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Coppa America in tribunale e velisti sul lastrico. Certo non è la norma, ma ad alcuni protagonisti della campagna valenciana è capitato di ritrovarsi...

[singlepic=491,250,170,,left]America’s Cup – Auckland – Coppa America in tribunale e velisti sul lastrico. Certo non è la norma, ma ad alcuni protagonisti della campagna valenciana è capitato di ritrovarsi nelle cosiddette braghe di tela e di doversi arrangiare pur di sbarcare il lunario. Giunge dal web la notizia che Nick Heron, membro di Emirates Team New Zealand, è stato costretto a vendere tramite internet le uniformi indossate durante la trentaduesima America’s Cup.
Heron, che per ogni uniforme spera di incassare attorno ai duecento Dollari, è stato tra i primi licenziati dal consorzio di Grant Dalton nel momento in cui la Coppa è finita davanti ai giudici e si è ritrovato ben presto a corto di denaro, come ha spiegato al Sunday Star-Times: “Finita l’esperienza di Coppa America sono stato per mesi senza lavorare e la conseguenza è che sono finito sul lastrico. E’ stato aprendo l’armadio e vedendo tutte le mie divise piegate, in alcuni casi ancora chiuse all’interno delle loro buste, che ho avuto l’idea: le tenevo da parte nella speranza mi tornassero utili e invece le devo vendere per questioni di soldi”.
Entrato in Team New Zealand nel 1988 da allora non ha perso una sola campagna di Coppa America, ma oggi, il velista neozelandese guarda avanti con meno certezze: “Ho fatto del mio meglio per tentare di resistere e ho accettato offerte di lavoro poco allettanti nella speranza che tutto si potesse sistemare, ma le cose andavano troppo per le lunghe e mi sono deciso a optare per un impiego fulltime con la Southern Spar che mi obbligherà a risiedere sempre nello stesso posto e a rifiutare le eventuali chiamate che dovessero giungere dal mondo della Coppa America. Molti miei colleghi, invece, sono stati bravi nel ritagliarsi uno spazio nei principali circuiti europei, io, nonostante tante telefonate, non sono riuscito a fare altrettanto: l’offerta di uomini era molto maggiore rispetto alla domanda”.
Sebbene quello di Heron sia un caso limite, molti sono i velisti ad essersi ritrovati a spasso dopo la Coppa America del 2007. Solo da parte di Emirates Team New Zealand ci sono stati molto licenziamenti, al punto che il team oggi può contare su una forza lavoro ridotta all’osso: “Finchè gli sponsor continueranno a supportarlo, il sindacato potrà, seppure a regime minimo, stare in piedi – ha concluso Heron, ormai rassegnato – ma invece di vivere alla giornata sarebbe bello intravedere un pò di luce alla fine del tunnel”.
E la fiammella della speranza potrebbe essere rappresantata dalle Louis Vuitton Pacific Series, ancor prima che dagli incontri tra Ellison e Bertarelli. A oggi, infatti, l’unica certezza è che a gennaio i team di Coppa torneranno ad incrociare le prue, e a dare visibilità agli sponsor sopravvissuti, in un evento sponsorizzato dalla maison francese e non in una manifestazione griffata Vecchia Brocca.

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