglia di fare stazzare Stravaganza ORC per non essere più considerata classe Open e poter almeno partecipare alla Centomiglia.

Procediamo subito a richiedere questo certificato. Inutilmente perché ieri, 3 settembre, ci viene comunicato che saremmo comunque inseriti d’ufficio nella classe Open anche se stazzati ORC.

Il Presidente si rimangia quindi il discorso ORC e di fatto ci esclude. Perché allora le due barche svizzere dotate di canting keel possono correre come ORC?

Constatiamo tristemente come le regole non siano uguali per tutti ma vengano interpretate in modo funzionale a non scontentare alcuni partecipanti. Viene fatto passare un messaggio negativo, ovvero che i furbi alla fine vincono, che basta accordarsi a tavolino per determinare i risultati di una regata.

La decisione di non partecipazione alle regate è sicuramente una forte delusione per tutti noi che con passione abbiamo portato avanti il progetto Stravaganza, ma è soprattutto una sconfitta sportiva del Circolo Vela Gargnano e della vela sul Garda.

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