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Nuova puntata del duello Alinghi-BMW Oracle Racing. Il sindacato svizzero replica alla dichiarazione "Miti e Realtà" divulgata ieri dal team statunitense.

America’s Cup – Ginevra – Nuova puntata del duello AlinghiBMW Oracle Racing. Il sindacato svizzero ha replicato oggi pomeriggio alla dichiarazione “Miti e Realtà” divulgata ieri dal team statunitense. Pubblichiamo qui di seguito la traduzione italiana curata dall’ufficio stampa del consorzio di Ernesto Bertarelli e il testo originale, diffuso nel corso della serata.

Dichiarazione di Alinghi in risposta ai commenti di BMW Oracle Racing sul Protocollo della 33a America’s Cup
[singlepic=441,250,170,,left]In seguito alla dichiarazione ‘Myth and Reality’ diffusa ieri da BMW Oracle Racing, Alinghi può soltanto sottolineare che l’interpretazione dei fatti da parte del team americano è perversa, parziale e superata.
Sin dalla fine della 32a America’s Cup a luglio 2007, BMW Oracle Racing ha ripetutamente sostenuto che il Protocollo ingiusto era il motivo della sua distruttiva strategia legale. Nel suo pervicace tentativo di arrivare a tutti i costi direttamente a una regata di finale uno contro uno contro Alinghi, BMW Oracle Racing ha drasticamente indebolito la posizione di tutti i challenger della 33a America’s Cup. Inoltre quando agli americani è stata offerta l’opportunità di riportare l’America’s Cup in acqua, loro hanno rifiutato l’offerta di Alinghi per una regata in multiscafo uno contro uno da disputare nel 2009, continuando a sperare in una vittoria per forfait del Defender.
La realtà è rappresentata dal fatto che, alla fine del 2007, dodici challenger erano pronti a partecipare, insieme al Defender, a un’America’s Cup convenzionale, ma BMW Oracle Racing ha tenuto l’intera comunità dell’America’s Cup in ostaggio con la causa legale intentata a New York. Nell’agosto 2008, a seguito della decisione della Divisione d’Appello della Corte in favore della Société Nautique de Genève (SNG) e di Alinghi, BMW Oracle Racing ha scelto ancora una volta di continuare con il suo tentativo egoistico di una regata uno contro uno, persistendo nella sua strategia legale, malgrado il ritardo causato dalla causa stessa, e costringendo i challenger a rimanere ancora in attesa.
Chiunque è interessato al Protocollo della 33a America’s Cup può trovare sul numero di Sea Horse di questo mese un’illuminante intervista di Brad Butterworth, skipper di Alinghi. Le accuse di BMW Oracle Racing sono false e obsolete.
Non prendono, infatti, in considerazione le numerose aperture che SNG/Alinghi e il Challenger of Record, Club Náutico Español de Vela (CNEV), hanno fatto nel tempo, nel tentativo di raggiungere una soluzione, ne tengono in considerazione il numero di emendamenti introdotti al Protocollo originale in collaborazione con i challenger regolarmente iscritti. Dal momento in cui ha lanciato il suo attacco legale, che cos’altro ha fatto BMW Oracle Racing, oltre a chiedere che ogni punto in discussione fosse risolto a suo esclusivo favore?
BMW Oracle Racing non deve dimenticare che il Defender dell’America’s Cup, insieme al Challenger of Record, ha il diritto e il dovere di mettere a punto i termini della competizione e di organizzare l’evento successivo. Alinghi ha vinto l’America’s Cup due volte in maniera chiara e pulita sull’acqua. La 32a America’s Cup, organizzata da AC Management, è stata riconosciuta da molti come l’America’s Cup di maggior successo di sempre. Alinghi suggerisce fermamente a BMW Oracle Racing di ritirare la sua causa legale e di iscriversi alla 33a America’s Cup come challenger – come hanno peraltro già fatto la maggior parte dei team – e di provare a migliorare i suoi risultati sull’acqua.
Malgrado l’insistenza di BMW Oracle Racing nella sua strategia legale, Alinghi continuerà a lavorare per un’America’s Cup convenzionale cui prendano parte tutti i challenger regolarmente iscritti e in questo senso Alinghi sta organizzando una serie di incontri con tutti i challenger per discutere i termini del prossimo evento.

Alinghi statement in response to BMW Oracle Racing’s comments on the 33rd America’s Cup Protocol
[singlepic=440,170,250,,left]Following yesterday’s ‘Myth and Reality’ statement issued by BMW Oracle Racing, Alinghi can only say that the team’s interpretation of the facts is perverse, partial and outdated.
Since the end of the 32nd America’s Cup in July 2007, BMW Oracle Racing has repeatedly proclaimed an unfair Protocol as justification for its destructive legal strategy. In its single-minded pursuit of a Deed of Gift Match against Alinghi, BMW Oracle Racing has drastically weakened all 33rd America’s Cup challengers and when given the opportunity to get the America’s Cup back on the water the team refused Alinghi’s offer of a one-to-one multihull race in 2009 instead hoping for victory through forfeit.
The reality is that by the end of 2007, 12 challengers were ready to participate along with the Defender in a conventional multi-challenge event but BMW Oracle Racing held the America’s Cup community hostage with its New York law suit. In August 2008, following the Appellate Division decision in favour of the Société Nautique de Genève (SNG) and Alinghi, BMW Oracle Racing once again chose to continue with its self-serving pursuit of a Deed of Gift Match by extending its legal strategy despite delaying proceedings and keeping the challengers out of business.
Anyone interested in the 33rd America’s Cup Protocol might find Alinghi team skipper Brad Butterworth’s interview in this month’s Seahorse magazine insightful. BMW Oracle Racing’s accusations are false and outdated; they do not take into consideration the many concessions that the SNG/Alinghi and the Challenger of Record, Club Náutico Español de Vela (CNEV), have made in order to achieve a resolution to this dispute nor do they consider the number of amendments to the original Protocol that were introduced in collaboration with the entered challengers. Since launching its legal attack, what has BMW Oracle Racing ever brought to the table other than demanding every point in discussion be resolved to its advantage?
BMW Oracle Racing should not forget that it is the right and duty of the Defender of the America’s Cup, together with the Challenger of Record, to set the terms of the competition and to organise the next event. Alinghi has won the America’s Cup twice ‘fair and square’ on the water. The 32nd America’s Cup organised by AC Management was recognised by many to be the most successful America’s Cup ever. Alinghi strongly suggests to BMW Oracle Racing to drop its law suit and enter the 33rd America’s Cup as a challenger – like the majority of teams have done – and to improve its track record on the water.
Despite BMW Oracle Racing‘s continued PR and legal strategy Alinghi will continue to work towards a conventional multi-challenger America’s Cup and is organising meetings for all challengers to gather and discuss the terms of the next event.

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