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Gli organizzatori e i team stanno riflettendo sul modo di condurre l'America's Cup una volta che gli AC45 saranno sostituiti dai più grandi AC72,...

San Francisco – Gli organizzatori e i team stanno riflettendo sul modo di condurre l’America’s Cup una volta che gli AC45 saranno sostituiti dai più grandi AC72, destinati a essere i protagonisti assoluti delle regate in programma nella baia di San Francisco nell’estate del 2013.

Durante le fasi finali della Louis Vuitton Cup e nel corso dell’America’s Cup, i team potrebbero ritrovarsi a disputare fino a tre match al giorno: una serie di impegni senza dubbio spettacolari, ma quanto meno spossanti dal punto di vista fisico.

Il direttore della regata, Iain Murray, ha spiegato che le modifiche attualmente allo studio, serviranno per massimizzare l’azione tra le boe ed esaltare la competizione tra i team: “Questo è uno degli scenari che stiamo considerando, in consultazione con i team – ha detto Murray una volta rientrato a San Francisco dalla Nuova Zelanda Nuova Zelanda – determinante in tal senso è stata l’esperienza maturata con l’America’s Cup World Series, dove siamo stati in grado di sperimentare percorsi e formati diversi eventi“.

Il ‘Tre per uno’ è un piano di cui abbiamo discusso che permetterebbe di gestire quotidianamente più partenze, più giri di boa e più momenti emozionanti. Essenzialmente si tratterebbe di disputare ogni giorno un confronto al meglio delle tre per assegnare il punto in palio. Oltre ad aumentare lo spettacolo, aumenteremmo anche l’equità del confronto. Con un solo match da disputare, basta un errore per vedersi battuti. Con il format che stiamo studiando, invece, si potrebbe assistere a grandi rimonte“.

Nel 2013, gli sfidanti si confronteranno l’uno contro l’altro nella Louis Vuitton Cup (4 luglio – 1 settembre). Il vincitore se la dovrà poi vedere con il defender, Oracle Racing, nelle finali dell’America’s Cup, in programma tra il 7 e il 22 settembre.

Al momento sono quattro i team che stanno costruendo un AC72 in vista del 2013 (Oracle Racing, Luna Rossa, Emirates Team New Zeland e Artemis Racing). Non è comunque escluso che questi siano raggiunti da altri team, visto che la deadline per le iscrizioni è fissata nel corso della prossima estate.

I nostri sfidanti sono a punti diversi della loro preparazione – ha spiegato Murray – Per la prima volta, l’America’s Cup ha messo a disposizione un progetto di base che permette ai team di muovere da un punto piuttosto avanzato e garantisce al contempo un considerevole risparmio di tempo e denaro“.

So per certo che ci sono diversi team che stanno chiudendo il cerchio e sono prossimi a premere il pulsante che darà inizio alla loro avventura sull’AC72. Ci vogliono circa otto mesi per costruire e rifinire uno di questi enormi catamarani. Solo durante l’estate sapremo quanti saranno i protagonisti della prossima Louis Vuitton Cup“.

La costruzione dell’AC72 rappresenta solo il primo passo del processo: regatare a bordo di una barca capace di viaggiare a velocità prossime i 40 nodi rappresenta senza dubbio una grande sfida.

Queste barche sono senza dubbio estreme – ha concluso Murray – Sono incredibilmente potenti, veloci e leggere e con undici uomini di equipaggio, la sfida è immensa. Come velista, ho il massimo rispetto per quello che i ragazzi dei team si ritroveranno a fare. Al termine di ogni giornata di regate, i team saranno senza dubbio spossati e non vedranno l’ora di dormire in vista della giornata seguente. Non credo che vedremo molti dei ragazzi con una birra in mano, almeno non finchè sarà tutto finito“.

Nel frattempo, la stagione 2012 sarà basata sulle emozioni dell’America’s Cup World Series. Il prossimo evento è in programma a Napoli, tra il 7 e il 15 aprile.

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