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Volvo Ocean Race, un finale per tre Volvo Ocean Race, un finale per tre
Sembra proprio che Groupama 4 e Puma Berg stiano per concludere il loro match-race oceanico, visto che Team Telefónica è ormai rientrato a pieno... Volvo Ocean Race, un finale per tre


Video courtesy Volvo Ocean Race.

Oceano Atlantico – Sembra proprio che Groupama 4 e Puma Berg stiano per concludere il loro match-race oceanico, che si è protratto fin dal passaggio di Capo Horn, visto che Team Telefónica è ormai rientrato a pieno titolo nella lotta per la vittoria sulla linea di Itajaí, e oggi si trova solo 46 miglia a poppa dei primi. Il team spagnolo, infatti, dopo aver sospeso la regata per 17 ore per effettuare dei lavori di riparazione appena dopo aver passato l’Horn, lo scorso 1 aprile, è stato protagonista di un ritorno spettacolare. I due battistrada sono sempre vicinissimi, al rilevamento delle 15 a sole 2,2 miglia, ma gli iberici si sono avvicinati fino a 46,5 miglia, complici condizioni meteo più favorevoli agli inseguitori. Condizioni però che non sono certe per il finale della tappa, tanto che è facile prevedere che il podio resterà un’incognita fino all’ultimo.

Nel rilevamento delle 15, la prima piazza è sempre nelle mani dei francesi di Groupama 4, che sono riusciti ad allontanarsi leggermente dalle “ombre” americane di Puma Berg, ma che ora devono guardarsi alle spalle, dal pericolo spagnolo. Con molto da guadagnare e nulla da perdere, Telefónica sta cercando il sorpasso con una rotta alternativa, che lo pone più al largo e sottovento al duo di testa. Tutte e tre le barche, però, navigano di bolina, con velocità intorno ai 12 nodi in un vento di 20/22 nodi, e quindi le differenze sono minime e l’avanzamento verso la meta più complesso, si prevede infatti che i tre malgrado manchino solo 630 miglia al traguardo possano raggiungere Itajaì nella giornata di sabato.

Il timoniere di Team Telefónica, Pablo Arrarte, riconosce che la rimonta è stata molto forte: 
“La prima parte di questo tratto è stata molto veloce, abbiamo fatto 900 miglia in più o meno due giorni e mezzo. Ma ora il vento ha girato in prua e quindi ci vorranno ancora circa quattro giorni. Certo che passarli sarà difficile ma ci proveremo, nel finale ci sarà poco vento e quindi potremmo giocarcela e lottare fino all’arrivo. La speranza è l’ultima a morire”.

Il ritorno degli spagnoli ha posto più pressione sulle spalle dei leader provvisori. “Sì abbiamo paura di Telefónica – ha dichiarato il timoniere di Grouapama Charles Caudrelier – Sono rientrati bene e hanno una previsione meteo che li favorisce. Credo che ce li troveremo vicino a un certo punto, ma il finale per ora non è molto chiaro. Ci fanno paura anche perché contavamo sui punti della vittoria per avvicinarci nella classifica generale. Di certo abbiamo un motivo di stress in più. Non so se riusciremo a controllare sia Puma Berg che Telefónica, per il momento facciamo la nostra regata, poi si vedrà”.

Mentre lungo le coste del Sud America atlantico si combatte per la vittoria, dalla costa pacifica giungono notizie dagli altri due team. Camper ETNZ è arrivato a Puerto Montt alle 22.40 GMT di martedì, dove lo shore team si è messo subito al lavoro per le riparazioni che l’equipaggio conta di poter finire il più celermente possibile, prima di riprendere la regata e la navigazione verso Itajaí che dista circa 3.000 miglia.

Questa mattina anche Abu Dhabi, guidato dallo skipper Ian Walker ha sospeso la navigazione, ritirandosi dalla tappa e ha informato che la barca verrà spedita via nave da Puerto Montt in Cile verso Itajaí per poter prendere parte alla In-port race, in programma per il prossimo 21 aprile. Il team era stato costretto, come si ricorderà, a una riparazione in alto mare per mettere in sicurezza una parte dello scafo con problemi strutturali. Malgrado Abu Dhabi sperasse di poter proseguire la navigazione, le condizioni meteo previste per i prossimi giorni nella zona di Capo Horn, con venti di tempesta e onde fino a 10 metri, hanno fatto decidere a Walker e ai suoi per questa opzione: “Come skipper la mia responsabilità principale è la sicurezza dell’equipaggio e della barca – ha dichiarato lo skipper britannico – Il pacifico meridionale non è una zona del mondo in cui ci si può avventurare non avendo la barca la 100%. Abbiamo preso in considerazione tutte le opzioni, parlato con i tecnici e con i meteorologi, è questa era l’unica scelta che potevamo fare”. Secondo Walker la spedizione della barca a Itajaì permetterà al team di riparare il danno e tornare in gara e in forma per la In-port race, la nave che trasporterà Azzam partirà da  Puerto Montt sabato per un viaggio che durerà circa nove giorni.

Posizioni al rilevamento delle ore 13 GMT (15 ora italiana) del 4 aprile 2012:
1. Groupama Sailing Team a 630,9 miglia da Itajaí
2. Puma Berg, +2,2
3. Team Telefónica, +46,5
4. Camper ETNZ, suspended racing
5. Abu Dhabi Ocean Racing, ritirato dalla quinta tappa
6. Team Sanya, ritirato dalla quinta tappa

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