Statistiche siti
A distanza di qualche giorno dalla conclusione della Transpac riceviamo da parte di Michele Cannoni un resoconto dettagliato della cavalcata che ha dato a...

Hawaii – A distanza di qualche giorno dalla conclusione della Transpac riceviamo da parte di Michele Cannoni un resoconto dettagliato della cavalcata che ha dato a Bellamente i line honors e il nuovo record del percorso. A bordo i colori italiani erano rappresentati anche da Romolo Ranieri (in foto con Cannoni a fine regata: “Stanchi ma contenti“).

Ora che abbiamo tirato il fiato, godendoci un po’ di meritato relax, vi racconto in breve questi sei giorni e mezzo di Oceano Pacifico. Fin dall’inizio sapevamo che la nostra barca era più veloce in reaching, ma meno in poppa rispetto ai nostri avversari. Abbiamo quindi optato per una rotta piu a nord della linea ottimale, ciò nonostante una maggiore pressione nella zona sud“.

I primi due giorni ci siamo quindi ritrovati a navigare di bolina, o quasi, fino a che non siamo entrati nei trade winds: tra cambi di vele e groppi di vento e stata piuttosto dura. Siamo però stati ripagati, perchè proprio in questo tratto ci siamo avvantaggiati“.

Poi il vento è girato e abbiamo iniziato a navigare in poppa. Per altri due giorni abbiamo cercato di tenerci bassi, ma il nostro avversario principale, Magnitude 80, navigava più veloce e più basso“.

La quarta notte e stata un inferno: abbiamo fatto una quindicina di strambate. Sembra una cosa facile, ma quando devi spostare quindici volte tutte le vele e tutto quello che hai a bordo – durante la Transpac è consentito lo stacking – la situazione diventa particolarmente faticosa. Il quel frangente sono saltati i turni. In più, durante l’ultima strambata, abbiamo rotto il gennaker: a fatica si è aggiunta fatica“.

Risultato? Alla mattina del quinto giorno ci siamo ritrovati con il vantaggio azzerato e il nostro avversario che continuava ad avanzare sottovento. Non riuscendo a chiudere su di lui abbiamo optato per una decisione drastica: arrivare per primi alla lay line di destra, in quel momento posizionata circa 300 miglia davanti a noi, confidando in una rotazione del vento da quella parte. Una corsa contro il tempo, che ci ha obbligato a continui cambi di vela“.

Il nostro skipper, Mike Sanderson, vincitore di due Volvo Oceano Race e skipper di Team Sanyia, e il navigatore Ian Moore, ex di Green Dragon, Illbruck e Team New Zealand, hanno spinto tutti a dare il massimo. Quando finalmente abbiamo agganciato la rotazione, eravamo dietro il nostro avversario di circa 60 miglia“.

Nelle ultime trentasei ore abbiamo letteralmente volato, superando le 400 miglia giornaliere. La media era di 17-18 nodi, con punte oltre i 26 sulle onde piu grandi. Il vento non e mai sceso sotto i 22 nodi, con punte di 30 e oltre nei pressi dei groppi“.

All’alba del settimo giorno abbiamo tagliato l’arrivo di Diamond Head, planando a 20 nodi con due ore e mezza di vantaggio sul nostro inseguitore. Abbiamo così fatto nostri i line honors, il Barn Door Trophy, riservato al più veloce nel coprire le 2.400 miglia della regata, e stabilendo il nuovo record per le barche a chiglia fissa senza utilizzo di motore per i winches“.

La regata e stata dura, durissima, ma la soddisfazione di vincere una delle piu famose regate offshore al mondo, e quindi essere i primi italiani a imporsi nella Transpac, ha cancellato la fatica in pochi istanti. Al momento mi godo le Hawaii e il surf che si può fare da queste parti. Tra poco il sogno finirà: sarà tempo di partire per la Danimarca, dov’è in programma l’Europeo Melges 24“.

Per saperne di più su Bellamente clicca qui.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *