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E' il solito Grant Dalton quello che parla al New Zealand Herald. Il solito, perchè commenta utilizzando i toni che gli sono consoni e...

Auckland – E’ il solito Grant Dalton quello che parla al New Zealand Herald. Il solito, perchè commenta utilizzando i toni che gli sono consoni e che lo hanno reso inviso a Oracle Racing, al punto da spingere gli americani a pensare di introdurre una regola che vada a colpire chi, tra gli iscritti, critica pubblicamente l’evento. Il solito perché l’argomento chiave è sempre quello relativo ai costi della nuova America’s Cup-

La Coppa è maledettamente cara. Ci avevano detto che sarebbe stata meno costosa, ma posso affermare che i costi, rispetto all’ultima volta, sono lievitati di circa il venti per cento – ha affermato il CEO di Emirates Team New Zealand, che ha aggiunto come non ci sia da stupirsi se sono solo quattro i team in grado di costruire un AC72 – Realizzare e navigare con un AC72 sarà molto complicato. Sono convinto che i russi e altri team si siano spaventati davanti a questa idea. Non è certo un caso se, al momento, la Coppa è una questione tra tre miliardari e noi. Non mi sembra affatto una Coppa sostenibile: se si illudono di poter fare con gli AC72 la stessa cosa che hanno fatto con gli AC45, si sbagliano di grosso.

Dalton ha poi affermato che, proclami del Comitato Organizzatore a parte, crede non sia affatto possibile che un team possa organizzare una sfida credibile, visti i tempi ormai risicati.

Il problema del numero limitato di iscritti è stato al centro di numerosi meeting tra i vertici di ACRM e di ACEA. Assieme ai rappresentati dei team, Iain Murray e compagnia cantante hanno studiato soluzioni tese a rendere comunque avvincente lo spettacolo in acqua.

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