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Mentre gli equipaggi azzurri impegnati nella Star e nel Tornado, pur qualificandosi per le Medal Race di domani, hanno bruciato le residue speranze di...

Pechino 2008 – Qingdao – Vento leggero e sole splendente quest’oggi a Qingdao, dove Alessandra Sensini ha conquistato il quarto alloro olimpico della sua incredibile carriera. Mentre Tornado e Star completavano le serie di qualificazione bruciando le residue speranze di medaglia, la campionessa grossetana ha dominato la Medal Race della classe RS:X, chiudendo la sua quinta partecipazione a cinque cerchi con un argento che completa la sua collezione di metalli pregiati. Mai prima di oggi, infatti, la Sensini, oro a Sydney e bronzo ad Atlanta e Atene, era salita sul secondo gradino del podio olimpico.

RS:X maschile e femminile
[singlepic=294,170,250,,left]Nonostante le speranze di tramutare l’argento in oro fossero davvero poche, specie alla luce delle condizioni meteo totalmente favorevoli alla cinese Jian Yin, la Sensini ha provato in tutti i modi a cambiare il corso degli eventi. Aggressiva sin dalla partenza – “Finalmente nella Medal Race non ero più costretta alla prudenza estrema dopo la squalifica rimediata nella serie di qualificazione” – l’atleta azzurra ha preso la testa della regata nel corso della prima impoppata, sopravanzando la spagnola Marina Alabau e la britannica Bryony Shaw che durante la bolina iniziale si erano dimostrate piuttosto veloci.
Con la Sensini al comando, l’attenzione di pubblico e addetti ai lavori si è a quel punto spostata verso il centro della flotta, dove, incapace di emergere nonostante il vento leggerissimo, stazionava la surfista cinese. Anticipata dall’Alabau e dalla Shaw, la Yin, già argento ad Atene, vedeva l’oro passare dal suo collo a quello della rappresentante italiana.
A riaccendere le speranze dell’atleta cinese, incontenibile quando la situazione è da Intelligenza a terra, è stata un’infrazione commessa dalla surfista spagnola in occasione del penultimo giro di boa. Nonostante non fosse ingaggiata, la Alabau ha infatti preso l’interno alla Shaw ed è stata sanzionata dagli Umpire che le hanno mostrato la bandiera rossa. Scontato il giro di penalità, la velista iberica è ripartita dalla quarta posizione, scavalcata dalla Jian Yin, a quel punto lanciata verso il gradino più alto del podio. Sul traguardo, infatti, transitavano la Sensini, la Shaw e la Yin, ovvero l’argento, il bronzo e l’oro dell’RS:X femminile.
Poco importa davvero che la vittoria sia andata alla Cina. Quando la Yin ha chiuso la sua fatica, la Sensini, salutata dal padre Goffredo e dalla sorella Eleonora in mare a bordo di un gommone, aveva già raggiunto a nuoto la massicciata del porto per andare ad abbracciare il team manager Alfio Giomi e tutti gli amici arrivati dalla Maremma per sostenerla.
“Sono partita bene e ho regatato al meglio delle mie possibilità. Quando ero davanti e la cinese quinta, ho visto con la coda dell’occhio l’incidente alla boa e ho capito che la spagnola aveva commesso un’infrazione e sarebbe stata penalizzata – ha raccontanto la Sensini poco dopo il suo arrivo a terra – Sono felicissima, perché un risultato così, in queste condizioni difficilissime e favorevoli per la cinese, è davvero molto, specie a trentotto anni d’età. E poi l’argento ancora mi mancava”.
[singlepic=287,250,170,,left]Ciò che non è accaduto in campo femminile, si è realizzato tra gli uomini.
In campo maschile, infatti, la Medal Race ha provocato una vera e propria rivoluzione in classifica e ha laureato campione olimpico Tom Ashley, fino a ieri terzo a un punto dal francese Julien Bontemps.
Chiudendo la finale in terza posizione dietro a King Yin Chan, sesto assoluto, e all’israeliano Shahar Zubari, salito a sorpresa sul terzo gradino del podio, il neozelandese ha anticipato con il minimo scarto lo stesso Bontemps, giunto quarto.
Grande delusione per l’inglese Nick Dempsey, leader della classifica alla vigilia della Medal Race che, rimediando un pessimo settimo posto, si è dovuto accontentare della medaglia di legno.
Ricordiamo che il nostro rappresentante, Fabian Heidegger, aveva chiuso la sua prima Olimpiade ieri in ventesima posizione.

RS:X femminile, risultati dopo la Medal Race: 1° Jian Yin (CHN) pt. 39; 2° Alessandra Sensini (ITA) pt. 40; 3° Bryony Shaw (GBR) pt. 45; 4° Marina Alabau (ESP) pt. 54; 5° Jessica Crisp (AUS) pt. 66. Seguono 22 equipaggi.
RS:X maschile, risultati dopo la Medal Race: 1 Tom Ashley (NZL) pt. 52; 3° Julien Bontemps (FRA) pt. 53; 3° Shahar Zubari  (ISR) pt. 58; 4° Nick Dempsey (GBR) pt. 60; 5° Ricardo Santos (BRA) pt. 77. Seguono 30 equipaggi.

Tornado
[singlepic=286,250,170,,left]Medal Race da non perdere quella che domani vedrà impegnati i Tornado, protagonisti oggi, in regime di brezze medio-leggere, delle ultime tre manche di qualificazione. Alla vigilia della finale, la classifica è guidata dal binomio Echavarri-Paz (7-1-8), che ha approfittato dell’ultima occasione per rompere l’equilibrio e staccare di tre punti gli australiani Bundock-Ashby (8-7-4), ora secondi.
Terzo posto piuttosto tranquillo per gli argentini Lange-Espinola (1-9-1), bravi ad approfittare dello scivolone dei greci Paschalidis-Trigonis (10-6-13), passati da speranze di bronzo a un malinconico ottavo posto. Gli unici che potrebbero impensierire i sudamericani sono i tedeschi Polgar-Spalteholz (13-3-4) che, per festeggiare, dovranno riuscire in una vera e propria impresa: colmare un divario quantificato in otto lunghezze.
Solo la matematica tiene accesa la fiammella della speranza di Francesco Marcolini ed Edoardo Bianchi (11-8-6), attualmente settimi. Lontana quattordici punti dal bronzo, la coppia italiana dovrà cominciare con il vincere la Medal Race e sperare nelle disavventure altrui.

Star
[singlepic=284,250,170,,left]Speranze precluse dalla legge dei numetri per Diego Negri e Luigi Viale, dai quali, alla vigilia di questa Olimpiade, era lecito aspettarsi qualcosa di più di una risicata qualificazione per la Medal Race.
Oggi, se non altro, il binomio azzurro (6-13-5) ha raccolto i migliori piazzamenti della sua serie e ha difeso la decima posizione dall’attacco degli statunitensi Dane-Sperry (16-10-4), incredibilmente fuori dalla finale dopo aver addirittura guidato la classifica. Fuori dalla Medal Race anche il binomio australiano condotto da Iain Murray, velista molto conosciuto sulla scena internazionale, e Andrew Palfrey (12-14-8).
A lottare per il successo finale saranno gli svedesi Loof-Ekstrom (2-1-7), primi con trentatre punti, e gli inglesi Percy-Simpson (1-2-6), secondi a quota trentacinque. Davvero difficile ipotizzare una rimonta dei brasiliani Scheidt-Prada (3-3-3), terzi a dodici punti dall’argento, già riusciti oggi nel miracolo di scalare svariate posizioni in classifica.
Solo quattro lunghezze separano la coppia carioca dai francesi Rohart-Rambeau (9-8-2), attestati in quarta posizione davanti agli svizzeri Marazzi-De Maria (11-4-1), che, in finale, tenteranno di completare una rimonta iniziata a tutti gli effetti in occasione della quinta manche.
Dieci punti separano i campioni iridati Kusznierewicz-Zycki (5-9-13) dal podio a cinque cerchi, un sogno forse irrealizzabile, nel quale non costa nulla credere.
Deludente l’Olimpiade degli ex iridati Hamish Pepper e Carl Williams (13-5-11); la coppia neozelandese, tagliata fuori dal discorso medaglie, è infatti nona dietro ai tedeschi Pickel Borkowski (10-6-10).

Il programma di domani
Quella di domani sarà l’ultima giornata dell’Olimpiade cinese, almeno per quanto riguarda la vela. In programma le Meda Race di Star e Tornado, le uniche classi che ancora devono proclamare i campioni del prossimo quadriennio. Per il catamarano si tratterà forse dell’ultima apparizione a cinque cerchi: verso fine anno, infatti, l’ISAF dovrebbe ratificare la sua esclusione dal novero della classi olimpiche.

Le foto di questo servizio sono offerte da Juerg Kaufmann.

Per visitare il microsito su Pechino 2008 di Zerogradinord.it clicca qui.

Per consultare le classifiche clicca qui.

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