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Ormai i concorrenti che non hanno ancora superato la "cortina" del Pot au Noir si contano sulle dita di una mano; per gli altri,...

Oceano Atlantico – Ormai i concorrenti che non hanno ancora superato la “cortina” del Pot au Noir si contano sulle dita di una mano; per gli altri, l’odore della terra è sempre più vicino.

La prima che sarà in vista per i primi Uccelli del Largo della flotta, a circa 1000 miglia, è l’arcipelago di Fernando de Noronha, dal 2001 Patrimonio naturale dell’umanità secondo l’UNESCO. “Il paradiso è qui” decretò Amerigo Vespucci cinque secoli fa parlando di questo gruppo di isole davanti alle coste brasiliane… speriamo che i concorrenti quando ci passeranno vicino non si facciano tentare troppo dalla voglia di bere una Caipirinha, visto che la strada è ancora lunga per arrivare a Salvador de Bahia.

A guardare le velocità che solcano le prue dei primi della flotta, sembra davvero che non vedano l’ora di toccare terra. David Raison e Thomas Normand, i primi due Proto, galoppano infatti a più di 8 nodi, mentre i leader tra i Serie fanno circa 5 nodi.

Questa mattina i primi della flotta hanno beneficiato di una breve pausa dallal difficile meteo degli ultimi giorni, per “staccare” e prendere vantaggio sui loro compagni. Questi ultimi due giorni sono stati caratterizzati da venti molto forti, piovaschi e rovesci temporaleschi che si sono abbattuti su gran parte dei solitari e che hanno causato anche gli ultimi due, in ordine di tempo, abbandoni: quelli di Mathieu Claveau e di Scott Cavanough. Non so se il sole oggi splendesse laggiù, ma certo un po’ di respiro farà bene allo spirito e al corpo.

Di questa pausa sembra ne stiano approfittando Simone Gesi e Susy Beyer: lasciato alle spalle il Pot au Noir, secondo il routage stanno ora scivolando a poco più di un nodo verso 200°.

Maurizio Gallo affronterà stanotte la ZCIT, ma ad uno abituato a scalare montagne di 8000 metri, non farà paura anche questa sfida. Grande corsa quella di Maurizio, che con perseveranza e coraggio, affronta a bordo del suo Proto Yak (dal nome degli animali che abitano le montagne himalayane) miglia su miglia: chissà che bei racconti.

E Sergio Frattaruolo? Dopo la sua inversione di marcia repentina, pare che stia per toccare terra a Capo Verde. Attendiamo notizie dalla Direzione di Corsa.

Gli articoli della Transat 6.50 sono redatti dalla Classe Mini Italiana, che sta seguendo con grande attenzione l’evento.

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