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America’s Cup, il Moro fa ancora emozionare America’s Cup, il Moro fa ancora emozionare
Una serata di sorrisi e lacrime, applausi e tanti ricordi che hanno fatto rivivere con palpitante emozione l’impresa del Moro di Venezia. America’s Cup, il Moro fa ancora emozionare


Video courtesy Compagnia della Vela.

Venezia – Una serata di sorrisi e lacrime, applausi e tanti ricordi che hanno fatto rivivere con palpitante emozione l’impresa del Moro di Venezia. Questo è stata la conferenza Il Sogno del Moro, che la Compagnia della Vela di Venezia ha organizzato come terzo appuntamento del ciclo Aspettando la Coppa America. Barche, storie, protagonisti in vista dell’approdo delle America’s Cup World Series programmate in laguna dal 12 al 20 maggio.

Sul palco del Centro Sportivo d’Eccellenza dell’Isola di S. Giorgio, gremito in tutti gli ordini di posti da soci e veneziani che non hanno voluto mancare a un evento così memorabile come quello del ventennale della vittoria della Louis Vuitton Cup da parte del Moro e della Compagnia, sono sfilati lo skipper Paul Cayard, Fernando Sena, all’epoca responsabile del Cantiere Tencara dove gli scafi vennero costruiti, e Carlo Borlenghi, fotografo ufficiale del team. Nelle prime file i collaboratori di Raul Gardini e i figli Eleonora e Ivan.

Dopo i saluti di rito da parte del Presidente e Sindaco Giorgio Orsoni, del Vice Presidente Piero Pellegrini e Alberto Sonino, delegato del Sindaco all’organizzazione delle America’s Cup World Series, Giulio Guazzini ha dato il via a una sfilata d’eccezione: i membri dell’equipaggio del Moro hanno fatto a sorpresa il loro ingresso in sala, seguiti da un’ovazione da stadio.

Per la prima volta dopo San Diego – ha detto un Cayard visibilmente emozionato – ci troviamo in così tanti del Moro insieme. Ed è entusiasmante che succeda a Venezia, in una serata magica“.

Si è guardato al passato, a quanto fosse avanzata la sfida lanciata da Raul Gardini, imprenditore visionario che portò il mondo della nautica a una svolta organizzando e gestendo l’equipaggio come una vera impresa e non solo una squadra, sperimentando l’uso di nuovi materiali e tecnologie per la costruzione degli scafi, spingendo mediaticamente la sua impresa, che divenne subito patrimonio dei veneziani e degli italiani.

Dal passato lo sguardo si è spostato al prossimo futuro e all’arrivo a Venezia dei catamarani AC45 con le loro ali rigide. Davanti al dubbio se il campo in bacino S. Marco possa essere più spettacolare che tecnico, Paul Cayard, dall’alto della sua trentennale esperienza in Coppa America, non ha dubbi: “Le ACWS di Venezia saranno per la vela, quello che è il circuito di Montecarlo per la Formula 1“.

Mai paragone è stato più azzeccato.

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