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Il CEO di Artemis Racing, Paul Cayard, ha un rapporto d'amore con l'Italia. E' un paese che adora e dal quale è ricambiato.

Napoli – Il CEO di Artemis Racing, Paul Cayard, ha un rapporto d’amore con l’Italia. E’ un paese che adora e dal quale è ricambiato.

Quando fu ingaggiato come skipper da Raul Gardini per la campagna de Il Moro di Venezia, il suo amico e mentore, Tom Blackaller, lo soprannominò Paolo Cayardini, a causa della sua naturale affinità con il paese, il team e i suoi fans.

Giovedi mattina Cayard ha speso più di mezz’ora a chiacchierare in italiano fluente con un gran numero di giornalisti che lo hanno intervistato in vista della dell’AC World Series di Napoli e di Venezia.

Cayard ha raccontato delle sue prime esperienze in quel di Napoli, datate 1980. Allora vinse la One Ton Cup al fianco di Pasquale Landolfi. Il CEO di Artemis Racing ha poi spiegato di apprezzare le condizioni meteo tipiche della città e la brezza termica che garantisce una decina di nodi d’aria tutti i giorni. Venti moderati, ideali per gli AC45.

I catamarani chiedono il 50% di sforzo in più e l’equipaggio è ridotto della metà. I percorsi sono limitati, il che significa dove fare molte più virate e strambate. Di conseguenza gli equipaggi devono essere più giovani e più in forma. Sono felice di vedere questi cambiamenti, anche se non sono a bordo“.

Questa è l’evoluzione di un nuovo prodotto. Barche veloci, percorsi brevi, all’interno di bracci di mare ideali per soddisfare l’idea di vela da stadio. Questo nuovo formato attrae nuovi fans“.

La vela è cambiata molto – ha continuato Cayard – Così ha fatto il mondo. Questo è ciò che rende la vita interessante. Ci sono quelli che dicono che i catamarani non vanno bene per la Coppa. Ma non è la realtà. Dobbiamo andare avanti, trarre vantaggio dai progressi nella tecnologia e abbracciare i cambiamenti. Il mondo è alla ricerca di maggiore intrattenimento e la Coppa America sta seguendo questa tendenza“.

Su Venezia, Cayard ha osservato: “Venezia occupa un posto speciale nel mio cuore. E’ il luogo di nascita del Moro di Venezia e ho grandi ricordi degli anni compresi tra il 1990 e il 1992“.

Regatare davanti a Piazza San Marco sarà fantastico e impegnativo. Sarà ovviamente diverso da Napoli, ma questo è come dire che il Gran Premio di Monaco non è come quello di Monza. I due campi di regata sono diversi, ci sono correnti e venti meno stabili, ma ci sarà un sacco di divertimento per il pubblico. Ogni concorrente ha la stessa probabilità di vincere e per i timonieri sarà un vero test. Si tratta di una grande opportunità per il pubblico di vivere l’evento: un’occasione da no perdere“.

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