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Alle 20.05 UTC di ieri sera, gli skipper di Virbac Paprec 3, Jean Pierre Dick e Loick Peyron hanno comunicato a Denis Horeau, direttore...

Wellington – Alle 20.05 UTC di ieri sera, gli skipper di Virbac Paprec 3, Jean Pierre Dick e Loick Peyron hanno comunicato a Denis Horeau, direttore della Barcelona World Race, l’intenzione di fermarsi a Wellington per sostituire alcuni carrelli della randa che si sono rotti poche ore fa, durante un tentativo di ridurre la vela maestra per fronteggiare un improvviso rinforzo del vento. I carrelli sono una parte essenziale dell’armo di un IMOCA 60 perchè assolvono un compito determinante nel tenere unita la randa al profilo dell’albero. Solitamente tutti gli equipaggi partono con alcuni pezzi di ricambio, ma Loick Peyron e Jean Pierre Dick hanno fatto sapere di aver utilizzato i cambi a loro disposizione poco dopo lo stopover di Recife e di aver montato gli ultimi rimasti oggi pomeriggio.

“Siamo costretti a fermarci a Wellington perché procedere senza ricambi per la rotaia della randa sarebbe troppo rischioso. Senza non puoi navigare e con mezzo giro del mondo ancora da fare i rischi sono davvero troppo grossi – ha commentato Jean Pierre Dick – Sappiamo di doverci fermare per due giorni, ma speriamo di riprendere il mare quando i nostri inseguitori transiteranno da queste parti. Dopo mezza circumnavigazione la regata è a un nuovo inizio. Noi non ci arrendiamo”.

L’equipaggio di Virbac Paprec 3, giunto all’affascinante passaggio attraverso lo Stretto di Cook con un margine di oltre 500 miglia su Mapfre, coglierà l’occasione per sistemare altri particolari che, dopo mezzo giro del mondo, necessitano di un check up.

Nell’affrontare lo stopover, Dick e Peyron non potranno contare sull’aiuto di alcuno shore team. L’unico componente del team attualmente presente in Nuova Zelanda è infatti il team maneger Luc Talboudet, giunto dall’altra parte del mondo per salutare il suo equipaggio in occasione del previsto passaggio radente la riva. Ricordiamo infatti che, per la prima volta in tanti anni di regate oceaniche, un percorso devia dalle basse latitudini per portare i protagonisti nel canale che separe le due isole componenti la Nuova Zelanda.

I tre saranno aiutati da Luc Bartissol, uno dei tecnici che seguì la costruzione di Virbac Paprec 2, l’IMOCA 60 dominatore della prima edizione della Barcelona World Race, e che da allora si è trasferito a vivere in Nuova Zelanda.

Cosa cambierà in seguito a questo inatteso stop del battistrada in classifica generale? Difficile dirlo con precisione. L’unica certezza è che avendo sorpassato i 140° est, Virbac Paprec 3 dovrà fermarsi per almeno quarantotto ore. Un lasso di tempo ben superiore – circa dodici ore – a quello trascorso durante la fermata a Recife, dove il team si adoperò per sostituire il trasto randa. Rispetto ad allora il vantaggio dell’IMOCA 60 francese sul secondo in classifica è decisamente superiore e il vento sembra essere piuttosto leggero. Due dati che potrebbero permettere al leader indiscusso di riprendere il mare con un distacco contenuto rispetto a Mapfre ed Estrella Damm, attardati rispettivamente di 550 e 652 miglia. Va da sé che con mezzo giro del mondo ancora da compiere, Dick e Peyron sanno di avere tutto il tempo per riprendere il comando della regata, qualora, va sottolineato, dovessero perderlo nel corso delle prossime ore.

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Video courtesy Barcelona World Race.


BARCELONA WORLD RACE, VIRBAC PAPREC 3 TO STOPOVER IN WELLINGTON
[Barcelona World Race Press Release] At 2005hrs (UTC) this evening, Tuesday February 15, Virbac-Paprec 3 skipper Jean-Pierre Dick contacted Denis Horeau, Race Director of the Barcelona World Race, to report that he and co-skipper Loick Peyron wished to make a technical stop in Wellington, having broken two mainsail batten cars in the previous hour as they reefed the mainsail.

The batten cars are an essential part on the IMOCA 60, holding the mainsail to the mast. Virbac-Paprec 3 report that they have already used their other spare batten car to repair a breakage shortly after Recife, where the team first made a technical stop to fix damage to the mainsheet track. They will also take the opportunity to work on some other wear and tear incurred during the race.

The stopover is unscheduled and Virbac-Paprec 3 have no technical support crew in Wellington. The only team member present in New Zealand is team manager Luc Talbourdet who was there to greet the crew during their anticipated passage close to shore. However Luc Bartissol, who was the technical manager for the build of their previous boat, Paprec-Virbac 2, lives in New Zealand and will be assisting with the repair. Other suppliers who were involved in the build of Virbac-Paprec 3 will also be called in to help.

The race rules state that any stopover after 140 degrees East must be for a minimum duration of 48 hours once the boat arrives at the dock. This is unlike Virbac-Paprec 3’s previous stopover in South America, after which they were able to depart and resume racing as soon as the repairs had been made good.

The current Barcelona World Race leaders had rounded the top of Farewell Spit at the north-eastern edge of New Zealand’s South Island at 18-15hrs this evening, en route to Cook Strait, a compulsory leg of the course which takes the fleet past the capital city, Wellington.

Virbac-Paprec 3 are expected to arrive in Wellington at some point over the course of tonight (European time, equivalent to the during the day of Wednesday 16 February, New Zealand local time).

Jean-Pierre Dick spoke to his team by telephone this evening, saying: “We replaced the two broken pieces late this afternoon. We have no more spares to finish the race and have no confidence in the replacements. So we have a sword of Damocles over our heads because they are indispensible for us to complete the second half of the circumnavigation. Without them, we cannot sail. To continue is to take a big risk. Stopping is the best solution even if it’s a tough decision because it means a 48-hour time penalty. We need to restart at virtually the same time as our pursuers. It’s a new race that starts then, just as we have known in Recife! We won’t give up…”.

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