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Cinquantatre giorni alla deriva a testa in giù, trasportata dalla corrente verso Barbados. Poi l'incontro con un pescatore, il recupero e le cure di...

Barbados – Cinquantatre giorni alla deriva a testa in giù, trasportata dalla corrente verso Barbados. Poi, lo scorso 11 marzo, l’incontro con un pescatore, il recupero e le cure di un appassionato che l’ha custodita in attesa dell’arrivo del suo armatore.

Biondina Nera, il cat abbandonato in pieno Oceano da Matteo Miceli e Tullio Picciolini il 17 gennaio scorso, quando una scuffia ha posto fine al loro tentativo di record sulla traversata Dakar-Guadalupa, sta tornando in Europa. Miceli è infatti volato nei Caraibi dove ha provveduto a disarmare il relitto, tra l’altro rinvenuto in condizioni tutto sommato soddisfacenti, e a imbarcarlo su Nibani, un Grand Soleil 50 che, conclusa la ARC, è pronto per essere imbarcato su un cargo in vista del ritorno in Italia.

Biondina Nera e’ inaffondabile, con due scafi e otto compartimenti stagni – racconta sul suo sito Matteo Miceli – Perche’ non sperare di ritrovarla lungo la costa di qualche isola dei carabi  o del Venezuela? Proprio per questo, grazie anche all’aiuto di Lino, abbiamo inviato una lettera a tutte le ambasciate e le capitanerie da Guadalupa alla Guyana francese nella speranza che qualcuno la avvistasse e soprattutto non si preoccupasse dell’assenza del suo equipaggio. Il giorno stesso che abbiamo spedito il messaggio di securite’, riceviamo una telefonata da Captain Ronald, un appassionato costruttore velista di catamarani delle Barbados che ci dice di aver trovato Biondina“.

Per avere maggiori informazioni circa il recupero clicca qui.

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