Statistiche siti
Cinque punti dividono Baghdad con Harry Melges e Hurricane-Murphy&Nye con Bolzan e Cassinari. Cinque punti che in queste acque sono veramente nulla. Potevano essere...

Melges 24 World Championship – Tallinn – Cinque punti dividono Baghdad con Harry Melges e Hurricane-Murphy&Nye con Bolzan e Cassinari. Cinque punti che in queste acque sono veramente nulla. Potevano essere due prove da giocarsi fino in fondo. Il vento e il Comitato hanno preferito di no. Due prove che con il passare delle ore diventano inevitabilmente una. Poi una partenza con Baghdad messo malissimo e Hurricane-Murphy&Nye e Blu Moon molto bene. Conti veloci e si mette un po’ di emozione a questo Mondiale che aveva un vincitore prima che gli aerei atterrassero a Tallinn. Quelle bavette che spingevano verso un argento e un bronzo ancora da assegnare, se ne vanno lasciando il posto ai ma e ai però.

Con il Mondiale di Tallinn si chiude la stagione del Melges 24 e il bilancio è presto per farlo. Uka Uka è l’unica barca che quest’anno può solo festeggiare. Certo l’italiano in comproprietà è una piccola sbavatura in stagioni perfette ma loro, giustamente, sono felici. Chiude il Mondiale di Tallinn, un po’ insipidino se possiamo permettercelo. All In, lo scafo dell’Amante Sailing Team, capitanato dal timoniere Luca Valerio, con Stefano “Bistec” Orlandi alla tattica, Lorenzo Tonini tailer, l’armatore Renato Vallivero alle drizze e Lilli Ghetti a prua, occupa il 21° posto nella overall. Qualche sbavatura, certo, ma anche la fortuna che ha spesso guardato da un’altra parte. In buona posizione alla boa nell’ultima regata prima che venisse sospesa e annullata: qualcosa poteva essere ancora recuperato. Del resto in questi ultimi giorni All In ha mostrato una grande capacità di crescita scalando la classifica.

Però il risultato, se da un lato lascia un po’ di amaro in bocca, dall’altro è veicolo per un’esperienza impareggiabile, sotto ogni profilo. Tallinn vestita di Mondiale Melges 24 è bella. E dopo aver criticato il mare marrone, le abitudini diverse dalle nostre che hanno reso difficile in alcuni momenti la quotidianità, il villaggio delle Olimpiadi, dove abbiamo vissuto tutti questi giorni, così ancora anni ’80, in fondo lasciarla un po’ ci dispiace.

No comments so far.

Be first to leave comment below.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *