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A cosa serve l’Oceano se non per giocare a “Indovina a che ora arrivo”? E’ l’ultima moda dei nostri navigatori solitari che surfano non...

Oceano Atlantico – A cosa serve l’Oceano se non per giocare a “Indovina a che ora arrivo”? E’ l’ultima moda dei nostri navigatori solitari che surfano non solo sulle onde dell’Oceano ma anche su quelle del web, accompagnati da uno staff a terra agitato dallo stress causato dalle mille iniziative intraprese.

La situazione può essere descritta così: chi sta in mare, anche se fatica e corre pericoli, se la gode, e chi sta in terra fibrilla. Alla fine del giro del mondo di Matteo Miceli probabilmente non sarà lui ad aver bisogno di riposo (visto che vuol fare subito la Roma per 2 insieme a Paolo De Girolamo), ma molti del suo staff, che si arrovellano ogni giorno su come facilitargli la strada verso casa.

Ma ritorniamo ai contest, che stanno riempendo oceani e social. Ha iniziato Matteo Miceli, con il “Quando doppio Capo Horn?” e ha proseguito Sergio Frattaruolo con “Quando arrivo alle Bahamas?”. Matteo ha però prontamente rilanciato calando un Tris d’Assi: “Quando passo l’Equatore?”, “Quando passo Gibilterra?” e un conclusivo (si spera) “Quando arrivo a Roma?”.

Per tutti i vincitori dei contest il premio consisterà in uscite in barca con i due skipper; un giorno singolo per i quattro vincitori dei contest di Miceli, un week end per due persone per il vincitore del contest di Sergio Frattaruolo. La differenza sostanziale è questa: mentre per i quattro vincitori di Matteo Miceli si tratterà di una giornata in barca di quasi completo relax con la possibilità, forse, di “toccare” la barra e imparare qualcosa, per i due vincitori che saliranno sulla barca di Frattaruolo si tratterà di un vero e proprio corso di vela d’altura. Tra tanti giocatori del Contest di Extreme Sail Academy anche una mamma che ha spiegato di voler vincere per regalare un week-end al figlio adolescente. Speriamo che abbia capito bene a cosa andrà incontro e che al ragazzo piaccia la vela estrema!

Per l’Equatore di Matteo Miceli, invece, si gioca ancora e si gioca così: inviare una mail a facetrackingrow@gmail.com inserendo nell’oggetto “Gioco dell’Equatore“, e nel testo il proprio nome e la data esatta in UTC con minuti e secondi. Il tutto entro le 22:00:00 UTC di mercoledì 4 Marzo. Non mancate di farlo!

Ma veniamo alle situazioni a bordo.

Sergio Frattaruolo: Discovery Route in equipaggio
Le Canarie sono oramai dietro le spalle ed il Contest è chiuso e in attesa del nome del vincitore, con le rilevazioni della viralità del concorso, per il quale si è giocato anche dall’altra parte dell’Oceano, affidate a Samanta Sarti di PicoWeb. Ora Frattaruolo e il suo equipaggio devono solo cercare la posizione più favorevole per attraversare l’Atlantico il più velocemente possibile prima di confrontarsi con il meteo caraibico che probabilmente ne rallenterà la corsa. Dopo essersi lasciati Gran Canaria a dritta, hanno continuato per un po’ la discesa verso sud per non entrare nel regime di venti dell’arcipelago, ed ora sono risaliti sui 27° e attualmente hanno prua a 273°. A bordo, dopo quello di Pierpaolo Ballerini, si è festeggiato un altro compleanno, quello di Simone De Lorentiis. Due giorni di fila di baldoria che però non hanno inficiato le performance del quintetto, che continua a postare sui social video di splendide planate a più di venti nodi.

Matteo Miceli: Giro del mondo in solitario
Capo Horn è oramai un ricordo per il navigatore romano, che non vede l’ora di rientrare nella sua casa sui monti della Tolfa e vedere alberi diversi da quello della sua barca. I suoi guai a bordo non finiscono mai, ma con la pazienza di una formichina operaia, Matteo rimette sempre a posto tutto. Anche qualche guaio fisico incomincia a farsi sentire e se Matteo ammette di stare un po’ male, conoscendo la sua idiosincrasia ai medici e alle medicine, vuol dire che davvero ha passato qualche brutto momento. “Da prima di Capo Horn – spiega Matteo – ho avuto dei grossi giramenti di testa dovuti all’infiammazione della cervicale. Ho giocato a dottore e infermiera con la Mora, ma non è stata all’altezza di misurarmi la pressione. Ringrazio il prof. Ricciardi Tenore con tutto lo staff di Alitalia Med che per qualsiasi necessità si rendono operativi e loro sono sempre stati disponibili e pronti per terapie e suggerimenti. Ringrazio anche la mia sorellona Mica che da fisioterapista mi dà tanti consigli, anche su come applicare i neurotape”.

Qualche giorno fa era saltato completamente il programma della posta elettronica, attraverso il quale Matteo riceve i dati meteo e anche quelli dell’AIS relativi alle barche che sono a poche miglia da lui. Anche in questo caso l’aiuto dello staff a terra (Alessandro Romano e Gianluca Cundari) è stato fondamentale.

Fate il vostro gioco, quindi! Vi aspetta un giorno con Miceli e due con Frattaruolo. Poi starà a voi scegliere se amare o odiare per sempre la vela.

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