Global Ocean Race, quarantotto ore di inferno
Class 40Global Ocean RaceOceano 2 Dicembre 2011 Zerogradinord 0
Oceano Atlantico – Dopo quarantotto ore spese bolinando contro venti a tratti impetuosi, i protagonitsi della seconda frazione della Global Ocean Race si spingono verso sud, copn l’obiettivo di portarsi il più vicini possibili all’ice gate fissato dalla Giuria.
A guidare la flotta, con 21 miglia di margine su Campagne de France, è Cessna Citation di Coolman-Goodchild, che nel corso della prima tappa non aveva dato l’impressione di essere così veloce. Va comunque sottolineato che il cambio di passo, e il ritorno dei leader – BSL vincitore della frazione d’esordio è a 34 miglia dal battistrada – è atteso nel momento in cui gli equipaggi si lanceranno verso Wellington, distante quasi 6.800 miglia, alle portanti.
Assolutamente da dimenticare l’inizio di tappa di Marco Nannini. Il suo Financial Crisis è staccato di un centinaio di miglia rispetto a Cessna Citation, che in occasione dell’arrivo a Cape Town ha anticipato in volata, e lo skipper italiano, come sempre puntuale ad inviare il suo aggiornamento da bordo, non fa mistero dei problemi avuti sino ad oggi.
“E’ stato un inizio molto duro. La stanchezza mentale accumulata durante lo stress dei preparativi pre-partenza mi hanno messo in ginocchio e tra ieri
e oggi il morale è sceso bassissimo. Mi sono trovato per la prima volta in vera difficoltà e solo dopo un po’ di riposo sto ritrovando le energie per pensare lucidamente. Hugo è stato molto calmo e composto ed è anche grazie a lui che sto tornando a respirare a pieni polmoni“.
“Nella notte abbiamo avuto fino a 35 nodi di vento con qualche problema con una vela leggermente danneggiata (ma riparabile a bordo). Il vento è ora
in calo e quando sarà sceso a sufficienza dovremo andare a recuperare una drizza rimasta issata“.
“Una partenza con così tanto vento, per di più di bolina non è certo l’ideale per il morale, ma l’importante è rimanere calmi e composti ricordandosi che sono ben 6800 le miglia che ci separano da Wellington“.
“Ora con sprito in netto recupero ci dobbiamo preoccupare di mangiare e dormire per poi tornare in pista per questa tappa tosta della Global Ocean Race. Nessuno ha detto che sarebbe stato facile“.
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