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Due campioni iridati, Enfant Terrible e Low Noise, e una striscia lunga così di polemiche. Il Campionato del Mondo ORCi di Cres, evento potenzialmente...

Ravenna – Due campioni iridati, Enfant Terrible e Low Noise, e una striscia lunga così di polemiche. Il Campionato del Mondo ORCi di Cres, evento potenzialmente unico e indimenticabile nell’ambito dell’altura internazionale, è finito sepolto sotto le macerie generate dalla disorganizzazione e dalla scarsa professionalità del Comitato Organizzatore e del Comitato di Regata, fischiati in casa propria nel momento più solenne dell’intera manifestazione, la premiazione.

Nel corso dei giorni passati abbiamo interpellato alcuni dei protagonisti, per capire di quali mancanze sono stati accusati i vertici dello Sailing Club of Rijeka, organizzatori del Mondiale, e gli ufficiali di regata, tirati in ballo da più parti e da più comunicati stampa diffusi da parte dei team protagonisti tra le boe di Cres.

Di seguito, suddivisi per punti, le idee e i commenti maggiormente dibattuti da domenica a oggi. La speranza è che di alcune osservazioni si faccia tesoro in vista degli eventi futuri:
– Cres è senza dubbio meta apprezzata da velisti e armatori. A dimostrarlo sono i numeri dell’evento: una flotta composta da centoventicinque equipaggi non è cosa da tutti i giorni;
– numeri del genere hanno creato inconvenienti che l’organizzazione ha colpevolmente sottovalutato. Prima ancora di iniziare le regate, infatti, già nella fase di misurazione e timbratura delle vele c’è stato il caos. Gli stazzatori giravano lungo le banchine privi di un vero e proprio timbro, ma dotati di un comune pennarello verde e, ciò che più conta, di una personale interpretazione del regolamento. A chi ha chiesto spiegazione nel corso del briefing pre-regata è stato risposto di porre l’interrogativo tramite lettera, risposta classica di chi non ha risposte da fornire nell’immediato;
– in mare non si è davvero capito come mai, visto l’alto numero di iscritti, nessuno abbia pensato di posizionare due campi di regata, in modo da far regatare il gruppo A e il gruppo B contemporaneamente. E’ capitato in diverse occasioni che il gruppo B abbia dovuto assistere a tre-quattro procedure del gruppo A prima di poter affollare la linea di partenza a sua volta. Quando poi è capitato che a finire sotto ripetitore per più volte sia stato il gruppo B, il Comitato di Regata ha dovuto attendere la fine della prova del gruppo A per evitare l’accavallarsi tra le due flotte. Ecco in parte spiegato perché il gruppo B ha finito il primo giorno con zero prove all’attivo, o perché la stessa situazione è toccata al gruppo A in occasione del quarto giorno;
– altro errore, sottolineato da più parti, ha riguardato il tempo limite della gara offshore che, invece di essere fissato a trentasei ore, poteva essere calcolato sulla base del GPH di ciascuna imbarcazione. E’ assurdo che un 60 piedi abbia lo stesso time limit di un 32;
– da rivedere la non “scartabilità” della lunga dal coefficiente 1.5 che, impegnando gli equipaggi per svariate ore, è soggetta all’evoluzione della situazione meteo. Mutando, questa può modificare i risultati in corso d’opera. Perché dare tutto questo peso alla casualità?
– sempre in merito alla lunga, è stato fatto notare come la boa del cancello d’arrivo della prima parte della prova fosse posizionata in una baia minuscola e priva di ogni illuminazione, circostanza che ha dell’incredibile e che ha trasformato l’approccio in una vera e propria caccia al tesoro;
– spetta al Comitato decidere se utilizzare la November, annullando così la regata, o accorciare il percorso, ma le scelte assunte dagli ufficiali di regata del Mondiale ORCi di Cres sono state contestate da più parti. In pratica le ha accettate solo chi, in quel momento, aveva da guadagnarci. In occasione dell’ultimo annullamento, la flotta viaggiava a una media di 6.5 nodi con il traguardo distante meno di cinque minuti.

Quasi esclusivamente critici sono i commenti che diversi armatori hanno lasciato sul sito dell’UVAI.

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