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Pietro D'Alì ha preso confidenza con gli elementi e a ventiquattro ore dalla partenza della prima tappa della Solitaire du Figaro, grazie a un...

Solitaire du Figaro – Le Havre – Pietro D’Alì ha preso confidenza con gli elementi e a ventiquattro ore dalla partenza della prima tappa della Solitaire du Figaro, grazie a un vento più sostenuto del previsto, ha già doppiato la penisola del Cotentin e le isole anglo-normanne, prima vera difficoltà di questa tappa. Ora, assiema al resto della flotta, fa rotta, sempre di bolina, verso la punta della Bretagna, distante ancora una sessantina di miglia.

D’Alì ha recuperato parte del ritardo accumulato all’inizio della frazione, quando ha scelto la rotta più diretta attraverso la baia della Senna. Una rotta diversa da quella scelta dal grosso del gruppo, passato più a terra. A parlare a favore del solitario italiano sono i rilievi GPS. Se questa mattina il ritardo dal primo, Eric Peron su Macif 2009 – incalzato a un niente da Erwan Tabarly e Adrien Hardy – era di 8 miglia, nel pomeriggio il margine si è ridotto a meno di 2 miglia.

Ora, con i.Nova 3 posizionato tra gli scafi più a sud della flotta, non resta che vedere cosa succederà nelle prossime ore: il bordeggio che anticipa la discesa verso Gijon si annuncia infatti particolarmente impegnativo. Il prossimo momento delicato coinciderà con il doppiaggio della penisola di Brest, ultimo ostacolo prima dell’attraversata del Golfo di Biscaglia.

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Prima tappa, primo giorno. Video courtesy Solitaire du Figaro.

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La partenza della prima tappa. Video courtesy Solitaire du Figaro.

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