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Giraglia Rolex Cup, anche Mascalzone Latino al via Giraglia Rolex Cup, anche Mascalzone Latino al via
Nel 2014 il team Mascalzone Latino non si dedica solo ai monotipi e ha scelto proprio un'edizione speciale della Giraglia... Giraglia Rolex Cup, anche Mascalzone Latino al via

Vincenzo Onorato - Audi Sailing Series Melges 32Sanremo – Nel 2014 il team Mascalzone Latino non si dedica solo ai monotipi e ha scelto proprio un’edizione speciale della Giraglia, che all’arrivo della regata lunga celebrerà l’inaugurazione della nuova prestigiosissima Club House dello Yacht Club Monaco (per il quale regatano tutte le barche di Vincenzo e Achille Onorato), per tornare nel pianeta dell’altura con un Cookson 50, l’ex Calipso IV, rimesso praticamente a nuovo.

L’ultima arrivata in casa Mascalzone Latino è un’imbarcazione classificata come racer-cruiser, concepita dallo studio Farr Design e realizzata dal cantiere Cookson in Nuova Zelanda. Rappresenta un ideale punto d’incontro fra le caratteristiche “corsaiole” cercate in uno scafo di questa categoria e le più naturali esigenze di comfort per armatore ed equipaggi. Gli interni, infatti, sono votati all’essenzialità ma senza rinunce o grossi compromessi, anzi: materiali e design moderni lo rendono funzionale alle regate pur strizzando l’occhio alla crociera, talvolta impossibile con yacht concorrenti che sono stati invece “svuotati” per partecipare alle competizioni. Il Cookson 50 ha una lunghezza fuori tutto di 15.24 m per 4. 29 m di larghezza massima, con un dislocamento di 7.000 kg e un pescaggio di 3.00 m.

L’equipaggio di Mascalzone Latino conta un totale quattordici persone, la maggior parte dei quali volti già noti e affezionati al team e qualche piacevole novità. Si parte con l’armatore, Vincenzo Onorato, al timone. Jules Salter è il navigatore. Gabriele Benussi il tattico, Flavio Favini e Marco Savelli afterguard. Randista è Leonardo Chiarugi. Tre i tailer: Andrea Ballico, Guglielmo Giordano e Matteo Savelli. Marco Carpinello alle drizze supportato da Pietro Manunta. Alessandro Frizzarin all’albero e Davide Scarpa a prua.

L’ultimo nato con il nome di Mascalzone Latino è lo scafo numero trentadue della numerosa e mitica flotta che da oltre vent’anni dà spettacolo sui campi di regata di tutto il mondo. Per onore delle statistiche, sette scafi di classe Coppa America hanno portato questo nome, seguiti da cinque Farr 40 (la serie che ha dato più lustro e successo al team) e tre IMS 50 che, insieme al Cookson, rappresentano la terza “lunghezza” preferita dai Mascalzoni. Seguono numerosi altri brillanti monotipi in uno/due esemplari ciascuno.

La Giraglia Rolex Cup di quest’anno, organizzata dallo Yacht Club Italiano in collaborazione con la Société Nautique de Saint Tropez, è l’edizione numero 62 e segna il ritorno di Vincenzo Onorato dopo quasi vent’anni d’assenza. Si tratta di un’edizione molto numerosa, che conta 170 iscritti alle regate costiere mentre 214 saranno invece sulla linea di partenza della regata d’altura.

Da domenica 15 a martedì 17 andranno in scena le regate costiere a St Tropez mentre la partenza della regata d’altura è prevista mercoledì 18 giugno. La premiazione è organizzata per sabato 21 giugno a Montecarlo nella nuova spettacolare sede dello Yacht Club Monaco che imita la forma di una splendida nave da crociera.

Dichiarazione di Vincenzo Onorato: “È per me un grande onore tornare alle regate d’altura e farlo proprio in un’occasione importante come questa. La Giraglia la porto nel cuore, come tanti, perché ti lascia un segno profondo. Superare il mitico scoglio nel cuore della notte o comunque quando il sole è basso è un’emozione che poche altre regate possono darti. E poi c’è da dire che questo evento, supportato non a caso da Rolex da tanti anni, è stato e penso sarà sempre un vero test per la bravura e la coesione degli equipaggi. Ci sono tante storie di uomini che, con un buon risultato alla Giraglia, hanno fatto un salto di qualità notevole nella propria carriera. Io questa regata l’ho vinta molti anni fa, nel 1997: sembra quasi un’altra epoca adesso, con barche molto più grandi e record di percorrenza inarrivabili per i più. Confidiamo comunque di divertirci e di sfruttare l’occasione per rimetterci alla prova anche in questa categoria che, per certi aspetti, è come se si trattasse di un’altra disciplina rispetto alle regate corte e veloci che ci siamo abituati a disputare in questi ultimi anni”.

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