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La dea Nike e l'arena Panathinaikos da un lato e un dragone stilizzato intarsiato nella giada dall'altro. Per la prima volta nella storia dei...
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Pechino 2008 – Pechino – Presentate poco più di un anno fa e pronte per finire al collo degli atleti, le medaglie dei Giochi di Pechino avranno due volti completamente differenti. Da un lato, infatti, raffigurano la dea alata Nike e l’arena Panathinaikos – motivo espressamente richiesto dal Comitato Olimpico Internazionale, dall’altro il simbolo dei Giochi e della nazione cinesi: un dragone intarsiato nella giada, pietra che dalle parti di Pechino è associata alla nobiltà e all’eleganza.

L’unione della giada e del metallo, per i cinesi, assume un significato molto più profondo: il vice presidente della Comitato Organizzatore, Jiang Xiaoyu, ha infatti detto che questo binomio rappresenta una perfetta combinazione tra cultura cinese tradizionale e spirito olimpico e, Jin Shangyi,  presidente dell’Accademia Centrale delle Arti e componente della commissione che ha operato la scelta, ha parlato di una meravigliosa unione tra cultura occidentale e orientale: “Prima d’ora – ha sottolineato Jin – non è mai stata utilizzata una pietra per le medaglie olimpiche, questo progetto imprimerà un tocco cinese ai giochi”.

Anche dalla rete sono arrivati riscontri positivi. La maggior parte dei commenti on line ha manifestato entusiasmo per l’utilizzo della giada e del metallo. Solo pochi ritengono l’utilizzo della giada inadeguato per una medaglia, ritenendo questa pietra poco resistente rispetto al metallo.

Per visitare il sito ISAF delle Olimpiadi di Pechino clicca qui.

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