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America’s Cup, mal di pancia kiwi America’s Cup, mal di pancia kiwi
Con un articolo a firma Rossella Raganati la Gazzetta dello Sport fa il punto della situazione sull'America's Cup, addentrandosi nelle vicissitudini di Emirates Team... America’s Cup, mal di pancia kiwi

Dean Barker - America's CupAuckland – Con un articolo a firma Rossella Raganati la Gazzetta dello Sport fa il punto della situazione sull’America’s Cup, addentrandosi nelle vicissitudini di Emirates Team New Zealand tramite alcune dichiarazioni di Dean Barker.

Nel corso di un’intervista a siti web e televisioni il timoniere neozelandese ripercorre l’ultima campagna di America’s Cup, sottolineando quelli che secondo lui sono stati gli errori più importanti. Su tutti, secondo Barker, l’aver consentito agli avversari di godere di una giornata di sospensione quando i kiwi erano avanti sette a uno, dando così modo a Oracle Team USA di riorganizzarsi: “E’ stato un grave errore, che Grant Dalton ha preso in piena autonomia, senza consultare nessun altro“.

Barker ha messo in discussione la presenza a bordo dello stesso CEO del team kiwi: “Ammetto che Winston Macfarlane, il grinder che ha sostituito Grant nelle ultime regate, fosse più forte e più in forma di lui che ha cinquantasei anni, ma era a bordo anche per il suo carisma“.

Per la prossima Coppa, che per i neozelandesi potrebbe essere l’ultima in caso di sconfitta, è in atto una vera e propria rivoluzione: Kevin Shoebridge è il nuovo responsabile operativo di Emirates Team New Zealand, a Grant Dalton è stato assegnato un ruolo manageriale, mentre Dean Barker rimarrà responsabile dell’equipaggio, ma lascerà probabilmente il timone a Peter Burling, vincitore della Red Bull Youth America’s Cup.

35ma America’s Cup
Intanto si aspetta di scoprire quale sarà la sede della Coppa numero trentacinque, la candidatura di San Francisco è in bilico perché la città californiana vuole rivedere al ribasso gli accordi economici: la ricaduta sul territorio, stimata in 1,4 miliardi di dollari, è stata di soli 364 milioni. Inoltre, il lavoro per le piccole attività imprenditoriali locali è stato scarso e poche sono state le assunzioni dei lavoratori impiegati a stipendi più bassi dei salari sindacali. Lee ha chiesto a Oracle Team USA di iniziare pagare il fitto per la base occupata dal team (che prima aveva avuto gratis) e di dare stipendi sindacali ai lavoratori assunti dagli organizzatori della manifestazione. Da qui la decisione di Russell Coutts, CEO di Oracle Team USA di cercare altre location per la Coppa America, a scapito degli sfidanti che non possono pianificare le loro attività e trovare sponsor.

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