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Mini Transat, il bilancio della prima tappa Mini Transat, il bilancio della prima tappa
Si è conclusa in queste ore la prima tappa della Mini Transat, la regata oceanica in solitario dedicata ai piccoli Mini 6.50, partita il... Mini Transat, il bilancio della prima tappa

Las Palmas – Si è conclusa in queste ore la prima tappa della Mini Transat, la regata oceanica in solitario dedicata ai piccoli Mini 6.50, partita il 1° ottobre da La Rochelle (Francia) ed arrivata a Las Palmas (Canarie).

Per l’Italia, presente con 6 skipper, non si parte bene.

Dopo meno di 24 ore dalla partenza, Matteo Rusticali con il suo Proto ITA 444 Spot disalbera e raggiunge Royan con un armo di fortuna.

Qualche giorno dopo anche per il milanese Luca Sabiu lo stesso destino, ma con un recupero in elicottero e la barca, Jolly Roger ITA 538, alla deriva e ancora non recuperata.

Buon risultato invece per Ambrogio Beccaria che a bordo del suo pogo 2 Alla Grande Ambeco ITA 539 ha conquistato il 6° posto in categoria serie, lasciandosi alle spalle anche diversi proto e barche di serie di ultima generazione. Beccaria ha dimostrato che il rapporto barca/uomo è fondamentale e se funziona i risultati si ottengono.

“La regata è stata fantastica” dichiara lo skipper che grazie ad una strategia perfetta nella prima tratta, studiata i giorni prima della partenza, riesce a pizzarsi al 4° posto al passaggio di Capo Finisterre, dove il vento è stato generoso ed anche impegnativo.

Passato Finisterre, ed entrato nel ritmo della regata, Beccaria inizia ad investire di più, e con più sicurezza riesce anche a percorrere 240 miglia in 24 ore. La discesa a questo punto diventa più complicata visto il poco vento, ma sono condizioni ideali sia per lo skipper che per la barca e riesce a rimanere sempre stabile al 6° posto fino all’arrivo.

Un vero peccato per Andrea Fornaro, Sideral ITA 931 che conclude al 16° posto in categoria proto per un problema elettrico.

Fin dalla partenza Fornaro riesce a mantenere una buona posizione restando tra i primi 10, anche dopo la scelta di passare ad Ovest del DST (zona interdetta alla navigazione), mentre il resto della flotta resta più verso costa. Una scelta che non ha comportato né un guadagno né una perdita, ma sicuramente ha risparmiato la barca dal forte vento e del mare formato che si concentrava proprio dove la maggioranza degli skipper aveva deciso di fare rotta. Durante la discesa lungo le coste del Portogallo riesce a sfruttare qualche occasione anche durante la bonaccia. Ma è in prossimità dell’arrivo che un problema all’impianto elettrico lo costringe a navigare senza pilota automatico, perdendo così posizioni. Fornaro chiude questa prima parte della regata al 16° posto, ma c’è ancora la tappa più lunga dove lo skipper toscano potrà esprimersi al meglio.

Una sfida nella sfida per Andrea Pendibene, portabandiera della Marina Militare Italiana a bordo del suo Pogo 3 Pegaso ITA 883, che ha chiuso la sua prima tappa davanti al collega d’oltralpe Cédric Faron, skipper della Marine Nationale.

Prima della partenza infatti si sono svolti i saluti ufficiali tra le due Marine con la presenza del Comandante Domenico La Faia per l’Italia e il Comandante Hervé Nielly per la Francia.

I due skipper hanno avuto anche un padrino speciale; Patrick Phelipon, prossimo alla partenza della Golden Globe Race, francese di nascita ed italiano di adozione.

Pendibene, reduce dall’edizione del 2015 in cui disalberò, si è presentato sulla linea di partenza anche con la voglia di riscatto. Dopo aver passato Capo Finisterre, in modo conservativo, ritrova maggiore sicurezza e feeling con la barca e lungo la discesa verso le Canarie riprende vantaggio e tiene testa a Cédric Faron, anche lui a bordo di un pogo 3, giocandosi al meglio la carta della bonaccia, capacità che manca ai francesi abituati a tutto tranne che a gestire la barca in situazioni di assenza di vento. Pendibene chiude 23° nella categoria serie e si prepara all’Oceano anche grazie alla continua e costante collaborazione con la collega Giovanna Valsecchi, con la quale porta avanti un progetto per valorizzare l’arte di navigare.

A bordo di Penelope ITA 603, il pogo 2 di Emanuele Grassi, le cose si complicano domenica 8 ottobre quando la rottura di una piastra del timone di dritta provoca una falla a poppa della barca. Al momento della rottura Grassi si trova a circa 500 miglia dall’arrivo e comunica alla barca appoggio il suo problema e che dovrà continuare la regata più lento, ma vuole arrivare a Las Palmas. Passerà diverse ore per cercare di limitare i danni e ridurre la falla. Subisce anche lui la bonaccia e taglia il traguardo venerdì 13 ottobre alla 48° posizione nella categoria serie. Arrivato a Las Palmas Grassi ha iniziato subito i lavori insieme all’amico e minista Andrea Rossi, accorso immediatamente per sistemare la poppa di Penelope.

Il 1° novembre quindi si ritorna tutti sulla linea di partenza per la seconda tappa che si concluderà a Le Marine in Martinica con un percorso di 2700 miglia, e che avrà il vero sapore di Oceano.

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