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Torna ad occuparsi di Coppa America il Corriere della Sera e lo fa con un articolo di Gaia Piccardi particolarmente critico verso l'evento voluto...

Milano – Torna ad occuparsi di Coppa America il Corriere della Sera e lo fa con un articolo di Gaia Piccardi particolarmente critico verso l’evento voluto da Oracle Racing. Al centro delle riflessioni della Piccardi sono finiti i costi esorbitanti di quella che doveva essere un’America’s Cup low cost: “La fuga dalla Coppa America è questione di numeri. Se il barone Bic e Sir Lipton facevano debiti per entrare nella flotta, se Gardini svenò la Montedison per armare l’indimenticato Moro di Venezia, se il magnate australiano Alan Bond finì in bancarotta per strappare l’America’s Cup agli americani dopo centotrentadue anni, nel 2011, per non fare debiti, si rinuncia alla Coppa…” e questo perchè “…la 34ma America’s Cup era stata annunciata come un evento low cost, ma presto si è capito che non sarebbe venuta via a buon mercato”.

L’articolo rammenta poi quali sono le importanti scadenze dei prossimi giorni: “…sabato la mannaia dell’organizzazione si abbatterà sui budget per pretendere le prime importanti scadenze: una fidejussione di 200 mila Dollari per garantire l’iscrizione più 300 mila per prenotare il catamarano AC45 che ogni team è obbligato a comprare, aumentato del 15% dalla sera alla mattina per stare dietro all’inflazione galoppante di uno sport che sembra aver perso il contatto con la realtà e che nel suo paniere… ormai prevede la rapina a mano armata (800 mila Dollari entro il 31 dicembre per chiudere l’iter amministrativo dell’iscrizione)”.

Dopo aver rammentato l’incerta situazione dei due team italiani ufficialmente iscritti, Mascalzone Latino e Venezia Challenge, la Piccardi descrive l’America’s Cup come un “…monopoli basculante che rischia di tagliare fuori la maggior parte dei partecipanti per poi ritrovarsi, tra il Golden Gate e l’isola di Alcatraz, privo di credibilità”.

Ma quel’è l’errore più grande commesso dal Defender? “Passare dai monoscafi ai catamarani secondo i puristi. Fissare un entry fee troppo bassa (25 mila Euro) per dare l’illusione della partecipazione di massa, secondo gli esperti di marketing… Senza Italia, Francia (due dei tre team iscritti rischiano) e Australia, la geografia della Coppa non sarebbe più la stessa. Restano gli USA di Mr. Oracle, che hanno già ri(vinto). I noezelandesi, per i quali la vela è religione (36 milioni di dollari solo di finanziamento governativo).E Paul Cayard, a capo degli svedesi di Artemis… Gli altri, tutti in ostaggio dei conti della serva, che sta già allungando il Martini con l’acqua”.

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