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Navigando nel sito dell'ANSA ci siamo imbattuti in un articolo che da per imminente l'introduzione della patente a punti anche per la nautica da...

Roma – Navigando nel sito dell’ANSA ci siamo imbattuti in un articolo che da per imminente l’introduzione della patente a punti anche per la nautica da diporto. Tanto che la Camera dei Deputati ne ha già votato l’approvazione con maggioranza bulgara. La geniale iniziativa è promossa dall’esponente del Grande Sud, Giacomo Terranova, convinto in tal modo di ridurre il numero degli incidenti “…concentrati – ma guarda un po’ – nella stagione estiva“.

Ci troviamo davanti all’ennesima trovata inutile e assurda, che pretende di mettere sullo stesso piano mezzi su ruote e imbarcazioni e che dimostra una volta ancora quanto il mondo politico sia lontano dai reali problemi della nautica.

Resta da capire se timonare mentre si parla al telefonino compoterà una decurtazione in termine di punti.

Di seguito il testo completo del pezzo redatto dall’ANSA: “Sì dell’Aula della Camera all’istituzione della patente nautica a punti. L’Assemblea di Montecitorio ha approvato con quattrocentosettantanove si, quindici no e sei astenuti un testo unificato, che introduce anche per i natanti le stesse regole che valgono per i mezzi su ruota, con l’obiettivo di ridurre gli incidenti in mare e responsabilizzare maggiormente i conducenti di natanti e imbarcazioni. Il testo ora passa al Senato“.

La legge, spiega in una nota il relatore della legge Giacomo Terranova (Grande Sud), affronta il tema della sicurezza nella navigazione da diporto che ha fatto registrare negli ultimi anni un consistente aumento degli incidenti, concentrati soprattutto nella stagione estiva. Lo strumento della patente a punti per le unità da diporto è mutuato dalla positiva esperienza maturata dal 2002 per la patente di guida dei veicoli a motore“.

L’oggettiva diminuzione delle infrazioni al codice della strada, conseguita all’istituzione del sistema dei punti nella patente automobilistica – sottolinea Terranova – induce infatti a ritenere che questo tipo di meccanismo possa essere utilmente applicato anche nel campo della navigazione da diporto, nella prospettiva di una concreta responsabilizzazione degli utenti e di un conseguente innalzamento dei livelli di attenzione e di cautela nella conduzione delle imbarcazioni e dei natanti”.

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