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AC World Series, a Plymouth si contano le ore AC World Series, a Plymouth si contano le ore
Se verranno rispettati i bollettini meteo, il primo week end di regate valide ai fini dell’AC World Series di Plymouth sarà decisamente spettacolare. AC World Series, a Plymouth si contano le ore


Video courtesy America’s Cup.

Plymouth – Se verranno rispettati i bollettini meteo, il primo week end di regate valide ai fini dell’AC World Series di Plymouth sarà decisamente spettacolare. Il vento, specie durante il pomeriggio di sabato, dovrebbe soffiare oltre i 20 nodi, con raffiche prossime ai 30: condizioni che metteranno alla frusta gli equipaggi e i loro AC45.

Intanto, questa mattina, i nove skipper protagonisti dell’AC World Series Plymouth hanno preso parte alla conferenza stampa di apertura dell’evento nel corso della quale si è dibattuto a lungo circa l’elevato impegno fisico richiesto per regatare a bordo degli AC45. L’AC World Series di Plymouth vedrà alcuni dei migliori velisti al mondo darsi battaglia su un percorso breve, disegnato per generare regate competitive a pochi metri dalla riva. Gli spettatori potranno seguire le regate dal Plymouth Hoe, un punto di vista privilegiato, a poche centinaia di metri dal cuore della città.

Credo che con brezza tesa potremo godere di qualche regata davvero emozionante – ha dichiarato Dean Barker, skipper di Emirates Team New ZealandAd Auckland abbiamo navigato con vento oltre i 20 nodi per un paio di giorni e le barche hanno raggiunto il massimo, obbligando gli equipaggi agli straordinari: sugli AC45, con l’aumentare del vento si passa rapidamente dal comfort alla sopravvivenza e il risultato è assolutamente spettacolare”.

Una dichiarazione ripresa da James Spithill, skipper Oracle Racing Spithill: “Il bello di queste barche è che alle portanti ci sono diversi modi per poter attaccare chi ti è davanti e quando sei al comando difenderti è davvero difficile. Del resto in passato non abbiamo mai visto tanti sorpassi come accaduto in Cascais. Questo è un aspetto molto importante, perchè rende le regate fluide e competitive”.

Chi ha avuto recentemente modo di toccare con mano l’enorme potenza degli AC45 è Vasilij Zbogar, skipper di Green Comm Racing che alla ripresa degli allenamenti ha scuffiato davanti al lungomare di Plymouth: “Non pensiamo al podio o al risultato: abbiamo ancora poca esperienza a bordo di queste barche. La scuffia di cui siamo stati protagonisti un paio di giorni fa lo dimostra. Fortunatamente ne siamo usciti indenni e già ieri, con condizioni altrettanto impegnative, eravamo molto più confidenti in noi stessi. Certo, con vento teso le barche raggiungono il limite e noi non siamo ancora pronti al cento per cento: regateremo con attenzione, senza risparmiarci”.

Nessuna scuffia, ma tanta fatica per Terry Hutchinson e l’equipaggio di Artemis Racing: “E’ davvero dura. Durante le manovre sono un semplice spettatore e mi rendo conto che è molto facile criticare. Prima di parlare mi mordo sempre la lingua, perché so che i ragazzi sono al limite. Ieri, durante l’ultimo allenamento, tutti l’equipaggio ha raggiunto la zona rossa in fatto di frequenza cardiaca. Sostenere ritmi del genere per oltre un quarto d’ora è davvero spossante e quando sei al limite incorrere in un errore è cosa semplice”.

La manifestazione avrà inizio sabato 10 settembre alle 14.10 locali (GMT +1), con lo svolgimento di tre regate di flotta valide ai fini del Plymouth AC Preliminaries. Domenica, invece, il programma prevede lo svolgimento di una regata di flotta più lunga e degli AC500 Speed Trial. L’evento riprenderà mercoledì dopo due giornate di riposo, e proseguirà sino a domenica 18 settembre.

Tutte le regate saranno trasmesse in diretta su www.youtube.com/americascup.

A partire da domani, e per nove giorni, l’AC World Series accenderà i riflettori su Plymouth, come ha affermato Vivien Pengelly, consigliere della giunta comunale che, nel porgere il suo benvenuto, ha dichiarato: “Quella che si apre oggi sarà senza dubbio la manifestazione più coinvolgente che Plymouth abbia mai ospitato. Siamo davvero contenti di accogliere l’AC World Series: l’intera città sta vivendo attimi di fibrillazione in attesa che le regate abbiano inizio, anche perchè ospitare un evento del genere garantisce un ottimo ritorno per le attività commerciali”.

Dichiarazioni degli skipper
Bertrand Pace, skipper di Aleph: “E’ un nuovo modo di navigare. E’ una nuova Coppa America, un nuovo evento. E’ una cosa che fa bene allo sport e sono contento di farne parte. A cinquant’anni sto scoprendo un mondo nuovo e sono molto soddisfatto”.

Charlie Ogletree, skipper di China Team, commentando la sua promozione a skipper e il passaggio del timone ad Andreas Hagara: “Come accade in ogni team di professionisti, il management è sempre alla ricerca della giusta combinazione per ottenere il massimo in fatto di risultato. Con il nuovo assetto Andreas si potrà dedicare esclusivamente al ruolo di timoniere mentre io mi dedicherò agli aspetti tattici, vestendo al contempo il ruolo di skipper”.

Loick Peyron, skipper di Energy Team, rispondendo a una domanda sul segreto del suo successo: “Se navighi veloce ti senti molto più intelligente. Tutto, però, accade molto rapidamente, sia gli errori che le cose positive. Talvolta ti sorprendi di quanto sei messo bene e ti congratuli con te stesso di essere dove ti trovi, anche se non hai fatto nulla per esserci. Certo, essere veloci e intelligenti è importante, ma conta anche essere fortunati”.

Chris Draper, skipper di Team Korea, interpellato su quanto sia corto il percorso nella Plymouth Sound: “Il percorso è molto breve, ricco di manovre e di passaggi impegnativi. Con tre-quattro regate al giorno ci sarà davvero da divertirsi e da lavorare sodo”.

Russell Coutts, skipper di Oracle Racing Coutts, interpellato sul come evitare di essere battuto nuovamente da team con poca esperienza come Team Korea, che lo eliminò dall’evento di match race di Cascais: “Essere eliminati non fa mai piacere, ma la realtà è che non abbiamo regatato bene. Qui puoi essere battuto da chiunque, specie se non regati al massimo. Un veterano di Coppa America mi spiegò che è meglio avere un buon finale invece di buon inizio e a loro è toccato il finale migliore”.

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