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Dando fiducia ai bollettini che per i prossimi giorni promettono vento teso tra le boe di Qingdao, Mitch Booth, portacolori tra i Tornado della...

[singlepic=221,250,170,,left]Pechino 2008 – Qingdao – Nonostante la sua invenzione – un gennaker talmente magro da poter essere utilizzato al pari di un Code Zero durante la navigazione di bolina – sia stata ritenuta ammissibile dagli stazzatori della classe Tornado, Mitch Booth, fuoriclasse australiano passato armi e bagagli sotto i colori del Comitato Olimpico olandese per dissapori con la Federvela del suo paese d’origine, ha deciso di non utilizzarla nel corso delle regate olimpiche.
“Come ho dichiarato sin dal primo giorno, la mia decisione finale sarebbe dipesa dalle previsioni meteo – ha spiegato Booth dopo aver comunicato al Comitato di Stazza di voler regatare impiegando il gennaker tradizionale regolarmente stazzato – Per i prossimi tre giorni, durante i quali sono previste le prime sei prove della nostra serie, i bollettini parlano di venti superiori ai dodici nodi, limite che riteniamo essere ottimale per ottenere il meglio dalla nostra vela. Inutile quindi prendere dei rischi inutili”.
Una scelta conservativa quella di Booth che, senza dubbio, coglierà di sorpresa John Lovell e Charlie Ogletree. A differenza del velista aussie, assieme al quale hanno sviluppato il profilo del rivoluzionario gennaker, i due statunitensi hanno infatti stazzato due versioni differenti dell’innovativo progetto e si vedranno costretti ad utilizzare una di queste. Una scelta coraggiosa che, stando al famoso adagio, in caso di errore nelle previsioni, potrebbe finire per premiare gli audaci.
Altri binomi che durante la preparazione olimpica hanno avuto modo di provare il tanto chiaccherato gennaker, tra questi gli australiani Darren Bundock e Glenn Ashby, campioni del mondo in carica, hanno puntato tutto sul piano velico standard: “E’ una scelta troppo rischiosa – ha spiegato Bundock – Abbiamo preferito concentrarci su altri aspetti per cercare di essere più performanti in condizioni di vento leggero. Ad esempio, dal momento in cui si è concluso il Mondiale di Auckland, Glenn (Ashby, ndr) si è messo a dieta e ha perso una decina di chili”.

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