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Missione compiuta: il VOR 70 russo ha ottenuto la qualificazione per la prossima Volvo Ocean Race. Le duemiladuecento miglia del percorso, dipanatosi lungo il...

[singlepic=333,170,250,,left]Volvo Ocean Race – Portland – Kosatka, il VOR 70 del Team Russia, ha ottenuto la qualificazione per la prossima Volvo Ocean Race completando il periplo di Gran Bretagna e Irlanda a tempo di record.
Lasciata Portland con l’obiettivo di migliorare il primato di Solune che, nel maggio del 2004, aveva coperto le duemiladueceneto miglia del percorso in 7g4h46m22s, lo scafo russo guidato da Andreas Hanakamp e dal navigatore Wouter Verbraak, ha fatto ritorno nella città inglese dopo poco più di sei giorni e mezzo, fissando un record che, a causa di motivi meramente burocratrici –  il World Speed Council non attribuisce alcuna validità alla visita eseguita dagli stazzatori della Volvo Ocean Race ed esige che le unità vengano ispezionate da tecnici alle loro dipendenze – non potrà essere omologato.
Estremamente variabili sono state le condizioni meteo che hanno accompagnato Kosatka lungo il suo cammino: alla burrasca incontrata nello Stretto di Dover, dove il vento ha raggiunto i cinquanta nodi, permettendo di mettere subito alla frusta lo scafo progettato da Rob Humphreys, si sono sostituiti i venti leggeri incontrati nel Mare del Nord.
Secondo quanto affermato dai dieci uomini dell’equipaggio, i momenti più entusiasmanti della navigazione sono stati quelli trascorsi navigando tra le isole Shetlands e il Mare d’Irlanda: venti di direzione variabile hanno infatti garantito ottime medie e la raccolta di dati utilissimi ai fini della messa a punto.
Percorrendo più di quattrocento miglia al giorno, il VOR 70 russo è riuscito ad agganciare la coda di un sistema di bassa pressione fermo sull’Oceano Atlantico. Caratterizzato da venti compresi tra i venticinque e i trenta nodi, il fronte ha dato l’impulso decisivo al competamento dell’impresa, spingendo Hanakamp e il suo team verso il compimento dell’impresa.
“E’ stata una settimana molto utile per il nostro team. Ora abbiamo la certezza di poter contare su una barca veloce e affidabile – ha spiegato lo skipper nelle ore seguenti l’arrivo – L’unico problema di una certa rilevanza è rappresentato dalle presenza di alcune vie d’acqua: dovremo lavorare sul fissaggio dell’attrezzatura di coperta e sul sistema di chiusura del tambuccio: avere gli interni asciutti è imporatnte quando devi affrontare navigazioni di un mese”.

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