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Bruciando in volata Maxi Jena, Alfa Romeo si è aggiudicato la BArcolana per la quinta volta. Lo scafo di Neville Crichton, protagonista di un...

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40ma Barcolana
– Trieste – Avvincente e piena di colpi di scena nonostante il poco vento. Una definizione che potrebbe sembrare un paradosso per una regata che, invece, calza a pennello per la quarantesima edizione della Barcolana. Il pronostico è stato rispettato, con Alfa Romeo prima sul traguardo, ma l’andamento della regata è stato a dir poco sorprendente. I primi cinque classificati, rispettivamente Alfa Romeo, Maxi Jena, Team Shosholoza, Banco Espirito Santo e Artemis, non hanno sbagliato alcuna scelta tattica considerando le differenze estreme tra gli scafi che si sono piazzati nelle prime posizioni e le condizioni meteo perfettamente pronosticate dai meteorologi.
In partenza la regata si è giocata tatticamente ai due estremi della linea, lunga oltre un chilometro. Da una parte Mitja Kosmina è partito con grande decisione stringendo il vento (attorno ai 2 nodi) sottocosta con la sua Maxi Jena grazie ad una perfetta conoscenza del Golfo di Trieste. All’estremo opposto, a largo di Miramare, Paolo Cian e Tommaso Chieffi, timoniere e tattico di RSA-83, hanno scelto di chiudere tutti gli avversari sottovento, contando in un eventuale rinforzo dell’aria in prima boa.
lfa Romeo, invece, è rimasta indietro in partenza nella parte centrale del campo di regata con l’ospite d’onore John Elkann, rimasto affascinato dalla straordinaria partecipazione popolare all’evento. Seguendo la stessa tattica dell’equipaggio sloveno capitanato da Kosmina anche Russel Coutts, tre volte vincitore dell’Americas’ Cup, si è portato sottocosta e, dopo la metà del primo lato, quando le condizioni del vento (leggermente più forte in acque slovene) lo hanno concesso, ha issato il gennaker di Banco Espirito Santo, l’RC44 di Patrick De Barros. Una manovra da manuale che ha permesso allo scafo, lungo meno della metà di Alfa Romeo, di acquisire velocità passando in boa al secondo posto, sette minuti e mezzo dopo Maxi Jena.
Lo scafo sloveno, infatti, ha doppiato per prima la boa fissata a largo di Capodistria con un ampio margine su tutte le altre, seconda, appunto, Banco Espirito Santo, terza la sorprendente Shining-Umag (vittoriosa in Barcolana nel 2000 con vento forte), quarta Alfa Romeo, staccata di ben 11’40” da Maxi Jena, quinta Sayonara del muggesano Roberto Bertocchi.
Subito dopo il passaggio in boa gli equipaggi hanno potuto trovare un assetto più costante nel secondo lato di regata. Il vento più stabile, infatti, ha permesso agli scafi di sfruttare tutta la loro velocità determinata, in tali condizioni, essenzialmente dalla lunghezza dello scafo e dalla superfice velica.
A metà del secondo lato la Giuria Internazionale ha preso la decisione di accorciare il percorso per permettere al maggior numero possibile di equipaggi di tagliare il traguardo, fissato alla boa di Miramare, entro il tempo limite delle 17. E’ stato eliminato, quindi, l’ultimo lato del triangolo di regata.
Una scelta delicata rivelatasi, però, corretta poiché con il successivo calo di vento tutto è rimasto ancora in ballo per le posizioni di testa. Maxi Jena, infatti, nella seconda metà dell’ultimo lato è stata ripresa da Alfa Romeo più veloce nella navigazione sotto Code Zero. A quel punto sono bastate tre manovre, ed un pizzico di fortuna, per permettere a Neville Crichton e al suo pozzetto composto da Adrian Stead, Brad Buttrworth e Ian Murray di portarsi in testa. Una sorta di match-race tra due ali di folla durato oltre mezz’ora. Il vantaggio dello scafo neozelandese è andato modificandosi in più occasioni da una a quattro lunghezze. Crichton ha saputo mantenere la concentrazione nel momento decisivo coprendo l’avversario e mettendo così in sicurezza la regata.
E’ la quinta vittoria per Alfa Romeo in Barcolana, la terza consecutiva, giunta questa volta in poco più di tre ore. Seconda, con l’onore delle armi, la straordinaria Maxi Jena di Kosmina, che ha tagliato il traguardo dopo poco più di un minuto, aggiudcandosi l’ennesima seconda piazza.
Terza Shosholoza: lo scafo di Coppa America, con a bordo anche il patron Salvatore Sarno. Una terza piazza che dimostra come, anche uno scafo di questo genere, grazie alla maestria di talenti come Cian e Chieffi possa figurare comunque nelle prime posizioni alla Coppa d’Autunno.
Quarto l’incredibile Russel Coutts che, con uno scafo di soli quarantaquattro piedi, ha ottenuto un piazzamento fuori da ogni possibile previsione, vincendo chiaramente la classifica di classe davanti ad Artemis, l’altro RC44, giunto quinto assoluto, con al timone Dean Barker. Un risultato eccezionale per lo stesso Barker, ma il maestro Coutts oggi ha dato un’altra dimostrazione indiscutibile del suo talento in un Golfo imbiancato da più di millenovecento imbarcazioni.

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