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La scorsa settimana, due tra i volti più sorridenti e simpatici della nuova America's Cup hanno ottenuto importanti successi in ambito agonistico. Ad aprire...

San Francisco – La scorsa settimana, due tra i volti più sorridenti e simpatici della nuova America’s Cup hanno ottenuto importanti successi in ambito agonistico.

Ad aprire la “serie” è stato il regolatore dell’ala di Emirates Team New Zealand, Glenn Ashby, che si è cavato la soddisfazione di vincere il Campionato Australiano dei catamarani Classe A con una regata di anticipo. Venerdi sera, quindi, è stato il turno dello skipper di Energy Team, Loick Peyron, che ha conquistato il Trofeo Jules Verne con Banque Populaire V, fissando il nuovo tempo di riferimento sul giro del mondo senza scalo.

Per Ashby, che nel corso degli anni ha regatato su una vasta gamma di multiscafi, si tratta dell’ennesima affermazione di una carriera ricca di titoli nazionali e internazionali. Entrato nel mondo dell’America’s Cup grazie a BMW Oracle Racing, che lo arruolò in occasione della sfida contro Alinghi per aiutare il team durante le sessioni di allenamento, Ashby si è ben presto rivelato uno degli uomini chiave della sfida statunitense, al punto che James Spithill sottolineò come, la sua esperienza, fosse stata determinante per consentire al team di ottenere il massimo dal maxi trimarano USA-17 e, di conseguenza, per strappare la Coppa al team di Ernesto Bertarelli.

Capacità e successi che non hanno impedito a Glenn Ashby di restare con i piedi ben saldi per terra e di essere sempre disponibile per una battuta, un’intervista o una semplice chiacchierata, nel corso delle quali non ha mai mancato di raccontare con passione e dettagliata puntualità la sua esperienza in seno al team di Larry Ellison.

Ora che è passato con i kiwi, poco sembra essere cambiato in lui. Oltre a confermarsi disponibile con i media, continua a coprire gli stessi incarichi assolti ai tempi di BMW Oracle Racing e ha messo a disposizione di Dean Barker e compagni la sua grande esperienza in fatto di multiscafi e ali rigide. Non è certo un caso che, con lui a bordo a regolare l’ala, Emirates Team New Zealand abbia ottenuto i risultati migliori nell’ambito della sua partecipazione all’AC World Series.

Anche Loick Peyron è stato coinvolto nell’ultima America’s Cup. Era secondo timoniere di Alinghi e ha timonato il catamarano svizzero durante la fase finale della seconda regata contro BMW Oracle Racing.

Al pari di Ashby, anche Peyron è considerato uno dei personaggi più gioviali, amichevoli e divertenti dell’universo America’s Cup. Durante le regate, l’audio catturato a bordo ha permesso di scoprire che, anche tra le boe, non perde mai il senso dello humor. Atteggiamento riproposto in sede di conferenza stampa, dove, indipendentemente dal risultato, non manca mai di chiudere i suoi interventi con battute misurate e divertenti.

Un modo di fare tipico di un leader nato, capace di rimanere focalizzato sull’obiettivo principale e di sdrammatizzare con una battuta, o un semplice sguardo, quando la tensione sale ai massimi livelli.

A proposito del record fissato da Banque Populaire V, un dato colpisce nel segno: la media, durante i quarantacinque giorni di navigazione, è stata di 26,5 nodi. Una media che poche imbarcazioni sono in grado di tenere per archi di tempo così prolungati, forse nemmeno i sottomarini nucleari e le portaerei che, di massima, possono raggiungere i 29-30 nodi.

Un bravo, quindi, a Loick Peyron e Glenn Ashby, caratteri sorridenti e determinati capaci di colpire nel segno.

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