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Costa Concordia, il blog del naufragio Costa Concordia, il blog del naufragio
La notte del 13 gennaio 2012, alle ore 21.42, la Costa Concordia è affondata in prossimità di Giglio Porto in seguito alla collisione con... Costa Concordia, il blog del naufragio
Il fatto Il blog Documenti La nave Foto Video

 


Il fatto
Alle 21.45 del 13 gennaio 2012, a causa di una manovra azzardata, la Costa Concordia urta la secca de Le Scole (42° 21.20 N, 10° 55.48 E). Lo squarcio di circa settanta metri, apertosi sotto la linea di galleggiamento, tra la mezzanave e il giardinetto di sinistra, è letale: la sala macchine, la sala generatori e il locale quadri tecnici sono allagati in pochi minuti. Alle 22.45, ormai senza propulsione e dopo aver dissipato tutto il suo abbrivio, all’apparenza in totale balia delle correnti, la nave si incaglia definitivamente a ridosso di Punta Gabbianara, dove inizia a inclinarsi verso dritta.

Allertati dalla figlia di un passeggero, i Carabinieri di Prato chiamano la Capitaneria di Porto di Livorno che, a sua volta, contatta la nave per avere informazioni in merito al reale stato delle cose. Da bordo, a più riprese, si sentono rispondere che si tratta di un semplice blackout (vedi video seguente) causato da un problema ai generatori.


Video courtesy Corriere della Sera.

La Capitaneria di Porto di Livorno s’insospettisce e chiede a un’unità della Guardia di Finanza di portarsi in zona. E’ l’inizio delle operazioni di soccorso.

A nave ormai incagliata, Francesco Schettino, comandante del Costa Concordia e dipendente di Costa Crociere da undici anni, lancia il distress via radio e ordina l’abbandono dell’unità. Durante le operazioni di soccorso si conteranno tre vittime, numero che andrà aumentando nei giorni successivi.

Sin dal principio appaiono evidenti le responsabilità del comandante del Costa Concordia che, stando ad alcune testimonianze, supportate dalle registrazioni delle telefonate intercorse tra lui e il capitano di fregata Gregorio De Falco (vedi video seguente), Capo della Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Livorno, avrebbe abbandonato la nave a operazioni di evacuazione in corso di svolgimento.


Video courtesy RAI.

Il giorno seguente, il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, emette un provvedimento di fermo nei confronti del comandante, indagato per i reati di naufragio, omicidio colposo plurimo e abbandono della nave. Per gli stessi capi di imputazione, eccezion fatta per l’abbandono della nave, è indagato a piede libero anche il primo ufficiale di coperta, Ciro Ambrosio. Intervistato dai media, giunti al Giglio da tutto il mondo, circa le cause del sinistro, Francesco Verusio ha commentato: ‘‘Più che a un inchino (ndr, l’usanza di transitare a distanza ravvicinata rispetto alle località di villeggiatura più note ed apprezzate dai turisti), l’eccessivo avvicinamento all’isola del Giglio del Costa Concordia potrebbe attribuirsi ad una dimostrazione di bravura del comandante Francesco Schettino”.

Martedì 17 gennaio 2012, al termine dell’interrogatorio di garanzia, il giudice per le indagini preliminari di Grosseto, Valeria Montesarchio, non ha confermato il fermo del comandante Francesco Schettino, ma lo ha comunque posto agli arresti domiciliari sottolineando il pericolo di reiterazione del reato, in quanto non ancora sospeso dal servizio. A differenza della procura, il gip non ravvede pericolo di fuga. Nel motivare la decisione (clicca qui per scaricare l’ordinanza del giudice) la dottoressa Montesarchio scrive che “…dalle testimonianze raccolte nell’imediatezza dei fatti, mediante le sommarie informazioni rese dalle persone che si accompagnavano al comandante, appare evidente che lo stesso, una volta abbandonata, sia pure intempestivamente la nave, rimase fermo sulla scogliera dell’Isola del Giglio, ove era approdato a bordo di una lancia, e guardava la nave affondare in balia del tragico evento che stava verificandosi“.

A tutt’oggi, l’affondamento del Costa Concordia è il naufragio che, nella storia della marineria mondiale, ha visto coinvolti la nave con il tonnellaggio più imponente e il maggior numero di persone.

 


Aggiornamenti
Di seguito gli aggiornamenti più significativi riguardanti il naufragio del Costa Concordia diffusi dai principali media italiana e dalle più importanti agenzie di stampa.

27 luglio 2014, ore 8.45
La Costa Concordia è a Genova
Il relitto della Costa Concordia è stato condotto con successo dai rimorchiatori nel porto di Prà Voltri, dove è stato accolto da un lungo colpo di sirena. È stato ormeggiata in sicurezza alla diga foranea del porto. I tredici cavi sono stati assicurati alle 13 bitte sul molo e l’unità di crisi che si era costituita presso la capitaneria del porto è stata sciolta anche se continuerà a seguire l’operazione Concordia. È così terminato l’ulitmo viaggio della nave che ora sarà smantellata.  Al porto di Genova è arrivato anche il premier Matteo Renzi: “Oggi non è il giorno del lieto fine ma quello dei ringraziamenti” ha detto dalla banchina, con accanto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il ministro della Difesa Roberta Pinotti, il capo della Protezione Franco Gabrielli e molti dei tecnici che hanno reso possibile il traino della Concordia dal Giglio a Genova.

Ormeggiata a 13 bitte ma i numeri dicono 14 La numerazione nel porto di Prà Voltri dove èa rrivato il relitto è condizionata dalla scaramanzia. La Costa Concordia verrà ormeggiata infatti a 13 nuove bitte doppie ma i numeri dicono 14. Nella banchine, per evitare le sciagure, nessun numero 13 ma dalla bitta numero 12 si passa a quella numero 14.

23 luglio 2014, ore 14.01
La Costa Concordia è in viaggio
Un applauso, il suono delle sirene dei rimorchiatori e delle navi in mare, gli spruzzi degli idranti e le campane. La Concordia inizia il suo ultimo viaggio. Destinazione, Genova. Qui, nei cantieri del porto, dove dovrebbe arrivare tra quattro giorni e dopo aver percorso duecento miglia, verrà smantellata. Alle 6 del mattino sono iniziate le attività preparatorie alle manovre di partenza dall’isola del Giglio. Poi, poco dopo le 11, viene tagliato l’ultimo cavo e il relitto inizia la navigazione. La nave da crociera è naufragata trenta mesi fa causando la morte di trantwdue passeggeri. E’ stata ruotata prima di 90 gradi, in modo da guardare l’Argentario, e poi di altri 90 gradi. Poi, prima del previsto, scortata dai rimorchiatori e seguita dalla Goletta verde di Legambiente e dalle navi di Greenpeace, ha lasciato il porto del Giglio, che rimarrà chiuso fino alle 16. Centinaia di persone hanno seguito le operazioni sul molo.

21 luglio 2014, ore 18.28
Mercoledì la partenza alla volta di Genova
Costa Concordia prepared for dismantlingSiamo certi di arrivare a Genova domenica“: lo ha detto l’ad di Costa, Michael Thamm, durante una conferenza stampa all’isola del Giglio parlando del trasporto del relitto della Concordia.

Ancora un rinvio per la partenza della Concordia: la nave partirà dal Giglio mercoledì per Genova. La decisione, secondo quanto si apprende, sarebbe legata ai ritardi delle operazioni di rigalleggiamento e non alle condizioni meteo previste per le prossime ore.

Il rinvio della rimozione della Concordia è stato deciso “per una valutazione prudenziale“. Lo ha detto il capo della protezione civile Franco Gabrielli durante una conferenza stampa.
Questa decisione – ha spiegato – l’abbiamo presa non perché nelle prossime ore non si possano concludere gli interventi, ma perché non ce la siamo sentita di prendere una decisione a mezzanotte o all’una, all’esito di una verifica negativa di una lavorazione non completata. Per questo ci siamo presi ulteriori 24 ore. Anche per una questione di organizzazione di approvvigionamenti per l’isola“.

Durante il transito della Costa Concordia verso Genova, la marina francese schiererà un’imbarcazione specializzata in assistenza e risposta all’inquinamento, che sarà “incaricata di sorvegliare il convoglio al momento del passaggio a largo delle coste dell’Alta Corsica“. Lo riferisce in una nota il ministro dell’Ambiente transalpino, Segolene Royal, che sarà “presente a bordo dell’imbarcazione” e “in collegamento con il ministro della Difesa, Jean-Yves Le Drian“. La Royal torna inoltre a dirsi “…dispiaciuta che le autorità francesi e gli enti locali non siano stati avvertiti prima sull’itinerario (della Costa Concordia), che passa a quasi 20 chilometri da Cap Corse, uno spazio eccezionale in cui esiste un bel progetto di creazione di un parco naturale marino“.

Le rotte previste prevedono navigazione al di fuori delle acque territoriali francesi. Non ci sono tratti di navigazione sottoposti a giurisdizione francese” lo ha detto l’ammiraglio Giovanni Pettorino durante una conferenza stampa all’Isola del Giglio rispondendo alle domande dei giornalisti sulle rassicurazioni chieste del governo francese sulla rotta che seguirà il relitto della Concordia dal Giglio a Genova.

20 luglio 2014, ore 11.02
La Costa Concordia pronta per l’ultimo viaggio
Si avvicina la partenza della Costa Concordia dall’Isola del Giglio. La prua è infatti completamente emersa così come i ponti. Lo spostamento del relitto è previsto per martedì 22 luglio: se ci sarà maltempo la Concordia navigherà vicino alla costa. Durante il viaggio, spiega il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti: “…monitoriamo ora per ora gli sversamenti e, nelle 152 miglia dal Giglio a Genova, la Concordia sarà preceduta da una nave che vigilerà sulla sicurezza ambientale“.

14 luglio 2014, ore 14.30
La Costa Concordia torna a galleggiare

Come da programma, la Costa Concordia è tornata a galleggiare ed è stata spostata di circa 30 metri verso il mare aperto. Il relitto, grazie alla spinta garantita dai cassoni di galleggiamento, si è staccato dal falso fondale, impiegato per raddrizzarla, di circa un metro e mezzo.

14 luglio 2014, ore 12.30
Iniziate le operazioni di rigalleggiamento

Trentuno mesi dopo il naufragio sono
 iniziate senza problemi all’isola del Giglio le operazioni per il rigalleggiamento della Costa Concordia: la nave poco dopo le 11.30 si è staccata dalla piattaforma – il falso fondale – senza problemi e ha ripreso a galleggiare. Il movimento è molto lento e ci vorranno ore perché si concluda questo passaggio critico e delicato. Poi la nave verrà agganciata dai rimorchiatori e portata verso il mare aperto. Di lì si procederà al rigalleggiamento a tutti gli effetti.

10 luglio 2014, ore 12.56
Iniziato il countdown per il rigalleggiamento e la rimozione del relitto

Ore cruciali per la rimozione della Concordia. Sono in corso gli ultimi test per verificare il funzionamento corretto dei cassoni di galleggiamento e dei sistemi pneumatici con cui verranno svuotati dell’acqua che attualmente contengono. Intanto, è stata ufficializzata la presenza di biologi marini che precederanno il relitto per verificare l’eventuale presenza di delfini.

28 febbraio 2014, ore 10.31
Francesco Schettino: “Chi ha parlato di abbandono nave non ha capito un cazzo”
Vivace scambio di opinioni tra l’ex comandante del Costa Concordia, Francesco Schettino, e uno dei giornalisti presenti al Giglio in occasione del sopralluogo sul relitto da parte degli inquirenti. Motivo del contendere? Il presunto abbandono della nave da parte del comandante della nave armata da Costa Crociere.


Video courtesy Corriere della Sera.

27 febbraio 2014, ore 12.52
Francesco Schettino torna a bordo del Costa Concordia
Il comandante Francesco Schettino, sotto processo a Grosseto per gli accadimenti che hanno portato al naufragio del Costa Concordia, è salito a bordo del relitto due anni dopo il naufragio della nave che costò la vita a trentadue persone. Schettino è stato il primo del suo gruppo a sbarcare da una pilotina e salire da una scala esterna appoggiata al relitto. Schettino si era imbarcato sulla seconda pilotina del porto del Giglio diretta alla Concordia. In precedenza il relitto era stato raggiunto dal gruppo con i giudici del tribunale di Grosseto.

Schettino era accompagnato invece dal suo avvocato difensore Domenico Pepe e, come agli altri, gli è stata consegnata una mappa dettagliata dei ponti emersi della nave, su cui sono riportati i tragitti e gli itinerari per recarsi in sicurezza alla sala del generatore di emergenza, l’apparato obiettivo del sopralluogo odierno per la perizia aggiuntiva.

Per vedere un video di Francesco Schettino che sale sul relitto clicca qui.

13 gennaio 2014, ore 10.13
Dua anni fa il naufragio
Due anni fa il naufragio della Costa Concordia. Mentre all’Isola del Giglio si tiene una cerimonia in memoria delle trentadue vittime, a Grosseto nell’aula che ospita la nuova udienza del processo a Francesco Schettino è previsto un sit-in promosso dagli avvocati di parte civile riuniti nel pool Giustizia per la Concordia e che vedrà protagonisti i naufragi del 13 gennaio 2012.

Il senso dell’iniziativa di Giustizia per la Concordia è duplice: commemorare le trentadue vittime ma anche evidenziare le presunte responsabilità di Costa Crociere nel naufragio, non solo quelle del comandante Francesco Schettino.

Oltre che un anniversario e una doverosa forma di rispetto per le 32 vittime ed i loro familiari – scrive Giustizia per la Concordia – è un invito ad una mobilitazione generale per quei passeggeri ancora indignati e decisi a non far passare sotto indifferenza tutte le vere responsabilità del naufragio“.

Esprimo il mio più profondo cordoglio e rinnovo la mia vicinanza ai famigliari delle vittime. Mi associo al silenzio commemorativo in aula che rinnova un dolore indelebile per tutto noi” così Francesco Schettino ricorda il naufragio della Concordia. Il comandante, imputato al processo, non sarà presente in aula all’udienza di oggi.

13 novembre 2013, ore 18.00
Francesco Schettino “…saltò sul tetto della scialuppa”
Francesco Schettino è “saltato sulla scialuppa di salvataggio” quando la nave stava affondando. La versione del comandante della Costa Concordia, che ha sempre sostenuto di “non essere fuggito dalla nave ma di essere caduto sulla scialuppa”, è smentita dalla testimonianza dell’allievo ufficiale Stefano Iannelli che il 13 gennaio 2012 faceva parte dell’equipaggio ed era presente nella plancia di comando.

L’allievo racconta che ”lo sbandamento della nave era pericoloso, perciò saltammo sul tetto di una lancia di salvataggio, dove ci trovai il comandante Schettino che ci era saltato poco prima di me, io ci sono saltato a seguire. Poco dopo il ponte 4 e il ponte 3 furono sommersi per l’inclinazione raggiunta dalla Costa Concordia mentre affondava”.

Sempre secondo il racconto dell’allievo, Schettino si sarebbe reso subito conto della gravità della situazione. ”Cosa ho fatto? Ho finito di navigare!“, queste le parole del comandante dopo “essersi avvicinato all’aletta sinistra”, pochi istanti dopo l’urto contro gli scogli.

16 ottobre 2013, ore 18.13
Trovati anche i resti di Russel Rebello
Ritrovati i resti di Russel Rebello l’ultimo dei due dispersi del naufragio della Costa Concordia. I sommozzatori hanno individuato il corpo ieri, durante le ricerche che avevano già riportato in superficie le spoglie di Maria Grazia Trecarichi.

I frammenti sarebbero stati trovati tra il 10 ottobre ed il 14 ottobre in una zona del relitto dove sono già stati recuperati i resti che potrebbero appartenere a Maria Grazia Trecarichi, l’altra dispersa, alcuni dei cui oggetti personali sono stati riconosciuti in foto nei giorni scorso dal marito.

Si tratta di una zona del relitto dove è pericoloso immergersi e dove la visibilità è molto ridotta: anche da qui l’ipotesi, per ora solo presa in esame, di proseguire le ricerche dei resti una volta messa definitivamente in sicurezza la Concordia e una volta rimessa in galleggiamento per essere trasferita nel porto in cui sarà destinata per lo smantellamento.

11 ottobre 2013, ore 17.19
Riconosciuti gli oggetti di Maria Grazia Trecarichi
Hanno riconosciuto la catenina, regalo di compleanno di un’amica per i suoi 50 anni, compiuti proprio il 13 gennaio 2012. Hanno poi riconosciuto anche le scarpe indossate. Entrambi gli oggetti appartenevano a Maria Grazia Trecarichi, la donna morta nel naufragio della Costa Concordia del gennaio di un anno fa. Elio Vincenzi e la figlia Stefania, rispettivamente marito e figlia della vittima, dopo più di un anno e mezzo da quella serata potranno forse dare sepoltura al corpo della propria cara. Tutto fa pensare infatti che il corpo ritrovato all’interno della Costa Concordia dai sommozzatori dovrebbe essere della donna siciliana. In un primo momento si pensava fosse invece il cadavere del cameriere indiano Russel Rebello, l’altro dei due ultimi dispersi del naufragio.

10 ottobre 2013, ore 13.00
I resti ritrovati sono di una donna
Potrebbero essere di Maria Grazia Trecarichi, e non dell’indiano Russel Rebello, i resti trovati nel ponte tre del relitto della Costa Concordia due giorni fa. Lo si apprende da fonti inquirenti. Il cadavere aveva parti di reggiseno e calzature femminili scambiate per scarpe da jogging a causa della lunga permanenza in acqua. Intanto proseguono gli accertamenti del perito del tribunale, un medico della polizia di Stato, per dare un’identità al cadavere tramite l’esame del DNA.

8 ottobre 2013, ore 16.08
Ritrovati i resti di uno dei dispersi
È stato trovato il cadavere di uno dei due dispersi della Costa Concordia. Secondo quanto appreso potrebbe trattarsi di Russel Rebello, il cameriere indiano che lavorava nella nave da crociera.

Il corpo è stato ritrovato all’interno del relitto, all’altezza del ponte tre della nave. I resti, secondo quanto appreso, sono in avanzato stato di decomposizione. Rimane ancora dispersa l’ultima delle trentadue vittime del disastro, Maria Grazia Trecarichi.

I pm di Grosseto hanno chiesto di disporre una perizia sui resti umani trovati per verificarne la compatibilità con il DNA prelevato da tempo a consanguinei di Russel Rebello. La richiesta è stata fatta al presidente del collegio Giovanni Puliatti durante il processo in corso. Il collegio darà l’incarico nel pomeriggio.

28 settembre 2013, ore 14.08
I resti ritrovati sono di orgine animale
Si sono rivelati di origine animale i resti recuperati nei pressi del Costa Concordia. Si tratta forse delle carcasse custodite all’interno delle celle frigorifere della nave.

26 settembre 2013, ore 14.48
Ritrovati resti umani sotto il relitto del Costa Concordia
Alcuni resti, forse ossa, sono stati trovati dai sub nei pressi della Costa Concordia. Lo si apprende dalla protezione civile. Il rinvenimento di quelli che con ogni probabilità sono i resti delle ultime due vittime del naufragio, Russel Rebello e Maria Grazia Trecarichi, sono stati individuati giovedì mattina dai sommozzatori della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza in corrispondenza della zona centrale della nave. Una volta portati a terra, i resti saranno affidati ai carabinieri del RIS, per le attività di repertazione e di identificazione. Sarà infatti necessario l’esame del Dna per stabilire a chi appartengano. Del ritrovamento sono stati già informati i familiari dei due dispersi e il procuratore di Grosseto Francesco Verusio.

24 settembre 2013, ore 18.57
Restituito il passaporto a Francesco Schettino
Il tribunale di Grosseto, nel corso della stessa udienza che ha disposto lo svolgimento di una perizia supplementare sul Costa Concordia, ha disposto la restituzione a Francesco Schettino del passaporto e di alcune chiavette di memoria sequestrate nei momenti seguenti il naufragio della nave, incagliatasi al Giglio il 13 gennaio 2012.

24 settembre 2013, ore 18.53
Disposta una nuova perizia sul relitto
Il tribunale di Grosseto ha deciso di svolgere una perizia supplementare sugli apparati della Costa Concordia, previo sopralluogo a bordo, appena il relitto della nave sarà in condizioni di sicurezza. Lo ha comunicato il presidente Giovanni Puliatti. Lo avevano chiesto la difesa di Schettino e parti civili tra cui il Codacons.

Il presidente della Corte d’Assise ha specificato che al sopralluogo a bordo seguirà il supplemento di perizia. Sarà naturalmente necessario attendere le “condizioni di sicurezza” e di “galleggiabilità”. La perizia verterà, fra l’altro, sugli ascensori e su apparati informatici. Il presidente Puliatti ha anche comunicato che verrà svolto un supplemento di perizia sulle centraline degli ascensori, materiali che sono già disponibili per essere esaminati. Il tribunale ha poi pure deciso di autorizzare la rimozione delle eliche e dei timoni della Costa Concordia così come richiesto dall’avvocato Marco De Luca della Compagnia Costa Crociere SPA, richiesta fatta rispetto alle operazioni di rimozione in corso all’isola del Giglio e alla necessità di assettare la nave anche togliendo tonnellate di peso da bordo.

23 settembre 2013, ore 14.00
Francesco Schettino torna in aula e accusa il timoniere indonesiano
L’ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, accusa il timoniere indonesiano di non aver eseguito correttamente i suoi ordini. Lo ha fatto intervenendo, per la prima volta, in aula al processo che lo vede imputato per il naufragio al Giglio. “Nel momento in cui ho chiesto al timoniere di mettere i timoni a sinistra, l’errore è stato di non farlo – ha spiegato Schettino – In quel momento la nave aveva un’accelerazione a destra“.

I legali dell’ex comandante avevano già insistito sugli errori del timoniere indonesiano sollecitando i periti del gip a puntualizzarli. “Se non ci fosse stato l’errore del timoniere, di non posizionare i timoni a sinistra, ovvero l’errore di scontrarsi, cioè di evitare la derapata – ha proseguito Schettino nel suo breve intervento durante la discussione fra periti, pm e avvocati – non ci sarebbe stato quello schiaffo“.

17 settembre 2013, ore 10.27
Conclusa con successo l’operazione di parbuckling
Dopo diciassette ore di attività si è conclusa con successo l’operazione di rotazione del relitto del Costa Concordia. La nave, finita sullo scoglio de Le Scole all’Isola del Giglio il 13 gennaio 2012, è ora verticale e poggia su un fondale di circa trenta metri. La murata di dritta, sulla quale la nave si è appoggiata, risulta gravemente deformata.

La nave resterà al Giglio sino alla primavera: nel corso dell’inverno verranno saldati alla fiancata di dritta delle casse, da utilizzare come riserve di galleggiamento, analoghe a quelle montate sulla murata di sinistra.

Una volta completata questa operazione il Costa Concordia salperà verso il suo ultimo viaggio, la cui destinazione è ancora ignota (Piombino o Palermo?).


Video courtesy Corriere della Sera.


Video courtesy Corriere della Sera.

12 settembre 2013, ore 14.56
Da lunedì inizia la rotazione del relitto
Lunedì 16 settembre, a venti mesi dal drammatico naufragio dell’Isola del Giglio, comincerà il raddrizzamento della sfortunata nave Costa Concordia. Il consorzio italo-americano formato dalla Titan Salvage e dalla Micoperi avvierà il «parbuckling», cioè il raddrizzamento dello scafo: l’operazione non è mai stata effettuata per una nave così grande. Qualora l’intervento, del costo approssimativo di 600 milioni di Euro, dovesse andare a buon fine, la nave resterà al Giglio fino alla primavera prossima, quando verrà traghettata sino a Piombino – almeno così ha indicato il responsabile della Protezione Civile Gabrielli – dove verrà demolita.

Per saperne di più clicca qui.


Video courtesy Corriere della Sera.


Video courtesy Corriere della Sera.


Video courtesy Corriere della Sera.

20 luglio 2013, ore 17.50
Via libera ai patteggiamenti: sul banco degli imputati resta solo il Comandante Schettino
Cinque patteggiamenti per i co-indagati con Francesco Schettino nel procedimento per i trentadue morti nel naufragio della Costa Concordia. Il giudice dell’udienza preliminare Pietro Molino ha confermato i patteggiamenti per Ciro Ambrosio, Silvia Coronica, Jacob Rusli Bin, Roberto Ferrarini e Manrico Giampedroni, tutti accusati di omicidio plurimo colposo e lesioni colpose. Per quanto riguarda il comandante Francesco Schettino invece è stata la procura a opporsi al patteggiamento.

Gli ufficiali in plancia Ciro Ambrosio e Silvia Coronica, e il timoniere Jacob Rusli Bin hanno patteggiato anche per il reato di naufragio colposo. La sentenza è stata letta nella mattinata di sabato 20 luglio alle parti dal giudice Molino nel Teatro Moderno di Grosseto.

La pena più alta patteggiata per il disastro della Costa Concordia è per il capo dell’Unità di crisi di Costa Crociere, Roberto Ferrarini, a 2 anni e 10 mesi. L’hotel director della Costa Concordia Manrico Giampedroni ha patteggiato 2 anni e 6 mesi. L’ufficiale in plancia Ciro Ambrosio ha avuto 1 anno e 11 mesi, l’altro ufficiale Silvia Coronica 1 anno e 6 mesi, il timoniere Jacob Rusli Bin 1 anno e 8 mesi.

Siamo delusi, perché si tratta di una assurda disparità“. così Daniele Bocciolini, avvocato delle parti civili commenta il patteggiamento dei cinque coindagati nell’inchiesta sulla Concordia. “E’ il segnale – continua – che dimostra l’atteggiamento avuto in questo processo. E’ un processo monco, dove Schettino è stato lasciato solo e questa disparità non farà bene“. Per Fabio Targa, altro difensore delle parti civili: “nessuno di quanti hanno patteggiato avrà una pena effettiva. E’ stata acclarata la teoria che la gerarchia non consentisse di evitare la tragedia“.

Il naufragio, avvenuto il 13 gennaio 2012, coinvolse 4.229 persone a bordo, tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Morirono trentadue persone, di due non sono ancora stati trovati i corpi. Centinaia furono i feriti e ingenti i danni causati dalla manovra che fece finire la nave contro gli scogli dell’Isola del Giglio.

22 maggio 2013, ore 14.12
Francesco Schettino rinviato a giudizio
Il gup di Grosseto ha rinviato a giudizio Francesco Schettino per tutti i reati contestati. Il processo inizierà il 9 luglio a Grosseto. Il giudice Pietro Molino ha deciso per il rinvio a giudizio respingendo la richiesta della difesa del capitano della Costa Concordia di proscioglimento per il solo reato di abbandono. Lo stesso gup ha respinto tutte le richieste di nuove perizie fatte dalla difesa.

Abbiamo il massimo rispetto per la decisione del gup che ha ritenuto che non fosse questa la sede per esaminare tutte le questioni che avevamo posto, bensì la fase dibattimentale“. Lo ha detto l’avvocato Francesco Pepe commentando il rinvio a giudizio deciso dal giudice Pietro Molino per Francesco Schettino nell’udienza preliminare in corso a Grosseto. La difesa di Schettino ha quindi preso atto del rigetto di tutte le richieste per integrazioni probatorie presentate al gup.

15 maggio 2013, ore 9.47
Le richieste di patteggiamento degli altri imputati
Ok al patteggiamento per tutti, tranne che per il comandante Francesco Schettino. La Procura sbarra ancora la strada a un’uscita “di sicurezza” al capitano della Costa Concordia. Ieri tutti gli imputati hanno avanzato richiesta di patteggiamento. Ma i PM hanno detto no solo a quella di Schettino.

La pena più alta accordata con le difese è quella prevista per il capo dell’unità di crisi di Costa Crociere Roberto Ferrarini: 2 anni e 10 mesi con la condizionale. La pena riguarda le accuse di omicidio plurimo colposo e lesioni plurime colpose. A 2 anni e 6 mesi, per gli stessi reati, ha chiesto di patteggiare Manrico Giampedroni.

Quanto agli altri imputati la Procura ha dato parere favorevole a una pena di un anno e 11 mesi per il vice di Schettino, Ciro Ambrosio, un anno e 8 mesi per il timoniere indonesiano Jacob Rusli Bin, un anno e 6 mesi per l’ufficiale Silvia Coronica.

La difesa di Schettino aveva chiesto 2 anni e 4 mesi, ma la Procura ha negato il consenso. Il gup Pietro Molino ha rinviato l’udienza preliminare al 16 maggio.

14 maggio 2013, ore 15.07
Rifiutata la richiesta di patteggiamento per Schettino; si, invece, per gli altri imputati
Il comandante Francesco Schettino, tramite la sua difesa, ha chiesto di patteggiare, ma la procura di Grosseto ha negato il suo consenso: è quanto emerge durante lo svolgimento dell’udienza preliminare sul naufragio della nave Costa Concordia. Gli altri cinque imputati hanno chiesto tutti il patteggiamento e la procura li ha ammessi.

La difesa di Schettino ha proposto un patteggiamento con pena di 3 anni e 4 mesi. La procura ha detto no. “Abbiamo chiesto anche noi il patteggiamento dopo che gli altri 5 imputati hanno formalizzato le loro richieste – ha riferito Francesco Pepe, del collegio difensivo di Schettino – Evidentemente ci sono due pesi e due misure: Schettino a questo punto rischia di essere l’unico processato. Aspettiamo la decisione del Gup“.Gli imputati che hanno chiesto il patteggiamento, avendo raggiunto un accordo con la procura per l’applicazione della pena, sono Ciro Ambrosio, Silvia Coronica, Jacob Rusli Bin, Manrico Giampedroni e Roberto Ferrarini.

14 maggio 2013, ore 13.33
La difesa di Schettino: “Il comandante non poteva restare a bordo”
Faremo accertare in modo inequivocabile che il comandante Francesco Schettino non poteva più rimanere a bordo della nave nelle condizioni in cui si trovava” nelle varie fasi del naufragio della Costa Concordia. Lo ha detto uno dei difensori di Schettino, l’avvocato Francesco Pepe, sottolineando che “…l’accusa di abbandono è una cosa assurda“. L’avvocato Pepe ne ha parlato anche rispetto alle richieste di nuovi accertamenti che la difesa di Schettino proporrà nell’udienza preliminare: “La scatola nera – ha detto – ci ha dato delle perle che permetteranno di portare avanti una difesa strutturata“. “Tra queste perle – ha continuato – l’errore del timoniere che non capì gli ordini del comandante Schettino” contribuendo al naufragio.

Al teatro Moderno di Grosseto la seconda fase dell’udienza preliminare per il naufragio della Costa Concordia. Schettino è rimasto in silenzio ed è entrato senza salutare ne rivolgere la parola all’assembramento dei giornalisti che lo attendevano fuori.

15 aprile 2013, ore 12.40
Iniziata l’udienza preliminare: c’è anche Schettino
C’è anche il comandante Francesco Schettino all’udienza preliminare che si è aperta a Grosseto per il processo sul naufragio della nave Costa Concordia all’Isola del Giglio, disastro che il 13 gennaio 2012 causò trentadue vittime, numerosi feriti fra oltre 4.200 passeggeri e membri dell’equipaggio più ingenti danni materiali fra cui quello del semi-affondamento della nave, tuttora problema ambientale di complessa soluzione. L’amministrazione del Giglio ha chiesto un risarcimento di almeno 80 milioni di Euro mentre la Costa Crociere ha chiesto di essere ammessa come parte civile.

14 aprile 2013, ore 11.40
Nel 2005 l’inchino costò caro alla Costa Fortuna
Prima dell’inchino fatale per la Costa Concordia all’Isola del Giglio, un’altra nave della Compagnia Costa, la Fortuna, ebbe un incidente simile nei pressi di Capri durante una “navigazione turistica”: il 13 giugno 2005 urtò un basso fondale e cominciò ad imbarcare acqua da uno squarcio nello scafo.

La nave era al comando di Giuseppe Russo, non di Schettino, ma alla guida dell’unità di crisi c’era sempre Roberto Ferrarini, tra gli indagati nell’inchiesta della procura di Grosseto sulla Concordia.

L’episodio, riferisce oggi il quotidiano La Nazione, emerge dalle carte dell’inchiesta sul naufragio al Giglio. L’incidente di quasi otto anni fa non provocò problemi per i 3.500 passeggeri a bordo e la Costa Fortuna, azionando le pompe a tutta forza per fare uscire tanta acqua quanta ne entrava, riuscì a raggiungere Palermo dove i tecnici effettuarono la riparazione in una notte.

L’episodio, tuttavia, non sarebbe mai stato sarebbe segnalato alle autorità marittime ed il comandante si sarebbe limitato ad indicare un anomalo innalzamento della temperatura a bordo. L’accaduto sarebbe venuto alla luce solo dopo il naufragio della Concordia: a raccontarlo alla capitaneria di Palermo sarebbe stato un fotografo di bordo, testimone di quell’incidente alla Costa Fortuna, che si sarebbe deciso a farlo colpito da quanto accaduto al Giglio e, per gli inquirenti, quella volta a bordo ci fu una “situazione di criticità”.

10 aprile 2013, ore 12.53
E intanto Schettino rivuole la sua moto
Francesco Schettino, comandante del Costa Concordia, rivuole la sua moto: una Honda Varadero 1000 messa sotto sequestro come la casa di Meta di Sorrento e il garage. Il sequestro è stato deciso dal giudice dell’udienza preliminare Pietro Molino su richiesta della Procura per ottenere una garanzia che Schettino possa fronteggiare il pagamento delle spese processuali e di eventuali pene pecuniarie. “Ci tengo molto alla moto, anche più dell’auto” ha detto brevemente Schettino. E la richiesta è stata avanzata al tribunale di Grosseto che deciderà nelle prossime ore.

10 aprile 2013, ore 12.52
La Costa Crociere patteggia per un milione di Euro
In relazione all’inchiesta sul naufragio della nave da crociera Costa Concordia, la compagnia di navigazione Costa Crociere S.p.A. ha patteggiato una sanzione amministrativa di un milione di euro. La richiesta di patteggiamento è stata accolta dal gip di Grosseto, Valeria Montesarchio, dopo un’ora di camera di consiglio.

E’ la soluzione più ragionevole rispetto a quello che è accaduto – ha commentato l’avvocato difensore della Costa – La sentenza di patteggiamento recepisce l’applicazione di una sanzione amministrativa, in linea con l’indirizzo già emerso dopo il consenso avuto dalla Procura“.

25 febbraio 2013, ore 19.34
Depositate le richieste di rinvio a giudizio e la Costa chiede il patteggiamento
La Procura della Repubblica di Grosseto chiede il rinvio a giudizio per Francesco Schettino, e non solo: “Non può non sottolinearsi – ha detto il procuratore capo Francesco Verusio – la smisurata responsabilità di Schettino e la impressionante serie di errori commessi in tutte le fasi della vicenda, a partire dalla manovra scellerata e fino alla criminale gestione dell’emergenza, conclusasi con l’abbandono della nave e delle persone, inermi e terrorizzate a bordo“.

Oltre a Schettino viene chiesto il processo, sotto vari profili di reato, per gli ufficiali in plancia Ciro Ambrosio e Silvia Coronica, per il timoniere Jacob Rusli Bin, per l’hotel director Manrico Giampedroni e per il capo dell’unità di crisi di Costa Crociere, Roberto Ferrarini.

Schettino deve anche rispondere dei reati di abbandono di persone incapaci e mancata collaborazione con l’autorità marittima. Con lui rispondono: di naufragio colposo, Ciro Ambrosio, Jacob Rusli Bin e Silvia Coronica; di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime gli stessi Coronica, Rusli Bin, Ambrosio (tutti in plancia con lui al momento dell’urto con gli scogli del Giglio) più Giampedroni e Ferrarini; di mancata collaborazione con l’autorità marittima, Ambrosio e Ferrarini.

La procura di Grosseto ha trasmesso al gip la richiesta di patteggiamento fatta da Costa Crociere S.p.A. per illecito amministrativo dipendente dai reati di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime, aggravati dalla violazione delle norme antinfortunistiche. Il patteggiamento può valere la pena di un milione di euro.

21 dicembre 2012, ore 13.05
Chiuse le indagini: otto gli indagati
La Procura della Repubblica di Grosseto ha comunicato di aver chiuso le indagini relative al sinistro della Costa Concordia: atto formale cui seguiranno le richieste di rinvio a giudizio per gli otto indagati che, secondo gli inquirenti, hanno avuto responsabilità a vario titolo nel naufragio avvenuto il 13 gennaio 2012. Oltre al comandante Francesco Schettino, cui è imputata una serie infinita di reati e che rischia fino a vent’anni di reclusione, e al responsabile dell’unità di crisi Roberto Ferrarini, indagato per una serie di mancate o tardate comunicazioni, i magistrati hanno indagato anche Manrico Giampedroni, considerato uno degli eroi della Costa Concordia in quanto rimasto intrappolato nella nave mentre si recava di cabina in cabina per agevolare l’evacuazione dei passeggeri. Per lui l’accusa sarebbe quella di omessa attivazione, in quanto responsabile, dell’evacuazione delle cabine e delle aree passeggeri oltre che di aver permesso al comandante Francesco Schettino di fornire informazioni false ai passeggeri durante la gestione di quella notte che costò trentasei morti e centocinquantasette feriti. Tra gli altri indagati figurano il cartografo Simone Canessa, il timoniere Ruslin Bin e l’ufficiale Silvia Coronica.

Sempre la stessa Procura della Repubblica sembra itenzionata a richiedere l’archiviazione per altri tre indagati: Francesco Ursino, ufficiale in addestramento, il comandante in seconda Roberto Bosio e per il componente dell’unita di crisi della Costa Crociere, Paolo Giacomo Parodi.

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16 novembre 2012, ore 14.51
Francesco Schettino a Il Giornale: “Sul mio conto ormai leggo solo indecenti falsità”
Salve, sono Francesco Schettino, quello della Concordia. Dovete starmi a sentire perché si è superato il limite…“. Quale sia il limite, il comandante della nave affondata al Giglio, lo spiega immediatamente al Giornale: “Sul mio conto ormai leggo solo indecenti falsità“.

Inizia così una lunga intervista concessa dal comandante del Costa Concordia al quotidiano di Milano, un’intervista che, a quanto emerge dall’articolo, è nata da una telefonata che Schettino ha fatto alla redazione del giornale diretto da Alessandro Sallusti. L’ex dipendente della Costa Crociere annuncia che sta scrivendo un libro nel quale raccontareà la sua versione dei fatti, che, sostiene, supporterà con prove schiaccianti e inequivocabili al punto da riscrivere la storia del sinistro avvenuto lo scorso 13 gennaio.

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19 ottobre 2012, ore 20.29
Concluso l’incidente probatorio
Si è concluso nel corso del pomeriggio odierno l’incidente probatorio relativo al naufragio del Costa Concordia. Secondo il collegio dei pm “…l’incidente probatorio ha rappresentato la pietra tombale sulle responsabilità di Francesco Schettino”. Diametralmente opposto, invece, il parere di Bruno Leporatti, difensore dell’ex comandante: “Ne usciamo meglio di quando siamo entrati”.

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15 ottobre 2012, ore 12.34
Riprende l’incidente probatorio
Dopo la sospensione decisa lo scorso marzo per dare modo ai periti di eseguire l’esame irripetibile della scatola nera, è ripreso oggi a Grosseto l’incidente probatorio relativo al naufragio del Costa Concordia. Presenti numerosi passeggeri, l’ex comandante Francesco Schettino e numerosi avvocati di parte civile. Schettino non potrà intervenire durante questa fase del dibattimento, ma potrà dare suggerimenti e condividere osservazioni con i suoi periti.

Si prevede che questa fase del dibattimento possa durare diversi giorni.

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11 ottobre 2012, ore 13.03
Ecco la perizia tecnica

Su segnalazione di un lettore, vi proponiamo la lettura dell’intera perizia tecnica redatta dai periti nominati dal Tribunale di Grosseto. Per leggere la perizia clicca qui: http://www.scribd.com/doc/105718306/Relazione-Tecnica.

14 settembre 2012, ore 01.35
Il Giglio chiede la messa in mora di Costa Crociere

Abbiamo chiesto la messa in mora di Costa Crociere – Ad annunciarlo è l’avvocato Alessandro Lecci, legale del Comune di Isola del Giglio che si è costituito parte civile nel processo per il naufragio della Costa Concordia avvenuto il 13 gennaio scorso – Insieme all’ufficio legale Pavia-Ansaldo di Milano valuteremo in seguito la quantificazione del danno per la comunità dell’Isola del Giglio, che è immane. Sulla Costa Concordia si sono verificati una serie incredibili di errori di cui solo alcuni riconducibili alla condotta del comandante Schettino, per il resto riteniamo che stiano emergendo sempre più colpe e responsabilità della società armatrice che ha avuto quanto meno un atteggiamento superficiale nella selezione dell’equipaggio e ha dimostrato una forte sottovalutazione dell’emergenza durante la gestione della fase più critica“.

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12 settembre 2012, ore 12.35
I periti puntano il dito su Costa Crociere

Mille pagine, per ricostruire cosa accadde quella notte. La notte fra il 13 e il 14 gennaio, quando la nave Costa Concordia naufragò di fronte all’isola del Giglio, provocando la morte di trentadue persone. I periti hanno esaminato il contenuto della scatola nera e sono arrivati alla conclusione che “…parte dell’equipaggio destinato a incarichi chiave non conosceva i propri compiti in caso di emergenza“. È quanto emerge dalla relazione tecnica affidata dal gip di Grosseto sulla scatola nera della nave. Secondo i periti l’emergenza generale venne lanciata con “...colpevole ritardo“. Ed emerge anche una chiara responsabilità di Costa Crociere, nella persona di Roberto Ferrarini, Fleet Crisis Coordinator: “Se appropriati suggerimenti fossero pervenuti a Schettino da Ferrarini, i tempi per attivare le procedure di emergenza sarebbero stati più celeri“.

Allora Robè qua le cose si stanno mettendo male, perché qua non la vedo bene. In questo momento ci sono i locali macchina allagati, sta uscendo acqua, si sono allagati tre compartimenti, mi confermate ragazzi?“. Sono le ore 22.27.05 quando il Comandante della Costa Concordia Francesco Schettino chiama per la quarta volta il responsabile dell’unità di crisi Ferrarini dopo l’impatto con lo scoglio de Le Scole. Sono le 22.33.40: “Roberto, abbiamo tutto in avaria. Mi trovo a 0,2 dall’isola. Mi sono fatto scarrocciare, ho dato l’emergenza generale. Ho parlato con le hostess che adesso fanno gli annunci, mantengono le persone calme. Siamo sotto l’isola“. L’ultimo contatto è alle 23.11.55: “Roberto stiamo evacuando i passeggeri a terra. La nave ho dato fondo alle ancore. Alla stampa cosa dico? No, no alla stampa. Alla Capitaneria ho detto che abbiamo avuto un black out ma io quello ho detto, la verità“.

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6 settembre 2012, ore 17.42
Ecco l’audio della scatola nera

A pochi giorni dalla data fissata per il deposito delle perizie riguardanti la scatola nera del Costa Concordia, sul sito del quotidiano La Stampa sono stati pubblicati alcuni stralci dei colloqui intercorsi tra gli ufficiali negli attimi immediatamente successivi all’impatto con lo scoglio de Le Scole.

Mi sento in colpa“. Sono le 21.46 e 11 secondi del 13 gennaio scorso – esattamente 1 minuto e 4 secondi dopo l’impatto della Costa Concordia contro uno scoglio davanti all’isola del Giglio, costato la vita a trentadue persone – quando il maître Antonello Tievoli esprime il suo rimorso per quell’inchino maledetto di fronte alla sua terra d’origine. Parole che seguono a ruota quelle del comandante Francesco Schettino il quale, alle 21.45 e 22 secondi, sbotta in un inequivocabile: “Madonna ch’aggio cumbinato“.

L’anticipazione della perizia suppletiva sulla scatola nera della nave, che sarà depositata la prossima settima al Tribunale di Grosseto, fornisce dettagli più precisi rispetto alla prima, presentata a inizio luglio, perché individua in maniera circostanziata gli autori dei dialoghi – tra il drammatico e il farsesco – intercorsi sulla plancia di comando. Quanto al maître, Schettino (attualmente con l’obbligo di dimora nella sua abitazione di Meta di Sorrento per disastro colposo, omicidio plurimo e abbandono della nave), già durante il primo interrogatorio rifiutò di essere bollato come l’unico che voleva omaggiare con l’inchino il comandante in pensione Mario Palombo. Sostenne subito che voleva fare un regalo al gigliese Tievoli. La scatola nera svela e conferma tutte le indiscrezioni finora trapelate.

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Per ascoltare l’audio della scatola nera clicca qui.

18 luglio 2012, ore 20.45
Un risarcimento milionario per la morte della piccola Dayana Arlotti

Un risarcimento milionario, quello versato da Costa Crociere alla famiglia di Williams e Dayana Arlotti, le vittime riminesi nel naufragio della Costa Concordia, avvenuto il 13 gennaio all’isola del Giglio. I soldi sono stati versati nei giorni scorsi, ma l’entità della cifra, sicuramente a sei zeri, è rigorosamente top secret. La riservatezza sull’indennizzo è una delle condizioni messa dalla compagnia, oltra a quella di ritirarsi dal processo penale come parti civili.

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11 luglio 2012, ore 11.34
Successe in plancia

La Guardia di Finanza ha completato la trascrizione di quanto avvenuto in plancia di comando la notte del naufragio della Costa Concordia. Ne emerge un quadro complesso che, pur evidenziando le colpe del Francesco Schettino, non getta certo buona luce su quanti erano in servizio al fianco del comandante. Possibile, viene da chiedersi, che nessuno abbia notato, e fatto notare, che la nave si stava avvicinando a terra in modo troppo spregiudicato? Specie alla luce del fatto che Schettino, alle 21.38, mentre il Concordia si dirige verso lo scoglio delle Scole, parla al telefono con il comandante in pensione Terenzio Palombo, esperto del luogo, per chiedergli informazioni circa il fondale e l’accostata della nave?

Inoltre, nel corso dell’intervista rilasciata a Quinta Colonna, Francesco Schettino, pur non respingendo le responsabilità di quanto accaduto, sostiene di non essere stato materialmente lui al comando della nave nel momento del sinistro. Il comandante del Costa Concordia afferma di aver dato l’ordine di passare i comandi in manuale vista l’intenzione di compiere una navigazione ravvicinata, ma questo non avrebbe sollevato l’ufficiale in quel momento responsabile della navigazione dal suo incarico, tant’è che Schettino continua a parlare al telefono con Palombo pur essendo molto vicino a terra.

Altre due indiscrezioni sono emerse dalle indagini: nelle carte a disposizione di Schettino lo scoglio delle scole non era riportato (ma, secondo il Codice della Navigazione, è il comandate a doversi accertare di avere a disposizione le carte dettagliate dei tratti di mare sui quali intende navigare); inoltre, prima della famosa telefonata con il comandante Gregorio De Falco, responsabile della sala operativa della Capitaneria di Livorno, Schettino aveva parlato a lungo con la Capitaneria di Porto di Roma, descrivendo nel dettaglio quanto accaduto e la situazione creatasi nei momenti seguenti il sinistro, incluso il deciso sbandamento della nave che gli impediva, di fatto, di tornare a bordo.

Comunque sia, dalla scatola nera, così come riportato dal TGCom, emerge che alle 21.43 la nave è ormai irrimediabilmente lanciata verso lo scoglio delle Scole. Alle 21.45 avviene l’impatto e il Costa Concordia inizia a imbarcare acqua.

Qualche secondo prima del sinistro, un ufficiale –  non è specificato chi – si rende conto dell’inesorabile: “Stiamo proprio col culo a terra!“, segue una bestemmia e ordina: “Chiudete le porte stagne a poppa“. Poi una voce maschile dice: “Mi sento in colpa“. Subito dopo parla Schettino: “Dove abbiamo toccato?“. Rispondono in due: “Su uno scoglio a pelo d’acqua“. E qualcuno: “E’ l’inchino che voleva (possibile anche volevamo, ndr)”. Alle 21.46 Schettino: “L’importante è che non sia entrata acqua“. Alle 21.56 Schettino chiama per la prima volta Roberto Ferrarini, capo dell’unità di crisi della Costa Crociere: “Roberto – afferma – ho fatto un casino. Senti una cosa, io sono passato sotto l’isola. E’ stato il comandante Palombo… mi ha detto ‘passa sotto passa sotto’. Per colpa di sto maronne ho fatto questa cosa: ho preso con la poppa un basso fondale. Sono, guarda, io sto a morè.. e sono passato che alla fine ci stava questo scoglietto qui…“. E alla fine: “Sono proprio distrutto, e perché, perché abbiamo preso questa botta sulla poppa. Mi ha detto Palombo, mi ha detto: passa qua!“.

Alle 22.21 Schettino sollecita un rimorchiatore alla Capitaneria di Livorno che chiede: “Ci sono mica feriti? E la causa della falla?“; qualcuno risponde: “Nessun ferito, in attesa di un rimorchiatore che ci tiri a terra“. Ma non avendo ricevuto una risposta completa, Livorno chiede di nuovo quale sia stata la causa. E la voce maschile questa volta dice: “Uno squarcio dovuto a uno scoglio“.
L’atmosfera si fa sempre più tesa e dal ponte di comando qualcuno inizia a sollecitare Schettino affinché dia l’ordine di abbandonare la Concordia. Alle 22.28, finalmente, sembra che il comandante pigli l’iniziativa: “Va buò, va buò, facciamoli andare a terra“. Però alle 22.29 temporeggia con chi gli aveva intimato di avviare la procedura: “Aspetta, fammi… fammi chiamare un attimo a Ferrarini“. L’ordine parte solo alle 22.51, dopo più di un’ora dall’incidente, quando già qualcuno aveva incominciato l’evacuazione.

5 luglio 2012, ore 13.10
Revocati i domiciliari al comandante Francesco Schettino

Il gip di Grosseto ha revocato gli arresti domiciliari al comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino. Dovrà osservare solo un obbligo di dimora. Lo ha reso noto il suo difensore, l’avvocato Bruno Leporatti. Schettino, che era agli arresti domiciliari dal 17 gennaio 2012, non potrà lasciare Meta di Sorrento, la sua città natale. Una decisione presa anche in prossimità della “…scadenza del termine di durata massima in relazione alla fase processuale“. Il prossimo appuntamento è fissato per il 21 luglio, quando si terrà la seconda udienza dell’incidente probatorio sulla scatola nera.

2 luglio 2012, ore 13.00
La scatola nera era in avaria già prima del naufragio

Alcuni sistemi di controllo della Costa Concordia non erano funzionanti. La nave affondata la sera del 13 gennaio scorso di fronte all’Isola del Giglio viaggiava con le porte stagne aperte e con mappe “…non approvate“, ma l’anomalia più grave – almeno secondo quanto verificato dai periti – riguarda la scatola nera. È stato infatti accertato che il macchinario era in avaria dal 9 gennaio, ben quattro giorni prima del naufragio che provocò la morte di trentadue persone. I consulenti nominati dal giudice di Grosseto lo hanno verbalizzato il 4 aprile scorso evidenziando di poter quindi analizzare esclusivamente i dati contenuti nel computer di servizio. E di dover lavorare su documentazione incompleta visto che dalle 23.36 del 13 gennaio non c’è più alcuna registrazione. E questo vuol dire che gran parte della fase di abbandono della nave è avvenuta al buio.

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Video courtesy Corriere della Sera.

8 giugno 2012, ore 13.04
Il comandante Francesco Schettino all’unità di crisi: “Lo so, lo so. E’ colpa mia”

A distanza di diverse settimane dall’inizio delle attività peritali disposte dalla magistratura inquirente, il TGCom ha pubblicato alcuni stralci dei colloqui avvenuti in plancia tra il comandente del Costa Concordia, Francesco Schettino, e i suoi assistenti. L’ufficiale, dopo aver chiesto distanza minimo dalla costa pari a 0,5 miglia, annuncia di prendere materialmente il comando della nave con la comunicazione: “Timone a mano“. Subito dopo l’urto, Schettino ordina di chiudere le porte stagne di poppa e chiede contro cosa ha urtato la nave, ricevendo come risposta: “Uno scoglio. Uno scoglio a pelo d’acqua“. In seguito, lo stesso comandante parla con l’unità di crisi di Costa Crociere ma minimizza l’accaduto, sostenendo che gli scomparti allagati sono due e che la nave non affonderà: “Nono andiamo a fondo. Non ci andiamo. Tra poco darò fondo all’ancora e attendo l’arrivo dei rimorchiatori“. Quindi, la decisione di abbandonare la nave, con una raccomandazione: “Diamo fondo a quest’ancora per favore. Abbandoniamo a dritta, dai. Oh, ma lo vogliamo dare questo abbandono nave? Fa questo annuncio, ma più che abbandonare la nave, tu dici mettiamo i passeggeri a terra“. In ultimo, sempre con l’unità di crisi, Schettino ammette: “Lo so, lo so. E’ colpa mia“.

Per ascoltare l’audio della scatola nera clicca qui.

11 maggio 2012, ore 17.09
Nuove telefonate del comandante Schettino

A distanza di quasi quattro mesi dal naufragio del Costa Concordia il TGCom ha pubblicato l’audio di alcune telefonate intercorse la notte del sinistro tra il comandante Francesco Schettino e il Comando Generale delle Capitanerie di Porto di Roma: “Sì, sì. Eravamo a 0.18, 0.2 dal Giglio. Ci stava acqua. E di colpo ho sentito un colpo: bum” così Schettino ragguaglia il Comando Generale della Capitaneria di Porto che gli chiede conferma della distanza dall’Isola del Giglio nel momento dell’urto con lo scoglio. Una telefonata inedita che precede quella, diventata famosa, con il capitano De Falco della capitaneria di Livorno: “Adesso ho fatto scaricare il VDR. Ho detto al comandante in seconda di fare il download del VDR e niente, adesso vediamo le cause. Io sono stato sul ponte. Eravamo al Giglio, ho sentito un colpo improvviso“.


Video courtesy Corriere della Sera.

2 maggio 2012, ore 8.16
La simulazione video della rimozione del relitto

Giglio News ha pubblicato un video prodotto dalla Titan e Micoperi, vincitori della gara di appalto per la rimozione del relitto del Costa Concordia incagliato davanti a Punta Gabbianara, nel quale si vede come verrà portato a termine l’intero lavoro.


Video courtesy Giglio News.

25 aprile 2012, ore 10.14
Ecco come sarà rimosso il relitto

Comunicato stampa Costa Crociere: “Costa Crociere e la struttura del Commissario delegato per l’emergenza per il naufragio della Costa Concordia, informano che la gara d’appalto per la rimozione del relitto della nave dall’isola del Giglio è stata vinta dalla società Titan Salvage, in collaborazione con la società italiana Micoperi. I lavori, soggetti ancora all’approvazione finale da parte delle Autorità italiane, inizieranno a maggio 2012, con una durata precauzionalmente stimata in circa 12 mesi“.

Titan Salvage è una società statunitense, appartenente al gruppo Crowley Group, leader mondiale nel settore del recupero di relitti. Micoperi è una società italiana specializzata, che vanta una lunga esperienza nella costruzione e ingegneria subacquea“.

La protezione dell’ambiente avrà la massima priorità nel corso di tutta la durata delle operazioni. Una volta completata la rimozione, si provvederà alla pulizia dei fondali e al ripristino della flora marina“.

Il piano prevede anche misure per la salvaguardia delle attività turistiche ed economiche dell’isola del Giglio. La presenza del personale che lavorerà alle operazioni di rimozione non avrà conseguenze significative sulla ricettività estiva dell’isola. La base operativa sarà fuori dall’isola, nei pressi di Civitavecchia, dove verranno raccolte apparecchiature e materiali necessari per gli interventi, in modo da evitare qualsiasi impatto sulle attività del porto turistico del Giglio“.

Una volta riportato nelle condizioni di poter galleggiare, il relitto sarà trainato in un porto italiano. Ogni altra decisione successiva riguardante il relitto sarà presa nel rispetto di quanto richiesto dalle Autorità italiane“.

Il piano è stato scelto da un comitato tecnico di valutazione, composto da esperti in rappresentanza di Costa Crociere, Carnival Corporation & plc, London Offshore Consultants e Standard P&I Club. Nonostante tutti i 6 piani, giunti entro la scadenza del 3 marzo 2012, fossero di elevata qualità, il comitato tecnico di valutazione ha preferito quello di Titan Salvage/Micoperi perché risponde maggiormente ai principali requisiti richiesti: rimozione intera del relitto; minor rischio possibile; minor impatto ambientale possibile; salvaguardia delle attività turistiche ed economiche dell’Isola del Giglio; massima sicurezza degli interventi“.

Siamo molto soddisfatti di poter annunciare un altro passo importante nelle operazioni di recupero del relitto dall’Isola del Giglio – ha dichiarato Pier Luigi Foschi, Presidente e Amministratore Delegato di Costa Crociere S.p.A. – Come già successo per la rimozione del carburante, abbiamo cercato di individuare la soluzione migliore per salvaguardare l’isola e il suo ambiente marino e restituirla al più presto alla sua innata vocazione turistica. Vogliamo inoltre ringraziare le società Smit Salvage e Tito Neri per il successo nelle operazioni di defueling e caretaking”.

La rimozione sarà l’ultima fase delle operazioni di recupero del relitto. Il “defueling”, ovvero l’estrazione del carburante dai serbatoi, è terminato con successo lo scorso 24 marzo; il  “caretaking”, che prevede la pulizia del fondale marino e il recupero di materiali e detriti usciti dalla nave in seguito all’incidente, continuerà sino a quando Titan Salvage e Micoperi non inizieranno i loro lavori”.

Per leggere un articolo dove si spiega dettagliatamente l’operazione di recupero del relitto clicca qui.

21 aprile 2012, ore 16.50
A rimuovere il relitto sarà la Titan Salvage

La compagnia di navigazione Costa Crociere comunica che la gara d’appalto per la rimozione del relitto del Costa Concordia è stata vinta dalla società americana Titan Salvage, in collaborazione con l’italiana Micoperi. I lavori, che devono essere approvati dalle autorità italiane, inizieranno a maggio. Dovrebbero durare dodici mesi. Il presidente e CEO di Costa, Foschi, assicura che la soluzione è “…la migliore per salvaguardare l’isola del Giglio“.

17 aprile 2012, ore 12.50
Identificati altri cinque cadaveri

Sono stati identificati gli ultimi cinque corpi recuperati dopo il naufragio del Costa Concordia. Si tratta di due passeggeri tedeschi, due americani e di un membro italiano dell’equipaggio: Christina Mathi Ganz (Germania), Norbert Josef Ganz (Germania), Barbara Heil (Usa), Gerald Heil (Usa) e Giuseppe Girolamo, uno dei componenti dell’equipaggio della nave da crociera. Restano disperse due persone: una passeggera italiana, Maria Grazia Trecarichi, e un membro indiano dell’equipaggio, Russel Terence Rebello. Nel naufragio, avvenuto la sera del 13 gennaio scorso, sono morte almeno trenta persone. L’operazione di recupero del Costa Concordia comincerà intanto a maggio, ha annunciato nei giorni scorsi un funzionario della Protezione civile.

11 aprile 2012, ore 13.58
Confermati i domiciliari per Francesco Schettino

Rigettando le richieste della Procura e della difesa, la Cassazione ha confermato gli arresti domiciliari per Francesco Schettino. Il comandante del Costa Concordia attenderà quindi presso la sua abitazione l’esito del procedimento penale che lo vede indagato per diversi reati, tra i quali naufragio e omicidio colposo.

10 aprile 2012, ore 12.58
I problemi della scatola nera

Continua il lavoro del pool dei magistrati diretti da Francesco Verusio sulla scatola nera del Costa Concordia, che smise di funzionare alle 23.36. Dopo le operazioni avvenute a La Spezia, dove si sono ritrovati tecnici e periti per analizzare la scatola nera e copiarne i dati, si è infatti scoperto che a causa di bad blocks, ovvero le celle informatiche danneggiate, non sarebbe stato possibile decrittare la memoria della capsula Frm che contiene una memoria aggiuntiva di quattro gigabyte rispetto a quella generale del Voyage Data Recorder (VDR). I tecnici informatici della società tedesca titolare del software stanno tentando di superare questo blocco. Tuttavia gli stessi dati dovrebbero essere stati registrati anche in backup dal sistema generale del VDR, e quindi sono integri, e leggibili»,con il resto delle registrazioni. Infine è emerso che le copie forensi delle memorie digitali depositate presso il gip del tribunale di Grosseto saranno rese disponibili ai consulenti dopo che i periti del giudice per le indagini preliminari avranno presentato una pre-relazione.

9 aprile 2012, ore 15.20
Francesco Schettino libero per tre ore in occasione del pranzo di Pasqua

Il comandante del Costa Conordia, Francesco Schettino, ha ottenuto un permesso di tre ore per lasciare gli arresti domiciliari e trascorrere il pranzo di Pasqua a casa della sorella. Gli spostamenti dell’ufficiale sono stati documentati dalle telecamere del TG5.

5 aprile 2012, ore 15.20
L’Italia Sul Due: “La scatola nera non funzionava correttamente”

Stando a quanto dichiarato oggi dall’inviata de L’Italia Sul Due, contenitore di attualità condotto da Milo Infante che va in onda di primo pomeriggio su Rai Due, la scatola nera del Costa Concordia non sarebbe stata in funzione, o avrebbe funzionato parzialmente, la sera del disastro occorso davanti a Punta Gabbianara. L’inviata ha poi sottolineato che, secondo altre fonti, il registratore dei dati di bordo avrebbe fuzionato fin verso le 23.30. Se ne sarebbero accorti i periti nominati dal tribunale che, in questi giorni, hanno aperto il registratore. Sempre secondo la giornalista, che ha citato fonti affidabili e autorevoli, i malfunzionamenti sarebbero iniziati già l’8 o il 9 di aprile, tant’è che la Costa Crociere avrebbe richiesto l’intervento di un tecnico specializzato.

23 marzo 2012, ore 10.42
Individuati altri cinque corpi

Sono stati individuati cinque corpi di dispersi nel naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio. Secondo quanto appres, i corpi sono stati individuati nella parte sommersa dello scafo. Il tragico bilancio sale a 30 morti accertati e due dispersi. Prima i tre corpi sono stati individuati grazie all’utilizzo dei robot ROV tra gli interstizi e lo scafo della Costa Concordia: “Le attività che erano propedeutiche all’utilizzo dei Rov, per verificare tra gli interstizi, lo scafo e il fondale se ci fossero dei corpi, hanno già fatto individuare tre corpi. Il recupero richiederà alcuni giorni – ha spiegato il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli – Dovranno essere allestite attività per il recupero materiale di questi tre corpi e permettere alle famiglie di piangere i loro congiunti“.

Altri due corpi di dispersi nel naufragio sono stati invece localizzati dai Vigili del Fuoco poco dopo il ritrovamente dei primi tre. Il ritrovamento dei due cadaveri è stato reso noto dalla struttura commissariale.

19 marzo 2012, ore 15.20
Il Comune del Giglio chiede il dissequestro de Le Scole

Il Comune dell’isola del Giglio ha chiesto alla procura che Le Scole, le rocce sulle quali andò a sbattere lo scorso 13 gennaio la Costa Concordia, siano dissequestrate in vista dell’ormai imminente stagione estiva. Il Comune dell’Isola del Giglio, tramite i propri avvocati, ha chiesto al procuratore capo Francesco Verusio di modificare o revocare l’ordinanza che ha allargato la zona di mare interdetta allo svolgimento dell’attività marittima, di quella subacquea e anche di quella di superficie in prossimità dell’isolotto. L’ordinanza dell’Ufficio circondariale marittimo di Porto Santo Stefano vieta la navigazione, sosta e balneazione intorno alla nave nella cala del Lazzaretto, a cala di Mezzo e nell’area prospiciente il bacino portuale. Poi è arrivata una modifica che ha svincolato un tratto di costa rendendolo nuovamente fruibile, ma la misura non è sufficiente per la stagione balneare, sul cui andamento dipende tutta l’economia dell’isola.

18 marzo 2012, ore 8.20
Quasi completate le operazioni di defueling

Una buona notizia per gli abitanti del Giglio e, piùin generale, per il tratto di mare interessato dal naufragio del Costa Concordia. Le imprese Smit Salvage e Neri, impegnate da diverse settimane nelle operazioni di estrazione del carburante dai serbatoi della nave naufragata davanti a Punta Gabbianara lo scorso 13 gennaio, hanno comunicato di aver iniziato lo svuotamento dell’ultimo serbatoio. Una volta terminate le procedure di defueling si inizierà a pensare in modo concreto alla rimozione del relitto, operazione che si annuncia lunga e particolarmente complicata.

17 marzo 2012, ore 12.09
Duplicata la scatola nera del Costa Concordia

I periti del gip di Grosseto hanno duplicato le memorie digitali degli apparati che costituiscono la scatola nera della nave Costa Concordia, naufragata all’Isola del Giglio il 13 gennaio. Le operazioni si avvalgono del supporto tecnico del Gruppo antifrodi telematiche (Gat) della Guardia di Finanza di Roma e fanno parte dell’udienza in corso per l’incidente probatorio sulla scatola nera. I periti devono ottenere dai supporti digitali originali delle copie che, nella circostanza, hanno valore di copia forense. La duplicazione riguarda, tra i vari apparati della nave, il Voyager Data Recorder (VDR), altri computer di bordo, a partire da quelli della plancia di comando, e pc portatili.

13 marzo 2012, ore 11.00
Dagli Stati Uniti richieste danni per mezzo miliardo di Dollari

Nove richieste di risarcimento degli oltre duecento passeggeri e membri dell’equipaggio della Costa Concordia, tra quelli che hanno deciso di rifiutare l’indennizzo della compagnia armatoriale, sono state presentate l’8 marzo scorso a Miami-Dade County, nello stato della Florida, dallo studio legale di Ribbeck Law Chartered. Lo studio legale di Ribbeck Law Chartered aveva presentato la prima causa il 26 gennaio 2012. Lo rende noto lo stesso studio legale con un comunicato: “Attraverso i ricorsi di risarcimento individuali – spiega la nota – i passeggeri e i membri dell’equipaggio rappresentati dello studio legale statunitense stanno chiedendo 18 milioni di dollari per risarcimento danni materiali e 500 milioni di dollari in danni punitivi per un ammontare totale di 518 milioni di dollari”.

10 marzo 2012, ore 11.22
Sei progetti per rimuovere il Costa Concordia

A distanza di due mesi dal naufragio del Costa Concordia, e a operazione di debunkeraggio quasi completate, Costa Crociere ha ricevuto sei diversi progetti per rimuovere il relitto dalla secca di Punta Gabbianara. Tutte le proposte hanno due punti in comune: tempi (10-12 mesi) e costi (diverse centinaia di milioni di Euro).Una cifra astronomica, per un lavoro che nel mondo non è mai stato fatto prima e sul quale la società che vincerà l’aggiudicazione del progetto, si giocherà tutta la sua credibilità. La Costa ha fatto sapere che vuole procedere speditamente, assegnando l’appalto quanto prima, in modo da iniziare i lavori già durante i giorni seguenti la Pasqua.

4 marzo 2012, ore 13.50
Costa Crociere avrebbe cercato stanze al Giglio prima delle 23 del 13 gennaio

A margine della prima udienza del processo a carico di Francesco Schettino e degli altri indagati per il sinistro occorso lo scorso 13 gennaio, è emerso che la Costa Crociere avrebbe cercato alberghi all’Isola del Giglio, per ricoverare passeggeri e personale di bordo, ben prima delle 23. Un orario sensibile nella scansione di eventi della sera del 13 gennaio. Peraltro l’avvocato Bruno Leporatti ha riferito che il comandante Schettino continua a ribadire che “…la Costa Crociere è sempre stata tenuta informata di cosa accadeva“.

4 marzo 2012, ore 13.47
Estromesse dal processo le associazioni ambientaliste e il Codacons

L’avvocato Bruno Leporatti, difensore del comandante del Costa Concordia Francesco Schettino, ha ottenuto di far togliere dall’elenco delle parti offese le associazioni ambientaliste, tra cui Legambiente e Lipu, i comitati dei cittadini e il Codacons: il gip Montesarchio le ha estromesse dalla perizia, tanto che legali e consulenti sono usciti in strada anzitempo. L’avvocato Giulia Bongiorno, rappresentante un gruppo di passeggeri, ha eccepito la presenza della Costa Crociere come parte offesa tanto che il gip, pur mantenendo la compagnia nell’incidente probatorio, l’ha declassata a parte danneggiata, come ha spiegato l’avvocato della Costa, Marco De Luca. Il legale ha riferito che il procuratore Francesco Verusio è intervenuto per dire che la Costa, come società, non è indagata per responsabilità penali nè degli amministratori: “Costa – ha detto De Luca – non è parte offesa, ma è parte danneggiata per la perdita della nave e, in prospettiva di un processo, è responsabile civile per il danno cagionato dai suoi dipendenti“. In effetti: “…non si poteva continuare ad equiparare Costa Crociere ai passeggeri, come se fossero parti offese allo stesso modo – hanno commentato altri legali – Sono posizioni da differenziare e il gip ha recepito questo aspetto“.

4 marzo 2012, ore 13.43
Cinquanta quesiti per i periti

Il gip di Grosseto, Valeria Montesarchio, ha consegnato ai periti nominati per eseguire gli esami irripetibili sulla scatola nera del Costa Concordia, una lista con cinquanta quesiti utili a ricostruire gli accadimenti della notte di venerdi 13 gennaio 2012. Il gip ha concesso ai tecnici diversi mesi per portare a termine l’esame dei dati contenuti nel Voyage Data Recorder: la prossima udienza del processo è infatti fissata per luglio.

3 marzo 2012, ore 14.32
Rimosso l’80% del combustibile

I tecnici della Smit Salvage hanno rimosso l’80% del combustibile presente nei serbatoi della Costa Concordia e proseguono nella loro attività. Pare quindi scongiurato il rischio immediato di disastro ambientale.

3 marzo 2012, ore 13.52
Nuovo capo d’imputazione per Francesco Schettino

Il primo colpo di scena dell’udienza in corso di svolgimento al Teatro Moderno di Grosseta è stata la contestazione di un nuovo reato al comandante Francesco Schettino: quello, previsto e punito dall’articolo 733 del codice penale, di “devastazione di beni ambientali”. Una decisione, da parte della Procura, che apre nuove prospettive e che potrebbe chiamare in causa la Costa Crociere.

3 marzo 2012, ore 12.52
Iniziato l’incidente probatorio

Questa mattina il teatro Moderno di Grosseto ha aperto le porte per accogliere la maxi udienza dell’incidente probatorio sulla “scatola nera” della nave Costa Concordiache lo scorso 13 gennaio si è incagliata al largo dell’Isola del Giglio. Tra i presenti gli avvocati, i consulenti e anche alcuni superstiti del tragico naufragio che sono stati identificati e verbalizzati nel foyer dai cancellieri dell’ufficio del gip del tribunale di Grosseto, prima di accedere alla platea e prendere posto nelle poltrone davanti al palco. Alla maxi udienza non solo era assente il comandante Francesco Schettino, ma non si sono presentati nemmeno gli altri otto indagati allo stato attuale dell’inchiesta.

2 marzo 2012, ore 12.29
Nuove telefonate al vaglio degli inquirenti

Nuovi tasselli paiono giungere in aiuto degli inquirenti intenti a ricostruire l’esatta dinamica dei fatti che ha segnato la notte dello scorso 13 gennaio. Nel corso dell’ultima punta di Matrix sono state mandate in onda alcune telefonate effettuate dai passeggeri verso la centrale operativa dei Carabinieri di Grosseto – anche il medico del Giglio telefona alla centrale in preda alla disperazione: “Ho bisogno della Protezione Civile, mi serve gente, coperte, sono circondata da 4mila persone e sono sola” – e una nuova convesrazione tra Gregorio De Falco, responsabile della sala operativa della Capitaneria di Porto di Livorno, e il comandante del Costa Concrdia, Francesco Schettino. De Falco chiede dati, numeri precisi relativi alle persone ancora a bordo. La risposta? “Credo ci siano dieci persone, credo. Io ora mi trovo sulla scialuppa tra terra e nave“.

Per ascoltare le telefonate dei passeggeri clicca qui.

Per ascoltare la nuova telefonata di De Falco a Schettino clicca qui.

25 febbraio 2012, ore 12.34
Il PM in Cassazione contro il Riesame

La procura di Grosseto prova a far tornare il comandante del Costa Concordia in cella. Stamani ha depositato un ricorso alla Corte di Cassazione contro la decisione del Tribunale del Riesame di Firenze del 7 febbraio di mantenere gli arresti domiciliari a Francesco Schettino. Il Riesame, infatti, confermò quanto deciso dal gip di Grosseto, Valeria Montesarchio, e rigettò sia il ricorso della Procura a favore del carcere, sia quello della difesa che voleva libero il comandante. Nel ricorso la procura ribadisce l’esistenza del pericolo di fuga e dell’inquinamento probatorio da parte dello stesso Schettino. E, criticando le motivazioni del Riesame, la stessa procura grossetana fa notare che in esse si rilevano due presupposti che giustificherebbero il carcere per Schettino, cioè il pericolo di inquinamento delle prove e il pericolo di reiterazione del reato.

24 febbraio 2012, ore 8.55
La Procura indaga formalmente altre sette persone

La Procura della Repubblica di Grosseto ha annunciato di aver iscritto nel registro degli indagati altre sette persone che, di fatto, si aggiungono a Francesco Schettino e al primo ufficiale di coperta, Ciro Ambrosio, iscritti sin dagli attimi seguenti il naufragio con l’imputazione di naufragio, omicidio colposo e, nel caso del comandante, anche per l’abbandono nave, abbandono di persone incapaci di provvedere a sé stesse e omessa comunicazione dell’incidente alle autorità marittime. I nuovi indagati sono:

– Salvatore Ursino (secondo ufficiale di coperta, indagato per cooperazione colposa con Schettino e, assieme agli ufficiali Coronica e Ursino, per omicidio colposo plurimo e naufragio in quanto mancarono di far notare a Schettino la pericolosità della manovra di avvicinamento al Giglio);

– Silvia Coronica (terzo ufficiale di coperta, indagata per cooperazione colposa con Schettino, per naufragio e omicidio colposo plurimo. Era lei a dover verificare la rotta e avrebbe riferito di problemi nel riportare le distanze su carte nautiche di diversa scala);

– Roberto Bosio (comandante in seconda, indagato per cooperazione con Schettino in omicidio plurimo colposo. Non era in plancial mometo del sinistro, ma risulta che vi si recò pochi minuti dopo e affiancò Schettino per tutte le fasi. Secondo i pm seppe nel giro di un quarto d’ora, come gli altri ufficiali presenti, che la nave non poteva più galleggiare ma non intervenne – pur potendo farlo – per superare i “comportamenti illogici” e l’inerzia di Schettino nelle manovre, nel dare l’allarme e nelle comunicazioni a bordo e con la terraferma);

– Andrea Bongiovanni (ufficiale di coperta, è indagato con Schettino per non aver fatto immediatamente rapporto alla Direzione Marittima di Livorno riferendo dell’incidente. L’accusa è di false comunicazioni all’autorità marittima. Bongiovanni, presumibilmente su indicazioni di Schettino, disse che a bordo c’era un black out senza riferire delle gravi avarie in atto);

– Roberto Ferrarini (capo dell’unità di crisi della flotta di Costa Crociere, con Ursprunger e Parodi é indagato per cooperazione con Schettino in omicidio plurimo colposo relativamente alla gestione della crisi scaturita dal naufragio e della sicurezza e dell’incolumità delle persone a bordo. I tre responsabili di Costa sono accusati anche di non aver riscontrato le informazioni sulla nave e di non aver avvisato l’autorità marittima per organizzare tempestivamente i soccorsi);

– Manfred Ursprunger (vicepresidente esecutivo di Costa e responsabile della fleet operation della compagnia, per lui la procura ipotizza le stesse accuse di Ferrarini);

– Paolo Parodi (fleet superintendent della nave e componente dell’unità di crisi, anche per lui i pm avanzano le stesse accuse di Ferrarini come co-responsabile del gruppo di crisi della flotta).

24 febbraio 2012, ore 8.51
Recuperati otto corpi

I Vigili del Fuoco che un paio di giorni fa avevano individuato cinque corpi nella zona sommersa del ponte 4, hanno portato fuori dalla nave i cadeveri di otto passeggeri, incluso quello della piccola Dayana Arlotti. I corpi, trasportati all’ospedale della Misericordia di Grosseto, hanno portato a venticinque il numero delle vittime accertate del naufragio.

22 febbraio 2012, ore 14.28
Individuati altri cinque corpi

I Vigili del Fuoco impegnati a perlustrare il relitto della Costa Concordia hanno individuato cinque corpi in una delle zone allagate della nave. Tra questi dovrebbe esserci anche quello della piccola Dayana Arlotti, morta ad appena cinque anni assieme al papà con il quale era in vacanza.

22 febbraio 2012, ore 10.12
A buon punto lo svuotamento dei serbatoi

La Smit Salvage sta procedendo all’estrazione del carburante presente a bordo della Costa Concordia. I tecnici, nonostante le interruzione dovute al maltempo, sono a buon punto e sino ad ora hanno agito senza incontrare contrattempi di alcun genere.

17 febbraio 2012, 0re 20.05
La nave in bilico sull’abisso

Lo scafo della Costa Concordia poggia, a poppa e a prua, su due soli speroni di roccia, uno dei quali profondamente lesionato“. Quella frattura è “…un evento recentissimo, ragionano gli addetti ai lavori“. È quanto scrive Il Tirreno a commento del video, pubblicato prima sul sito del quotidiano e poi diffuso ufficialmente dall’Ispra, sulla prima ricognizione subacquea, l’11 febbraio, dei ricercatori del Dipartimento emergenze in mare deIl’Ispra.


Video courtesy Corriere della Sera.

17 febbraio 2012, 0re 17.05
Il video della plancia girato da uno dei fotografi di bordo?

Il video mostrato in esclusiva dal Tg5 alcuni giorni fa, che riprende cosa avvenne sulla plancia di comando della Costa Concordia subito dopo l’impatto con gli scogli, è stato girato da uno dei fotografi di bordo. È quanto si apprende da fonti investigative. Giovedì i PM di Grosseto hanno interrogato alcuni ufficiali, a cui sono state fatte domande anche relative a chi possa aver girato il video.

17 febbraio 2012, 0re 17.05
Presto nuovi indagati?

Proseguono le indagini relative al naufragio del Costa Concordia. Giovedì sono stati sentiti fino a tarda sera tre ufficiali della Costa, Roberto Bosio, comandante in seconda, Salvatore Ursino, secondo ufficiale di coperta, e Giovanni Iaccarino. A seguire sarà il turno di altro personale di bordo: i PM vogliono ricostruire quel che è avvenuto in plancia quella sera e anche come vennero gestiti i soccorsi. E non si escluse l’iscrizione di altre persone nel registro degli indagati oltre al comandante Francesco Schettino e al primo ufficiale Ciro Ambrosio.

14 febbraio 2012, ore 11.22
La nave sta collassando

I tecnici della Smit Salvage stanno lavorando a pieno ritmo per svuotare la Concordia dalle migliaia di tonnellate di carburante ancora a bordo. Ma la stabilità del relitto aggrappato alla secca della Gabbianara, all’isola del Giglio, appare sempre più compromessa. Nonostante le rassicurazioni offerte nei giorni scorsi, la nave starebbe collassando sotto il suo stesso peso. Ad aumentare i timori degli addetti ai lavori ci sono i risultati di un ulteriore sopralluogo sullo scafo compiuto da tecnici e scienziati nella giornata di sabato: la nave della Costa crociere, con le sue centoquarantamila tonnellate di stazza, sarebbe ormai poggiata con il fianco su due soli spuntoni di roccia che la sostengono a poppa e a prua. E nello scoglio di granito che la vincola a poppa si sarebbe aperta una lunga crepa all’altezza della base.

13 febbraio 2012, ore 11.13
Iniziato lo svuotamento dei serbatoi

Con il netto miglioramento delle condizioni meteo, i tecnici della Smit Salvage hanno iniziato le operazioni di defueling del Costa Concordia, in secca davanti a Punta Gabbianara a poche Giglio Porto. Solo una volta completata questa fase delicata, si potrà iniziare a pensare alla rimozione del relitto che, secondo quanto spiegato da Franco Gabrielli, commissario straordinario per l’emergenza, dovrebbe essere asportato in un pezzo unico.

11 febbraio 2012, ore 22.14
Domnica Cemortan: “Il comandante ha insistito affinché rimanessi in plancia”

Aveva cenato con il comandante Francesco Schettino ma non avrebbe voluto salire con lui nella plancia di comando della nave Costa Concordia la sera del 13 gennaio; invece accettò l’invito e anche quando disse di voler andare via dalla plancia, Schettino insistette perchè rimanesse. Sentita l’1 febbraio scorso, dai pm di Grosseto, la moldava Domnica Cemortan ha ricostruito la sera del naufragio davanti all’isola del Giglio. Verso le 21.30 del 13 gennaio, ricostruisce la donna aferma che, dopo la cena al ristorante “…siamo entrati in plancia tutti noi (ndr, Schettino, Domnica, il commissario Giampedroni e Ciro Onorato): mi sono sentita a disagio per questa circostanza, ovvero quando mi hanno invitata a salire. Arrivata in plancia, sono rimasta in fondo e poichè non trovavo interessante la situazione ed avevo anche fame, me ne volevo andare via, ma il comandante (Schettino, ndr) ha insistito affinchè rimanessi, e così ho fatto. Sono rimasta in fondo in un punto buio che non consentiva di vedere molto bene, comunque riuscivo a vedere le luci di Isola del Giglio. Dopo il naufragio “…ero con Ciro Onorato, con cui sono salita dal ponte 3 a bordo di una delle lance. Sono quasi certa che verso le 00.30-1.00 sono arrivata a Giglio Porto“. Domnica ha ammesso non solo di essere stata nella plancia di comando della Costa Concordia, area vietata e riservata solo agli ufficiali, ma anche di esservi risalita dopo l’urto con gli scogli per portare a Schettino un giubbotto ed essersi cambiata lei stessa l’abito da sera con indumenti pesanti adatti ad affrontare l’emergenza. Domnica ha precisato di aver dato il giubbotto blu a Schettino alle 22.10-22.20 e di averlo visto l’ultima volta sul ponte alle 23.50 “quando sono andata via“.

11 febbraio 2012, ore 22.14
L’abbandono nave: il video

Il TG5 ha diffuso un nuovo video esclusivo dopo quello girato in plancia comando del Costa Concordia nei momenti successivi il sinistro dello scorso 13 gennaio. In questa nuova sequenza di vedono alcuni momenti dell’abbandono della nave ormai sbandata sulla fiancata destra.

11 febbraio 2012, ore 15.11
In plancia, dopo il sinistro

Il TG5 ha diffuso un video esclusivo girato sulla plancia della Costa Concordia poco dopo la collisione con lo scoglio de Le Scole. Nelle fasi immediatamente successive l’incagliamento della nave, qualcuno informa il comandante che i passeggeri stanno salendo sulle lance da soli. Una voce con forte accento napoletano, quasi sicuramente appartenente a Francesco Schettino, risponde con un disarmente: “Vabbuò“.

8 febbraio 2012, ore 16.56
Domiciliari confermati per Francesco Schettino

Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia, resterà ai domiciliari: lo ha deciso il Tribunale del Riesame che ha rigettato entrambe le richieste avanzate dalla Procura di Grosseto, che aveva chiesto la carcerazione, e dalla difesa, che aveva puntato sulla scarcerazione. Schettino si è detto “...più sereno e pronto ad affrontare le nuove battaglie giudiziarie che mi attendono”. Il procuratore di Grosseto, Verusio, ha invece affermato: “I giudici fiorentini hanno accertato non solo la sussistenza di gravissimi indizi di colpevolezza per tutti i reati contestati all’indagato Schettino ma anche – cio’ che e’ piu’ importante – la sussistenza di gravi e rilevanti esigenze cautelari, tali da fondare il mantenimento di una misura di tipo coercitivo, seppure non carcerario, come viceversa auspicato da questo ufficio“.

7 febbraio 2012, ore 11.23
Il Tribunale del Riesame deciderà sulla sorte di Francesco Schettino

Il Tribunale del Riesame di Firenze si è riservato di decidere circa il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino. Dopo tre ore di dibattimento, l’udienza si è conclusa intorno alle 15. Il Giudice ha esaminato i ricorsi presentati dalla Procura di Grosseto e dalla difesa, decisi nel chiedere la custodia in carcere la prima e la revoca dei domicilairi la seconda. Secondo quanto contenuto nell’ordinanza del GIP, Schettino è stato messo ai domiciliari per un pericolo di reiterazione del reato. Ma, secondo la difesa, il comandante è stato sospeso dalla Costa e, quindi, è impossibile che torni a condurre una nave. La Procura grossetana, invece, parla di possibile inquinamento delle prove e, addirittura, di pericolo di fuga.

4 febbraio 2012, ore 19.32
Ha perso il bambino a causa del naufragio: chiede un milione di Euro

La donna, al quinto mese di gravidanza, ha perso il bambino a causa dello stress. In conseguenza di ciò ha intento causa alla compagnia di navigazione, chiedendo un milione di Euro di risercimento danni.

3 febbraio 2012, ore 10.55
Franco Gabrielli: “La nave sarà rimossa intera”

Mentre il Grecale sta mettendo a dura prova la tenuta della Costa Concordia, che nel frattempo ha iniziato a perdere pezzi di ogni dimensione, Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile e commissario straordinario dell’emergenza, ha informato la stampa e gli abitanti del Giglio che la nave sarà rimossa intera. Riferendo davanti al comitato dei cittadini, Gabrielli ha riferito che “...la società Costa, dimostrandosi ancora una volta molto seria, e rispettando le tempistiche che aveva dichiarato, ha già interessato dieci società mondiali per rimuovere lo scafo nella maniera intera e ha garantito che questa operazione avverrà nel rispetto della tempistica e si concilierà con il rispetto del territorio e con la salvaguardia dell’ambiente”. Entro l’inizio di marzo, ha poi fatto sapere la Costa, i piani predisposti dovranno pervenire a Costa Crociere, che li valuterà insieme al Comitato Scientifico della Protezione Civile per arrivare a scegliere il progetto migliore entro la fine di marzo.Per quanto riguarda le operazioni di pompaggio del carburante, Gabrielli ha spiegato che “…la società Smit ha detto che ha bisogno di ventiquattro ore di tempo per terminare la flangiatura e da quel momento inizieranno le attività di pompaggio. Fino a quando non ci saranno le condizioni meteo-marine favorevoli, però, non saremo in grado di iniziare il defueling che per noi è una delle cose prioritarie da fare“.

2 febbraio 2012, ore 10.57
Domnica Cemortan sentita dai PM

È uscita poco prima delle 17.30 di ieri dalla caserma dei carabinieri di Marina di Grosseto, Domnica Cemortan. La giovane moldava che sarebbe stata insieme al comandante Francesco Schettino durante il naufragio della nave Costa Concordia e che la sera del disastro davanti all’Isola del Giglio si sarebbe trovata in plancia di comando, è stata sentita per oltre cinque ore dai magistrati. Al termine dell’interrogatorio, la moldava non ha rilasciato alcuna dichiarazione ma da fonti investigative si apprende che la stessa avrebbe ammesso la sua presenza sul ponte di comando. E’ poi emerso che, nel corso del sopralluogo effettuato dai sommozzatori nella cabina del comandante, sono stati ritrovati indumenti apparteneti proprio alla Cemortan che, lo ricordiamo, pur definendo Schettino un eroe, ha sempre negato di avere con lo stesso rapporti di natura sentimentale.

1 febbraio 2012, ore 12.35
Roberto Ferrarini otto ore in Procura

Roberto Ferrarini, responsabile dell’unità di crisi di Costa Crociere, è stato sentito per ore dai PM della Procura di Grosseto come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta sul naufragio della nave Costa Concordia. Ferrarini non sarebbe indagato ma i PM, Maria Navarro, Stefano Pizza e Alessandro Leopizzi, sarebbero in cerca di chiarimenti sugli aspetti tecnici relativi al naufragio del Costa Concordia. Gli inquirenti indagano sulle modalità di emergenza e di soccorso attuate dopo l’incidente sia da parte della società che da parte del comandante Francesco Schettino. Al vaglio sono anche le numerose telefonate intercorse tra il comandante e lo stesso Ferrarini nella fasi successive all’urto con gli scogli all’Isola del Giglio.

31 gennaio 2012, ore 12.06
L’ufficiale medico: “Il comandante non ha coordinato i soccorsi”

Il coordinamento dei soccorsi da parte del comandante non c’era. Personalmente mi ha molto sorpreso vedere Schettino in borghese sul molo verso mezzanotte e mezzo. In più quando ho sentito dai telegiornali che aveva avuto il tempo di prendere effetti personali nella sua cabina ed anche un computer, e finanche di scivolare sfortunatamente in una scialuppa, beh, è stato il massimo” così Gianluca Marino Cosentino, tenente di vascello e secondo ufficiale medico sul Costa Concordia, descrive al quotidiano Il Mattino il comportamento tenuto dal comandante Francesco Schettino la notte del naufragio. L’ufficiale prosegue: “Io ero a terra alle 23.20. Ma non ci sono rimasto. Dopo aver portato a terra le persone della scialuppa 19, a me assegnata dal ruolo di appello, sono salito su un’altra scialuppa e sono tornato indietro. Per tornare a prestare soccorso dove occorreva. Con un altro ufficiale, Flavio Spadavecchia, abbiamo accostato a dritta. Il mare brulicava di soccorritori e persone in fuga. Si trattava di capire che fare nel panico e nella confusione. Una coppia si è gettata in mare. L’abbiamo ripescata, portata a terra, consegnata all’ambulanza. Durante i soccorsi ero chiaramente identificabile per via della divisa. Così venivo continuamente fermato da qualcuno che sperava di aver trovato il comandante o un ufficiale di coperta. Prima il comandante dei vigili, poi quello dei Carabinieri, infine il sindaco. Tutti cercavano il comandante“.

30 gennaio 2012, ore 20.26
Un nuovo video: panico sul ponte al momento dell’abbandono nave


Video courtesy Corriere della Sera.

30 gennaio 2012, ore 20.26
Aperto un nuovo varco sul ponte 5
Grazie all’utilizzo delle ormai note microcariche, i palombari della Marina Militare hanno aperto un nuovo varco all’altezza del ponte 5, ad una profondità di circa 20 metri. Si tratta di un’apertura molto importante, perchè metterà i sub nella condizioni di accedere alla nave tramite un locale particolarmente ampio.

30 gennaio 2012, ore 00.55
I quindici dispersi
Dayana e Williams Arlotti, Italia; Elisabeth Bauer, Germania; Michael M. Blemand, Francia; Christina Mathi e Norbert Josef Ganz, Germania; Giuseppe Girolamo, Italia, equipaggio; Barbara e Gerald Heil, Stati Uniti; Mylene Litzler, Francia; Margarethe Neth, Germania; Russel Terence Rebello, India, equipaggio; Margrit Schroeter, Germania; Siglinde Stumpf, Germania; Maria Grazia Trecarico, Italia; Brunhild Werp, Germania.

30 gennaio 2012, ore 00.55
Le diciassette vittime accertate
Maria D’Introno, Italia, 30 anni; Sandor Feher, Ungheria, 38, membro dell’equipaggio; Horst Galle, Germania; Jeanne Gannard, Francia; Pierre Gregoire, Francia; Gabriele Grube, Germania; Guillermo Gual, Spagna, 68; Egon Hoer, Germania; Giovanni Masia, Italia, 85; Thomas Alberto Costilla Mendoza, Peru, equipaggio; Jean-Pierre Micheaud, Francia, 61; Erika Fani Soria Molina, Perù, 25, equipaggio; Inge Schall, Germania Francis Servil, Francia, 71; Luisa Antonia Virzì, Italia, 50; Josef Werp, Germania. Un altro corpo è stato recuperato ma attende di essere identificato.

30 gennaio 2012, ore 00.53
Franco Gabrielli: “Dai sette ai dieci mesi per rimuovere la nave”

Il responsabile della Protezione Civile, Franco Gabrielli, ha spiegato che per completare i lavori di rimozione del relitto del Costa Concordia ci vorranno tra i sette e i dieci mesi. L’Isola del Giglio vivrà quindi l’estate 2012 suo malgrado a braccetto con ciò che resta dell’ammiraglia della Costa Crociere.

29 gennaio 2012, ore 10.42
La nave si muove: sospese le ricerche

Paiono non esserci più dubbi circa l’identità della donna trovata ieri nella parte immersa del ponte 6. Dovrebbe infatti trattarsi della barista peruviana Erika Fani Soriamolina, l’unica donna dell’equipaggio che ancora mancava all’appello.

29 gennaio 2012, ore 10.42
La nave si muove: sospese le ricerche

Il vento forte e il mare grosso hanno spostato la Costa Concordia di quasi 3,5 centimetri. Un movimento che ha obbligato i soccorritori a sospendere le operazioni di ricerca all’interno della nave.

28 gennaio 2012, ore 18.51
Ritrovato il corpo di una donna

I sommozzatori della Guardia di Finanza hanno trovato il corpo della diciassetesima vittima del naufragio. La donna, rinvenuta nella zona immersa del ponte 6, dovrebbe essere una componente dell’equipaggio, visto che indossa una divisa. Nella lista dei dispersi pubblicata dalla Protezione Civile, l’unico membro dell’equipaggio donna ancora da rintracciare risultava essere Erika Fani Soriamolina, peruviana. Nel frattempo è stata identificata una delle donne ritrovate nei giorni scorsi: si chiamava Inge Schall, cittadina tedesca. Sale quindi a 15 il bilancio di vittime accertate che hanno un nome. Due, invece, restano da identificare.

27 gennaio 2012, ore 23.30
Interrogato Ciro Ambrosio, primo ufficiale in coperta

Ciro Ambrosio, primo ufficiale in coperta al momento del sinistro del Costa Concordia e indagato per gli stessi reati imputati al comandante Francesco Schettino, è stato interrogato dai magistrati della Procura della Repubblica di Grosseto. Intervistato da Quarto Grado al termine della sua deposizione, Ambrosio ha detto di non poter entrare nel dettaglio del colloquio e si è limitato ad affermare che “…su una nave, il comandante è secondo solo a Dio” e si è detto tranquillo, dato che “…ci sono quattro testimoni che hanno dato la mia stessa versione dei fatti“.

27 gennaio 2012, ore 17.14
Il sindacato dei Capitani di Lungo Corso: “Schettino trattato come un mostro”

Il sindacato Capitani di Lungo Corso ha rilasciato un commento sul naufragio a favore del comandante Francesco Schettino: “Se Schettino non fosse andato in confusione dopo l’impatto – ha detto il presidente, Antonino Nobile – non parleremmo di un mostro ma di un eroe che ha salvato quattro mila vite“. L’uniome sindacale, che ha sottolineato come siano molti di più i morti sulle strade nel corso del week end, non ha alcuna intenzione di sospendere Schettino: “Non ce lo sognamo neanche. Valuteremo a indagini concluse“. Su Gregorio De Falco, il responsabile della Sala Operativa della Capitaneria di Livorno, il sindacato ha le idee altrettanto chiare. Non solo non è un eroe, ma “…ha fatto una cosa disdicevole, ha divulgato ai quattro venti una frase sensibile e particolare che avrebbe dovuto mettere a disposizione soltanto della magistratura“. In più, De Falco “…ha dato indicazioni cervellotiche e impraticabili, ha detto a Schettino di andare a bordo ma era impossibile perché c’era una sola biscaggina da cui stavano scendendo i passeggeri e, per salire, avrebbe dovuto fermare il flusso dei naufraghi che abbandonavano la nave“.


Video courtesy Il Secolo XIX.

27 gennaio 2012, ore 17.11
Il relitto “descritto” dallo Studio Borlenghi

Lo Studio Borlenghi ha diffuso le foto scattate al relitto del Costa Concordia da Carlo Borlenghi e dai suoi assistenti. Per visualizzare gli scatti clicca qui.

27 gennaio 2012, ore 11.12
11.000 Euro a passeggero

Costa Crociere ha raggiunto un accordo con le associazioni nazionali dei consumatori per l’indenizzo ai passeggeri. Il tavolo di confronto, organizzato da Astoi Confindustria, ha stabilito un importo forfettario di 11.000 euro a persona a titolo di indennizzo “a copertura di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti, ivi inclusi quelli legati alla perdita del bagaglio e degli effetti personali, al disagio psicologico patito e al danno da vacanza rovinata“. L’importo, si legge in una nota congiunta, sarà riconosciuto indipendentemente dall’età del passeggero, considerando anche i bambini, sebbene non paganti. L’intera proposta non riguarda le famiglie delle vittime e i passeggeri feriti: per questi l’indennizzo terrà conto della gravità del danno subito dai singoli individui.

26 gennaio 2012, ore 17.09
Nessuna speranza per i dispersi

Per i dispersi non c’è più speranza. Lo ha confermato Franco Gabrielli nella consueta conferenza stampa dall’Isola del Giglio: “Credo che dovremo entrare nella consapevolezza che speranze di vita non ce ne sono più“.

26 gennaio 2012, ore 14.23
Il comando generale delle Capitanerie di Porto: “Schettino ha perso un’ora preziosa”

Il comandante generale delle Capitanerie di porto, Marco Brusco, ha dato la sua versione dei fatti sulla tragedia del Costa Concordia rispondendo alla commissione Lavori Pubblici del Senato: “Si tratta di uno dei disastri più rilevanti della storia della navigazione marittima, per il numero di persone coinvolte: sono state tratte in salvo piu di 4mila persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio e grandissima è stata la partecipazione alla macchina dei soccorsi”. Per quanto riguarda la dinamica dell’incidente, non vi sono dubbi circa la responsabilità del comandante: “Al momento, alla luce di quanto sinora ricostruito, si può ragionevolmente affermare che ci sia stato un errore di valutazione del rischio connesso alla navigazione in acque prossime alla costa”. Il comandante della nave è l’unico che può valutare e individuare la rotta da seguire: “La colpa è sicuramente del comandante anche se resta il mistero sul perchè gli ufficiali che erano con lui, gli stessi che poi sono scivolati con il comandante sulla scialuppa, siano rimasti zitti”. Colpisce il fatto che Schettino abbia dato l’allarme in ritardo: “Se facciamo un attimo di attenzione e consideriamo che a bordo c’erano 4.200 persone, possiamo dire che è andata bene. Ma se il comandante non avesse fatto perdere un’ora preziosa, sarebbe andata di lusso“.

26 gennaio 2012, ore 10.35
Roberto Ferrarini, responsabile Unità di Crisi Costa Crociere: “Schettino mi ha mentito”

Secondo Roberto Ferrarini, la prima telefonata del comandante del Costa Concordia, Francesco Schettino, sarebbe arrivata alle 21.57, ben dodici minuti dopo lo scontro con lo scoglio de Le Scole: “Mi disse che la nave aveva un compartimento allagato poi, in una seconda telefonata, alle 22.06, mi disse che i compartimenti erano due“. Ma né in quella conversazione, né in quelle successive, il comandante avrebbe riferito veramente come stavano le cose: “Quando ci disse di aver ordinato l’abbandono nave – scrive Ferrarini nella relazione consegnata a Pierluigi Foschi in vista dell’audizione dell’ad di Costa Crociere  – rimasi molto sorpreso“. Sempre secondo Ferrarini, Schettino gli avrebbe proposto di concordare una versione per le autorità: avrebbe voluto dire che era stato un black-out a provocare lo scontro con lo scoglio: “verità” non avallata dal manager di Costa Crociere, che avrebbe intimato a Schettino di dire la verità.

26 gennaio 2012, ore 10.48
L’avvocato Bruno Leporatti deposita il ricorso per la scarcerazione di Francesco Schettino

Francesco Schettino “non è pericoloso”. Non è quindi necessaria una misura cautelare come gli arresti domiciliari, dati che non corre il rischio di essere recidivo dato che, tra le altre cose, la Costa Crociere lo ha sospeso dal servizio a tempo indeterminato. E’ questa la motivazione principale su cui si regge il ricorso depositato alle 10 in punto di stamani al Tribunale del Riesame di Firenze dall’avvocato di Schettino, Bruno Leporatti. La linea difensiva è articolata nelle undici pagine che lo compongono. “Difficile che l’indagato – si legge nel testo – possa ritrovarsi in situazioni simili o analoghe a quelle in cui è maturato il fatto di reato e che nuovamente cada negli stessi errori, negligenze o violazioni”. Leporatti fa un parallelo tra chi è accusato di omicidio colposo per un incidente stradale (in tal caso “…possono esserci presupposti sufficienti per ritenere probabile la reiterazione delle condotte colpose”) e chi deve rispondere di fatti di questa portata ed eccezionalità. Eventi che non sono certo all’ordine del giorno.

26 gennaio, ore 10.22
Il “caso” resterà di competenza della Procura di Grosseto

Si è da poco concluso in quel di Grosseto un incontro tra il procuratore capo Francesco Verusio e il procuratore generale Beniamino Deidda. Nel corso del meeting è stato firmato un comunicato congiunto nel quale negano la possibilità che l’inchiesta venga avocata dalla procura generale di Firenze. Anzi, Deidda ha confermato “…piena e incondizionata fiducia” nel lavoro dei pm grossetani

26 gennaio, ore 10.22
Identificati i corpi di tre tedeschi

La Polizia Scientifica ha dato un nome a tre dei cadaveri recuperati nei giorni scorsi. Si tratta di tre turisti tedeschi: Horst Galle, Josef Werp ed Egon Hoer.

25 gennaio 2012, ore 15.15
Pierluigi Foschi, ad di Costa Crociere, riferisce in Senato

Pierluigi Foschi, amministratore delegato di Costa Crociere, riferisce in Senato: “Il 13 gennaio al largo dell’Isola del Giglio è avvenuto un tragico incidente che non doveva avvenire e poteva non avvenire“. Foschi ha anche sottolineato che, dalle informazioni ricevute dal comandante Francesco Schettino e dal suo tono, il direttore delle operazioni marittime Ferrarini “…non aveva compreso che vi fosse una situazione così di emergenza. Nella prima telefonata Schettino dichierò di avere avuto un incidente grave. Nella seconda commentò che la galleggiabilità della nave non era compromessa e di aver avvisato gli ospiti. Alle 22.33 il comandante informò Ferrarini dello stato dello sbandamento della nave e, due minuti dopo, alle 22.35, Schettino rivelò l’intenzione di voler abbandonare la nave”. Riguardo alle accuse che il personale non fosse sufficentemente addestrato, Foschi, che ha respinto con indignazione le voci secondo le quali a bordo vi fossero lavoratori clandestini, ha parlato di “…accuse ingiuste“.

25 gennaio 2012, ore 13.28
Il verbale dell’intercettazione ambientale relativa alle telefonate fatte dal comandante Francesco Schettino

Lo scorso 14 gennaio, il giorno dopo il naufragio, mentre si trovava all’interno del Comando Provinciale dei Carabinieri di Grosseto in attesa di essere interrogato, Francesco Schettino ha fatto diverse telefonate senza rendersi conto di essere intercettato. Con i suoi interlocutori, il comandante riscostruisce a più riprese l’episodio. Due sono i passaggi chiave. Il primo, quando Schettino al telefono con un certo Fabrizio dice: “Qualcun altro al posto mio non sarebbe stato così benevolo nel passare la sotto. Perché mi hanno rotto il cazzo: passa, passa di la, passa di la… La secca c’era, ma non era segnalata dagli strumenti che avevo. Fabrizio, per dar retta al manager che diceva passa da lì, passa da lì…“. Il secondo quando racconta di aver deciso di abbandonare personalmente la nave nel momento in cui la stessa ha iniziato ad inclinarsi. Per scaricare il documento clicca qui.

25 gennaio 2012, ore 12.33
Cresce l’inquinamento all’Isola del Giglio

Le analisi eseguite dall’Arpat hanno rivelato una concentrazione di tensioattivi superiore ai limiti consentiti. E’ intanto confermato che sabato avrà inizio il defueling della nave.

25 gennaio 2012, ore 12.31
Fissato per il 3 marzo l’incidente probatorio sulla scatola nera

Si svolgerà il prossimo 3 marzo l’incidente probatorio relativo alla scatola nera del Costa Concordia. Visto l’elevato numero di persone coinvolte, il magistrato responsabile delle indagini ha scelto come sede dell’incontro delle parti il teatro Moderno di Grosseto.

24 gennaio 2012, ore 18.14
Il comandante Schettino abbandonò la nave perchè si inclinava

Durante la sua pemanenza presso la caserma di Grosseto dove è stato interrogato subito dopo il naufragio del Costa Concordia, Francesco Schettino è stato intercettato. Nel corso di una telefonata, avrebbe detto: “Quando ho capito che la nave si stava inclinando ho preso e sono sceso“. Una versione decisamente diversa rispetto a quella raccontata durante l’interrogatorio di garanzia, quando Schettino spiegò di essere caduto accidentalmente in una scialuppa che stava aiutando a sganciarsi dalla nave.

24 gennaio 2012, ore 14.39
Trovato un altro corpo, le vittime salgono a sedici

I sommozzatori hanno trovato un altro corpo. Il cadavere è stato individuato grazie al varco aperto sul ponte 3. Si tratterebbe del corpo di una donna. Salgono così a sedici i morti del naufragio della Costa Concordia. E’ stato nel mentre identificata un’altra vittima del naufragio: si tratta di Luisa Virzì, 49 anni, originaria di Enna, il cui corpo è stato recuperato nella zona sommersa della nave nei giorni scorsi. La donna era a bordo assieme all’amica Maria Grazia Trecarico, che risulta ancora dispersa. Con loro viaggiavano anche la figlia di quest’ultima, Stefania, e il suo fidanzato Andrea Ragusa, che invece si sono salvati.

24 gennaio 2012, ore 12.45
Iniziate le operazioni di defueling della nave

Mentre gruppi di sommozzatori continuano nelle operazioni di ricerca e soccorso, i tecnici della Smit&Savage hanno iniziato la delicata procedura di defueling del Costa Concordia. Le operazioni sono agevolate dal favore delle condizioni meteo.

24 gennaio 2012, ore 12.42
Ecco il verbale degli interrogatori degli ufficiali del Costa Concordia

Sui siti dei principali quotidiani italiani sono stati pubblicati i verbali degli interrogatori degli ufficiali del Costa Concordia. Per leggerli clicca qui.

24 gennaio, ore 11.00
La nave è stabile

Il Costa Concordia si sarebbe assestato sullo scalino di granito di Punta Gabbianara. Secondo i tecnici specializzati, la nave non rischierebbe più di scivolare verso il fondo del mare, anzi, stando ai rilevamenti, si sarebbe adattata alla particolare conformazione del fondale.

24 gennaio 2012, ore 10.52
Il sostituto procuratore Beniamino Deidda: “Problemi e incredibili leggerezze”

Il sostituto procuratore generale della Toscana, Beniamino Deidda, ha sottolineato “…la serie di problemi e incredibili leggerezze” verificatesi nel momento dell’emergenza e ha poi aggiunto “…chi lo sceglie il comandante? Occorre spingere lo sguardo sulle scelte fatte a monte dal datore di lavoro, e cioè dall’armatore“.

24 gennaio 2012, ore 5.55
Il comandante Schettino: “Sono venuto a dritta per evitare lo scoglio: è stato un errore”

Sempre nel verbale dell’interrogatorio di garanzia, Francesco Schettino sostiene che sbagliò a mettere la barra a dritta per evitare la secca de Le Scole. Il comandante del Costa Concordia sostiene infatti (pag. 28) che, se non avesse manovrato, avrebbe comunque evitato la secca e non avrebbe scodato, spingendo la fiancata sinistra della nave verso gli scogli: “Nel venire a dritta non è che sono passato su un basso fondale, perchè la nave credo sotto sia integra. Nel movimento di fare così ho preso questo spuntone di roccia, che sembra quasi rimasto incastrato nella nave“.

24 gennaio 2012, ore 5.55
Il comandante Schettino sbagliò a rilevare lo scoglio con il radar

Leggendo il verbale dell’interrogatorio di garanzia reso da Francesco Schettino si scopre (pag. 28) che il comandante del Costa Concordia sbagliò a rilevare la secca de Le Scole con il radar: “Io credevo che stessi passando a quella distanza (ndr, 0,28 miglia) da un altro scoglio che stava più in la, invece no! Invece io stavo calcolando quella distanza da uno scoglio che sta più all’interno“.

23 gennaio 2012, ore 23.10
Ecco il verbale dell’interrogatorio del comandante Francesco Schettino

Sui siti dei principali quotidiani italiani è stato pubblicato il verbale dell’interrogatorio di garanzia di Francesco Schettino. Si tratta di un documento importante, nel quale il comandante di Costa Concordia racconta la sua verità, a partire dalla decisione di effettuare l’inchino davanti all’Isola del Giglio. Per leggere il verbale clicca qui.

23 gennaio 2012, ore 18.30
Recuperate carte nautiche e una seconda cassaforte

I sommozzatori dei Carabinieri hanno recuperato le carte nautiche del Costa Concordia e una seconda cassaforte che era a disposizione del comando nave.

23 gennaio 2012, ore 18.00
Riconosciuto il corpo di Maria D’Introno

La famiglia ha riconosciuto in uno dei due corpi recuperati in mattinata le spoglie di Maria D’Introno, la giovane di Corato che aveva perso contatto con il marito e i famigliari nel momento dell’abbandono nave.

23 gennaio 2012, ore 17.35
Costa Crociere: “Smentiamo seccamente che a bordo ci fossero lavoratori clandestini”
L’ANSA ha reso noto che Costa Crociere ha smentito “…seccamente la voce che potessero trovarsi a bordo lavoratori clandestini“. La compagnia ha ricordato come funzionano le procedure di imbarco: “Le liste esatte di tutte le persone imbarcate e partite vengono comunicate alla sede della Compagnia subito dopo la partenza. Nessuno a bordo ha facoltà di derogare dalle procedure di sicurezza. In caso di infrazioni, la compagnia prende severi provvedimenti disciplinari. Le liste esatte delle persone imbarcate e partite (ospiti, equipaggio ed eventuali tecnici) vengono comunicate alla sede della compagnia subito dopo la partenza“.

 

23 gennaio 2012, ore 17.31
La nave restituisce altri due corpi
I sommozzatori impegnati nelle operazioni di ricerca di eventuali sopravvissuti hanno trovato i corpi di altri due vittime. Sale così a quindici il numero dei deceduti in seguito al naufragio del Costa Concordia. Intanto, Franco Gabrielli, commissario straordinario dell’emergenza, ha comunicato che le ricerche potranno proseguire contestualmente alle operazioni di bunkeraggio della nave.


Video courtesy Corriere della Sera.

23 gennaio 2012, ore 12.32
Si cerca il laptop del comandante Schettino
Gli inquirenti sono ancora in cerca del computer portatile che il comandante Francesco Schettino ha portato con sé nel momento dell’abbandono nave. Secondo Paolo Fanciulli, l’albergatore dell’Isola del Giglio che ha ospitato il comandante del Costa Concordia presso l’Hotel Bahams, Schettino gli chiese di custodirgli una borsa contenente il portatile, consegnato in un secondo momento dallo stesso Schettino a una donna ancora sconosciuta.

 

23 gennaio 2012, ore 11.36
Il comandante Francesco Schettino negativo al test antidroga
Secondo le prime indiscrezioni diffuse da Il Fatto Quotidiano, il comandante di Costa Concordia, Francesco Schettino, sarebbe risultato negativo al test antidroga eseguito martedi in occasione dell’interrogatorio di garanzia.Non c’era alcun dubbio sull’esito negativo di questi test” ha commentato il legale di Francesco Schettino, Bruno Leporatti.

 

23 gennaio 2012, ore 11.00
Gli ordini del comandante dopo l’urto con la secca
Mentre Alberto Fiorito controlla in sala macchine, sul ponte di comando si raduna lo stato maggiore della nave. Questo è quanto riferisce Roberto Bosio, l’ex comandante in seconda del Costa Concordia che, cessato il servizio a Civitavecchia, sarebbe dovuto sbarcare a Savona. Silvia Coronica, terzo ufficiale della nave che ha raggiunto terra a nuoto, ricorda che dopo la collisione Francesco Schettino ordina di accostare. Coronica ricostruisce così la sequenza degli ordini impartiti dal comandante: “10 gradi barra a dritta, 20 gradi barra a dritta e tutta a dritta; subito dopo, credo, 10 gradi barra a sinistra e tutto a sinistra“. Una manovra utile a scostarsi dallo scoglio delle Scole (virata a dritta) e quindi a riavvicinarsi all’isola in modo da rimanere sotto costa, dove il fondale è più basso.

23 gennaio 2012, ore 10.27
Alberto Fiorito, ufficiale addetto alla sala macchine, e l’usanza dell’inchino
Sentito come persona informata sui fatti, l’ufficiale addetto alla sala macchine, Alberto Fiorito, ha parlato della tradizione dell’inchino e ha specificato che “…non viene fatto sempre, ma nelle ultime tre volte lungo la tratta Civitavecchia-Savona è stato fatto“.

23 gennaio 2012, ore 10.27
Il direttore di macchina informò subito il comandante della gravità della situazione
Interrogato dagli inquirenti, il direttore di macchina del Costa Concordia, Giuseppe Pilon, ha confermato di aver avvisato immediatamente il comandante Francesco Schettino circa la gravità della situazione. Il Corriere della Sera attribuisce a Pilon la seguente affermazione: “Ho sentito dei colpi che ho attribuito alle gabbie fuori dall’area bagagli. Il tempo di andare in centrale che l’ufficiale in sala macchine mi ha detto: ‘C’è acqua, c’è acqua’. Tutto ciò è accaduto rapidamente, il tempo di alzarmi, uscire dalla segreteria, tre o quattro metri ed ero in centrale. Ho detto di controllare che tutte le porte stagne fossero chiuse come previsto. Il tempo di dirlo e il blackout era totale. Si è spento tutto. Ho aperto la porta centrale, ho aperto la sala macchine e l’acqua era già a ponte 0 ed è arrivata subito al quadro elettrico. Ho dato la situazione al comandante Schettino, gli ho detto che sala macchine, quadro elettrico e zona poppiera erano allagate. Gli ho detto che avevamo perso il controllo della nave. Ho informato il comandante della situazione grave in cui versavamo, l’ho poi informato successivamente alcune volte. Non so che cosa stesse facendo di preciso in quegli istanti, penso fosse impegnato a verificare cosa stesse succedendo“. Il responsabile della guardia in macchina, Alberto Fiorito, ha invece confermato come fosse chiara sin dal principio la gravità della situazione: “Verso le 21.30 ho avvertito una sbandata a dritta, poi tutta a sinistra, poi ancora tutta a dritta. Mi sono alzato, ho chiamato giù in macchina per evacuare. Tutti gli allarmi suonavano. Mi sono allontanato dalla centrale per aprire l’aspirazione grandi masse. Scendendo alla rampa del ponte B nel locale generatori di prora ho aperto la porta e ho visto lo squarcio nella fiancata della nave e l’acqua che entrava… Nel giro di due minuti era già tutto allagato. Ho aperto la porta del locale del quadro elettrico principale ma c’erano già quasi due metri d’acqua. Pilon mi ha chiesto di aspirare ma era sommerso e le pompe non giravano. Il blackout è stato quasi immediato. Abbiamo contato cinque locali allagati e sappiamo che la nave può reggere fino a tre locali allagati“.

22 gennaio 2012, ore 19.50
Trovato il corpo della tredicesima vittima
I sommozzatori della Guardia Costiera hanno recuperato il cadavere della tredicesima vittima del naufragio. Si tratta di una donna ed è stata rinvenuta nella zona poppiera della nave. Intanto, parlando con la stampa, il capo della Protezione Civile ha tenuto a sottolineare come potrebbero essere state imbarcate alcune persone, di fatto, clandestine.

 

22 gennaio 2012, ore 16.50
Posizionate le boe per le operazioni di bunkeraggio
Sono stati posizionati i corpi morti e le boe che verranno utilizzate nel corso delle operazioni di bunkeraggio del Costa Concordia. Lo comunica l’ANSA tramite il suo sito web. I blocchi di cemento, del peso di 54 tonnellate, e le due gigantesche boe in acciaio sono arrivate al Giglio a bordo di una chiatta. Il comitato tecnico-scientifico potrebbe dare già in serata il via alle operazioni di estrazione del carburante dalle casse del relitto. Vincolanti saranno le previsioni meteo che, sino ad ora, non hanno ostacolato lo svolgimento delle operazioni di ricerca di eventuali superstiti, operazioni che continuano senza sosta. Ieri, Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile e commissario straordinario dell’emergenza, ha sottolineato che ancora non è stata fissata una data per la sospensione delle ricerche.

 

22 gennaio 2012, ore 12.49
Pierluigi Foschi, amministratore delegato di Costa Crociere: “Meno potere ai comandanti”
Intervistato da Le Figaro, l’amministratore di Costa crociere, Pier Luigi Foschi, ha chiesto che i comandanti di nave non abbiano più “potere assoluto“: “La legge che individua solo nel comandante il capo di un’imbarcazione è prescritta dal codice internazionale di navigazione. Bisogna comunque instaurare un sistema di sorveglianza, con segnali e allarmi acustici, quando una nave devia dalla sua rotta. Senza nulla togliere alla figura del comandante, bisogna far sì che non vi sia più un potere assoluto“. Foschi giudica “incomprensibile” il comportamento del comandante Francesco Schettino, sottolineando che non aveva “…mai dato il minimo segno di cedimento, nè sul piano tecnico nè su quello umano. Sapevamo che aveva un ego molto pronunciato, che amava dimostrare il suo valore – ha aggiunto – ma nei suoi compiti ci dava ogni soddisfazione“.

 

22 gennaio 2012, ore 12.11
Il comandante Schettino: “In tilt il sistema di backup dei dati”
Dall’interrogatorio di gaanzia di Francesco Schettino emerge una novità circa la strumentazione di bordo: “Avevo chiesto al comandante in seconda di scaricare i dati dal Voice Data Recorder. Quando c’è un incidente, si schiaccia un bottone e scarica. Il sistema di registro dei dati è manuale: cioè, se voglio vedere cosa è successo trenta giorni prima, anche se la legge non lo prevede, ho la possibilità di farlo… Dato che questo computer di backup si era rotto, avevamo fatto la richiesta all’ispettore di aggiustarlo. Per analizzare la cause dell’incidente, la legge dice che, tramite il bottone, devi poter scaricare i dati in automatico delle ultime 24 ore. Dal momento in cui è successo, bastano comunque dodici ore. Il comandante in seconda mi ha detto: ‘Sono andato sulla consolle e l’ho trovato tutto spento sto coso qui. Poi non so se con il blackout si era spento pure questo qua’. Questo però me l’ha detto quando eravamo in banchina e io mi sono sincerato: ‘Hai schiacciato il bottone?’. Dice: ‘Comandante l’ho schiacciato, però il pannello del VDR era tutto spento’. Ho detto: ‘Va bene’“. Sembra comunque che il Voyage Data Recorder registri in modo indipendente dal sistema di backup dei dati della plancia.

 

22 gennaio 2012, ore 12.11
Il comandante Schettino e i colloqui con Costa Crociere
Come trapelato due giorni fa, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, il comandante Francesco Schettino spiegò di aver immediatamente contattato la Costa Crociere tramite il rsponsabile dell’unità di crisi, Roberto Ferrarini: “Quando gli dissi che avevo fatto un guaio e che lo avrei informato di tutto, Ferrarini mi rispose: ‘Sì, fai così’. Poi dopo gli ho detto ‘…mandami gli elicotteri’ e lui ha risposto ‘…sì, ok, mo’ ti mando gli elicotteri’“. Schettino afferma di aver chiamato più volte la compagnia: “Ci siamo sentiti più volte e anche quando stavo sullo scoglio l’ho richiamato. Dico: ‘Guarda, vedi così e così, mandami gli elicotteri’. ‘Ma quante persone hai?’. Gli ho detto: ‘Guarda, c’ho circa 100, 150 persone, ora non ti so quantificare, mi servono gli elicotteri’. Poi gli ho anche detto del comandante della Capitaneria. Ho detto: ‘Guarda, digli che io non è che non ci voglio tornare sulla nave, perché a questo signore credo che non sono stato chiaro a spiegargli la situazione. Chiamalo tu per favore e diglielo che non è che mi sto rifiutando di eseguire un ordine della Capitaneria, che non voglio salire sulla nave’. Ha detto: ‘Ok Francesco, non ti preoccupare, lo chiamo io’“.

 

22 gennaio 2012, ore 12.11
Il comandante Schettino portò la Costa Concordia a 0,28 miglia dal Giglio
Davanti ai magistrati, Francesco Schettino ha spiegato di aver osato oltre misura nelle fasi di avvicinamento al Giglio: “All’Isola del Giglio, questo percorso qua, l’ho fatto per tutti e quattro i mesi: io sono imbarcato da quattro mesi, dovevo sbarcare questa settimana. L’ho sempre fatto, ma non in navigazione turistica. L’ho fatto anche in passato con la Costa Europa e con altre navi. Non ricordo quante volte, ma lo avevo fatto anche negli imbarchi precedenti. E anche quando lavoravo con la Tirrenia di navigazione quindici anni fa“. Ma quanto era vicina all’isola il Costa Concordia: “Per esempio, la navigazione turistica quando la svolgevo a Sorrento, dalle mie parti, ci andavo proprio vicino, sui 400-500 metri; rallentavo e andavo a fare la navigazione turistica. Volevo fare solamente un passaggio, consapevole del fatto che al Giglio, come infatti poi ho avuto modo di vederlo anche praticamente, ci sta il fondale fino a sotto, ho detto: ‘Vado giù e mi porto su parallelo e me ne vado’. Era pianificata a 0,5 miglia, poi l’abbiamo portata a 0,28“.

22 gennaio 2012, ore 12.11
Il comandante Schettino: “Abbandono nave scelta estrema”

Sul perchè la richiesta di aiuto sia partita in ritardo e sulla tardiva decisione di abbandonare la nave, il comandante Francesco Schettino ha spiegato ai magistrati che “…le operazioni sono avvenute una volta capito che la galleggiabilità della nave era compromessa. Un blackout non è sufficiente per ordinare andiamocene tutti. Dove li mando questi qua? Un comandante deve stabilire i tempi. Perché se c’è un comandante che mette tutti i passeggeri in mare e la nave poi rimane a galla, che facciamo? Ho lanciato l’emergenza quando è stato il momento di darla per forza e quando non si poteva più tornare indietro“.

 

 

22 gennaio 2012, ore 12.11
Il comandante Schettino: “Gli ‘inchini’ erano pubblicità per Costa Crociere”

Nei periodi estivi ci sono stati altri inchini e “…li pianificava la compagnia in occasione delle feste patronali in modo da farsi pubblicità“. Questo è quanto emerge dall’interrogatorio di garanzia del comandante di Costa Concordia, Francesco Schettino che smentisce l’amministratore delegato di Costa Crociere, Pierluigi Foschi, secondo il quale, in passato, era stato accordato il permesso per un solo passaggio prossimo all’Isola del Giglio.

 

21 gennaio 2012, ore 20.20
La nave continua a muoversi
Il Costa Concordia continua a muoversi al ritmo di 7-10 millimetri l’ora. I tecnici stanno cercando di capire se si tratta di un normale assestamento, o se l’unità rischia davvero di inabissarsi.

21 gennaio 2012, ore 18.00
Dagli Stati Uniti la prima class action

Parte da Miami la prima class action contro la compagnia Costa Crociere da parte del Codacons e di due associazioni in difesa dei consumatori americane. Lo riferisce la BBC specificando che la richiesta sarà di 160.000 Dollari (123.000 Euro) per ogni singolo passeggero. Ad essere citata in giudizio sarà la compagnia madre, la Carnival. La class action – precisa l’associazione di consumatori – è rivolta non solo agli italiani, ma ai cittadini di qualunque nazionalità che si trovavano a bordo della nave.

21 gennaio 2012, ore 17.00
Renato Schifani in visita prima dal commissario di bordo, quindi al Giglio

Il presidente del Senato, Renato Schifani, si è recato in visita all’Isola del Giglio dopo essere passato in ospedale per incontrare Manrico Giampedroni, commissario di bordo del Costa Concordia che, dopo aver salvato diverse decine di persone, è rimasto infortunato ed isolato a bordo della nave rovesciata.

21 gennaio 2012, ore 16.44
Recuperata la cassaforte del comandante
I Carabinieri del GIS, dando seguito a specifica richiesta da parte della Procura della Repubblica di Grosseto, hanno raggiunto la cabina del comandante e hanno prelevato la cassaforte che era in uso al comando della nave.

21 gennaio 2012, ore 14.21
Terminata la fase di approntamento dell’operazione bunker
Smit Salvage, la società olandese ingaggiata da Costa Crociere per svuotare i serbatoi della nave, ha concluso la prima fase della cosiddetta operazione bunker, finalizzata a liberare il relitto della Costa Concordia dalle 2.400 tonnellate di IFO380 (ndr, combustibile particolarmente denso) contenute nelle ventitre casse carburante. In questa prima fase è stata creata una barriera contenitiva, in grado di evitare la dispersione di idrocarburi.

21 gennaio 2012, ore 13.30
Trovato il corpo della dodicesima vittima

I sommozzatori della Guardia Costiera, impegnati a perlustrare la poppa della Costa Concordia, hanno trovato il corpo di una donna. Si tratta della dodicesima vittima del naufragio occorso nella tarda serata di venerdi 13 gennaio.

21 gennaio 2012, ore 13.20
Recuperato l’hard disk delle telecamere di bordo

I Carabinieri del GIS hanno recuperato gli hard disk contenenti le immagini delle telecamere di bordo. I supporti magnetici dovrebbero aver registrato quanto accaduto la notte del naufragio. Ricordiamo che sul Costa Concordia sono presenti telecamere in plancia comando, sul ponte scialuppe e sullo specchio di poppa.

21 gennaio 2012, ore 13.00
Presentato il ricorso della Procura di Grosseto contro la scarcerazione del comandante Schettino

La Procura della Repubblica di Grosseto ha depositato presso la Cancelleria del Tribunale del Riesame di Firenze il ricorso contro l’ordinanza del Gip di Grosseto che martedì non ha convalidato il fermo in carcere del comandante Francesco Schettino. Si attende ora di conoscere la data dell’udienza davanti al giudice del Riesame.

21 gennaio, ore 12.50
La conferenza stampa di Franco Gabrielli

Franco Gabrielli, responsabile della Protezione Civile e commissario straordinario per l’emergenza Costa Concordia, ha incontrato i giornalisti in conferenza stampa all’Isola del Giglio.


Video courtesy Corriere della Sera.

21 gennaio 2012, ore 9.00
Aperti nuovi varchi sul ponte 5

I palombari della Marina Militare sono entrati in acqua stamani poco dopo le 7 vicino al relitto del Costa Concordia per aprire tre varchi sul ponte 5, dove probabilmente si trovavano alcuni passeggeri dopo che la nave si è piegata.

20 gennaio 2012, ore 23.30
Il comandante Schettino alla Capitaneria di Porto: “Resterò solo io a bordo”

In una registrazione audio trasmessa da Quarto Grado, il comandante Francesco Schettino garantiva alla Capitaneria di Porto di Livorno che sarebbe rimasto a bordo della nave anche al termine delle procedure di evacuazione dato che, come spiegava lui stesso, la nave sembrava essersi assestata sugli scogli.


Video courtesy Corriere della Sera.

20 gennaio 2012, ore 21.10
Roberto Galli, comandate della Polizia Municipale dell’Isola del Giglio: “Schettino era sugli scogli ed era sobrio”

Intervistato dal TG5, Roberto Galli, comandante della Polizia Municipale dell’Isola del Giglio, ha confermaro di essere stato tra i primi a intervenire in soccorso dei naufraghi: ”Sono accorso sotto la Costa Concordia quando ancora non c’era nessuno in mare e mi sono subito reso conto della gravità della situazione, perchè ho visto delle persone con indosso il giubbotto di salvataggio e, sicuramente, non poteva trattarsi di un’esercitazione”. Prestati i soccorsi ad alcuni naufraghi che si erano messi in salvo, Roberto Galli è tornato sulla scogliera, dove ha trovato il comandante Francesco Schettino ed altri membri dell’equipaggio: ”Non posso dire altro perchè la cosa è oggetto di indagine da parte della magistratura“. Alla domanda del giornalista, che chiedeva informazioni circa lo stato psicofisico del comandante Schettino, Galli ha risposto: “So riconoscere un ubriaco e posso confermare che il comandante era sobrio. Non aveva l’alito e gli atteggiamenti di una persona alterata dall’alcool“.

20 gennaio 2012, ore 20.35
Pierluigi Foschi, CEO di Costa Crociere: “Schettino non ci ha detto la verità”

L’amministratore delegato di Costa Crociere, Pierluigi Foschi, ha dichiarato ai media: “Schettino non ci ha detto la verità. Non l’ha detta né a noi, né all’equipaggio, che non ha così potuto dare una corretta informazione ai passeggeri. Quanto detto dal comandante nella conversazione delle 22.05, purtroppo, ci è stato confermato non corrispondere alla verità. Lo abbiamo appreso non dal comandante Schettino, e comunque troppo tardi“.

20 gennaio 2012, ore 20.45
Costa Crociere apre un tavolo di dialogo coni passeggeri

Costa Crociere informa di aver incaricato Astoi Confindustria Viaggi, l’associazione di categoria dei tour operator italiani, di aprire un tavolo di confronto e di dialogo con le Associazioni dei Consumatori, per informare circa le attività che Costa Crociere ha già posto in essere e recepire le istanze dei consumatori in merito alla vicenda della Costa Concordia. La riunione è stata fissata per giovedì 26 gennaio 2012, presso la sede di Astoi Confindustria Viaggi.

20 gennaio 2012, ore 19.10
Il comandante Schettino a Costa Crociere: “Ho fatto un guaio”
Trapelano indiscrezioni sull’interrogatorio di garanzia reso da Francesco Schettino. Il comandante di Costa Concordia avrebbe affermato che, al momento della collisione con la secca de Le Scole, era in plancia con altri cinque ufficiali: “Non ho abbandonato la nave. Sono rimasto sullo scoglio dove mi ha trovato il comandante dei vigili del Giglio. Ero perfettamente riconoscibile perchè indossavo la divisa. Quando i vigili mi hanno proposto di trasferirmi al porto, mi sono rifiutato e gli ho detto che volevo restare lì finche l’emergenza non fosse finita“. In merito al sinistro, Schettino avrebbe dichiarato di aver immediatamente avvisato Roberto Ferrarini, manager delle Operazioni Marittime e responsabile dell’unità di crisi di Costa Crociere: “C’è stato un contatto con il fondale. Sono passato sotto al Giglio e abbiamo dato un urto. Ho fatto un guaio. Ti sto dicendo la verità“. Sarebbero poi seguite altre telefonate, sempre tra il comandante e la Società armatrice, nel corso delle quali Schettino avrebe chiesto l’intervento di elicotteri e di un rimorchiatore.

20 gennaio 2012, ore 14.30
La rotta di Costa Concordia secondo QPS

In attesa che sia il Voyage Data Recorder (VDR, la scatola nera) a raccontare l’esatta dinamica dei fatti accaduti la notte dello scorso 13 gennaio, una prima ricostruzione della rotta seguita dalla Costa Concordia è stata elaborata da QPS, specializzata nello sviluppo e nella distribuzione di software per la navigazione. La società olandese ha utilizzato le informazioni GPS e i tracciati AIS della nave.

Video courtesy QPS.

Secondo QPS, alle 21.41 la nave ha prua per 298° e viaggia a 15 nodi verso Cala Cannelle quando inizia ad accostare a dritta: non si sa se a bordo si siano resi conti di essere ormai in drammatico ritardo. Alle 21.44, a una velocità di circa 16 nodi, Costa Concordia transita al traverso di Cala Cannelle ed è su un fondale di 60 metri, in rapidissima diminuzione. Davanti, infatti, ha gli isolotti di Le Scole che, verso sud-est, presentano una serie di pericolosissimi scogli affioranti. Alle 21.45, la nave, ora su un fondale di 7-10 metri – il pescaggio di Costa Concordia è di 8,20 metri – urta il granito della scogliera staccandone una porzione enorme. Lo squarcio è letale: la sala macchine, la sala generatori e i quadri tecnici sono allagati in una manciata di minuti. Alle 22.45, ormai senza propulsione e dopo aver dissipato tutto il suo abbrivio, all’apparenza in totale balia delle correnti, la Costa Concordia si incaglia definitivamente a ridosso di Punta Gabbianara, dove inizia a inclinarsi verso dritta.

 


Documenti
Di seguito sono disponibili per il download tutti i documenti più importanti relativi al naufragio del Costa Concordia. Gli stessi sono stati raccolti tramite i siti dei principali quotidiani nazionali.

14-20.01.12 – Sommarie informazioni rese dagli ufficiali nei giorni seguenti il sinistro.

17.01.12 – Decisione del GIP sulla concessione degli arresti domiciliari al comandante Francesco Schettino.

17.01.12 – Interrogatorio di garanzia reso dal comandante di Costa Concordia, Francesco Schettino.

14.01.12 – Intercettazione ambientale del comandate Francesco Schettino che parla al telefono il giorno seguente il naufragio.

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