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Iniziato a New York il processo d'appello che vede coinvolti Alinghi e la Société Nautique de Genève. Le parti hanno avuto trenta minuti a...

[singlepic=69,250,170,,left]XXXIII America’s Cup – New York – Archiviata la vertenza di primo grado, con la quale il giudice Cahn ha annullato il Protocollo sottoscritto tra la Société Nautique de Genève e il Club Nautico Espanol de Vela, riconoscendo a BMW Oracle Racing il diritto di contendere la Vecchia Brocca ad Alinghi in una sfida a due da disputarsi il prossimo mese di marzo, i sindacati di Ernesto Bertarelli e Larry Ellison sono comparsi oggi davanti alla Divisione d’Appello della Suprema Corte di New York. Materia del contendere, questa volta, è il ricorso presentato dal defender contro la decisione di Cahn che, nel corso del dibattimento, aveva confermato la validità della sfida lanciata all’inizio di luglio 2007 dal Golden Gate Yacht Club. Alinghi contesta alcuni vizi di forma individuati nella documentazione presentata dal club statunitense; su tutti il punto in cui questa parla di match tra barche a chiglia lunghe e larghe novanta piedi. “Può una barca a chiglia essere un catamarano?” chiedono gli avvocati del consorzio elvetico. Inoltre, i legali di entrambe le parti hanno approfittato del dibattimento per chiedere lumi in merito alla data e alla località del duello. Fissando il match per il marzo 2008, Cahn ha di fatto imposto al defender l’obbligo di scegliere una località dell’emisfero sud. Il Deed of Gift, infatti, vieta lo svolgimento di regate a nord dell’equatore nel periodo compreso tra ottobre e aprile.
Agendo con procedura d’urgenza, i cinque giudici componenti il collegio – David Saxe, Eugene Nardelli, Karla Moskowitz, Rolando Acosta e Leland DeGrasse – hanno garantito trenta minuti per le arrighe di entrambe le parti. Era questa l’unica opportunità per gli avvocati di presentare le proprie ragioni alla Corte che, a meno di conrattempi, dovrebbe emettere una sentenza in tempi ragionevolmente brevi. Lucien Masmejan, capo dell’ufficio legale di Alinghi, ha commentato: “Siamo soddisfatti di aver presentato le nostre motivazioni e di essere stati ascoltati dalla Corte d’Appello circa la validità della sfida lanciata dal Golde Gate Yacht Club. Nello stesso tempo questa è stata l’occasione per cercare un chiarimento circa la data e la località della trentatreesima America’s Cup. La sentenza del giudice Cahn ha lasciato irrisolti diversi aspetti della vicenda e noi speriamo che la nostra posizione possa trovare sostegno presso la Corte d’Appello. I giudici che devono decidere sul caso sono sembrati ricettivi e auspichiamo che la sentenza arrivi a breve. Speriamo che motivando il nostro appello e avendo ottenuto la procedura d’urgenza, tutti i possibili ritardi siano stati minimizzati”.
Considerazioni più o meno analoghe sono state esposte da Tom Ehman, portavoce del club di San Francisco: “Come tutti, attendiamo con ansia la sentenza della Corte. Nel corso della loro arringa, i legali di Alinghi non hanno prodotto alcuna nuova prova: si sono limitati ad esporre le medesime argomentazioni già rappresentate al giudice Cahn. Siamo pertanti fiduciosi in merito all’esito della contesa”.

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