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Il 15 giugno, tra meno di due giorni quindi, scopriremo i nomi degli sfidanti ufficialmente ammessi alla prossima America's Cup. Intanto, la stampa di...

San Francisco – Il 15 giugno, tra meno di due giorni quindi, scopriremo i nomi degli sfidanti ufficialmente ammessi alla prossima America’s Cup. Intanto, la stampa di settore tenta di fare il punto della situazione circa il reale stato di salute dei challenger, stringendo un cerchio che identifica come finanziariamente affidabili i soliti – e i soli – Oracle Racing, Artemis Racing, Emirates Team New Zealand e China Team.

Proprio oggi Sailing Scuttlebutt sottolinea come tutti e quattro abbiano già acquistato almeno un AC45 per prendere confidenza con l’ala rigida e prepararsi al meglio in vista della prova d’apertura dell’America’s Cup World Series, in programma a Cascais all’inizio di agosto.

Chi di AC45 ne ha due è Oracle Racing, già da diversi giorni impegnato in una serie di allenamenti in quel di San Francisco e che all’evento di Cascais dovrebbe presentarsi con due equipaggi, in barba alle affermazioni del CEO Russell Coutts che, a più riprese, ha indicato proprio nei test con due barche una delle voci più costose nell’ambito di una campagna di Coppa America. All’ombra del Golden Gate, sottolinea il San Francisco Chronicle, sono al momento coinvolti parte degli ufficiali di regata della prossima Coppa America, incluso il Principal Race Officer, John Craig. I due catamarani del Defender vengono infatti utilizzati per testare i supporti tecnologici messi a disposizione degli arbitri e i nuovi percorsi.

Tornando a Sailing Scuttlebutt, interessanti sono le righe dedicate alla situazione di Energy Team, sfidante francese guidato dai fratelli Bruno e Loick Peyron. Secondo il noto sito internet statunitense, il team d’oltralpe sembra sempre meno attivo sul fronte America’s Cup, specie da quando Loick Peyron ha fatto sapere che, durante il prossimo inverno, sarà alla ruota del maxi trimarano Banque Populaire V durante il tentativo di migliorare il record sul giro del mondo senza scalo. Un impegno che assorbirà circa tre mesi di vita del noto navigatore francese. Dal canto suo, tramite comunicato stampa, Energy Team ha fatto sapere che la decisione di Loick non influirà sui programmi del team. Anzi, la scelta riflette le strategie dei fratelli Peyron, secondo i quali è giusto che i componenti del sailing team passino il maggior tempo possibile in acqua su barche diverse. Del resto, sarebbe alquanto improbabile vedere Bruno Peyron, vincitore del Trofeo Jules Verne per tre volte, assumere una posizione di critica nei confronti del fratello alla vigilia di una prova difficile e importante come un giro del mondo senza scalo: “Non sono nella posizione per dire nulla – è stato il commento di Bruno Peyron – Il fatto che Loick sarà al timone di Banque Populaire V non influirà in alcun modo sul suo coinvolgimento in Team Energy. Siamo tra quelli che pensano che i velisti dovrebbero stare il più possibile in mare“.

Sempre il Chronicle dedica spazio alla conferenza di mercoledì, nel corso della quale il sindaco di San Francisco, Ed Lee, renderà noti i nomi degli sfidanti, inclusi i quattro che ad oggi restano ancora anonimi. Ma, spiega il giornalista Paul Oliva, non tutti i team sono contenti.

Vincenzo Onorato, uscito di scena all’inizio di maggio a causa dei mai nascosti problemi di fund rising, non ha nascosto il suo disappunto davanti ai tagli decisi lo scorso 30 maggio in seguito all’ultimo competitors meeting. Secondo il Chronicle il patron di Mascalzone Latino avrebbe detto che, con le nuove regole, non si sarebbe ritirato dalla manifestazione.

Nel frattempo resta sempre inevasa la richiesta di chiarimenti presentata da Emirates Team New Zealand in merito alla nomina di Artemis Racing quale Challenge of Record in sostituzione di Mascalzone Latino. Pare infatti che le sfide dei kiwi e degli svedesi portino la stessa data, ma che quella del sindacato di Torbjorn Tornqvist sia stata accettata prima, e a valere ai fini regolamentari sia proprio la data di ammissione degli sfidanti.

Azioni legali al momento sono escluse, ma la storia della Coppa certo non esclude l’eventualità.

[AGGIORNAMENTO, 14/06 ORE 20,28] Interpellato in merito al contenuto dell’articolo oggetto del presente post, l’ufficio stampa di Mascalzone Latino ci ha così risposto: “Essendo fuori dalla Coppa non vogliamo rilasciare alcuna ulteriore dichiarazione in merito. Ribadiamo che siamo soddisfatti del lavoro fatto durante la stesura del Protocollo. Anche se avessero cambiato le regole prima del nostro ritiro avremmo comunque preso la stessa decisione. Venivano a mancare i presupposti fondamentali per il raggiungimento dell’obiettivo: essere competitivi per l’intera campagna di Coppa e non per partecipare all’America’s Cup World Series”.

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