Madeira – Madeira è a circa 200 nm dal leader del gruppo della Transat 6.50. David Raison fila a più di 8,5 nodi verso l’arrivo di questa prima tappa, che resterà negli annali per un meteo imprevedibile e capriccioso che ha messo tutti alla prova.
Il vento ieri è finalmente arrivato, anche se i 25 nodi erano dritti “dans le nez” e il mare lo ha seguito: le onde hanno rinfrescato animi e barche facendo sognare ai nostri uccelli del largo, oltre all’arrivo, anche una bella doccia calda.
Oggi però l’anemometro si è di nuovo abbassato, rendendo ancora più snervante questa prima tappa. L’ipotesi che sulla carta, dovrebbe essere vincente, continua ad essere quella di guadagnare miglia tenendo rotta mure a dritta fin dove possibile, cercando di ottimizzare i piccoli bordi di riposizionamento per perdere il meno possibile in rotta e velocità… facile a dirsi dalla terraferma, sazi e con ore di sonno alle spalle.
Fra i Proto, il gioco de il gatto e il topo fra i primi della flotta, continua serrato: anche se non si ha la posizione cartografica di Sébastian Rogues da più di 24 ore, la battaglia con Raison e Riechers continua bordo a bordo dopo più di 700 miglia di regata.
Ad ora pare che la pressione si sia stabilizzata nelle scorse ore e sia rimasta nel settore sud-est, così da favorire il gruppo che aveva scelto l’opzione est. Quelli al di là del 15° ovest, fra cui il nostro Andrea Caracci attualmente venticinquesimo, hanno perciò più acqua da lasciarsi alle spalle prima di raggiungere Madeira. Gli altri due Proto battenti bandiera italiana Una Vela per Emergency di Tiziano Rossetti e Yak di Maurizio Gallo mantengono il loro passo rispettivamente in trentesima e tretunesima posizione.
Per quanto riguarda i Serie, Susy Beyer non molla il gruppo centrale proseguendo la sua rotta 190° e guadagnando la ventiquattresima posizione, una in più rispetto a ieri. Anche Simone Gesi si sta dando da fare e tallona Susy dalla sua ventisettesima posizione.
Giacomo Sabbatini, dopo l’exploit dei giorni scorsi, in cui aveva toccato la quarta posizione è stato sfavorito dal cambio di vento a est, così come Sergio Frattaruolo, che ha da poco virato, ma il suo scarto dal gruppo di testa continua a essere importante.
La roulette però non ha ancora smesso di girare, Eolo è capriccioso e, come dicono i francesi “non bisogna vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso“. Ci sono ancora 150 miglia da percorrere e gli scarti possono ridursi, e la classifica può presentare ancora molte sorprese…
E vedremo se i pensieri di tutti noi riusciranno a far gonfiare un po’ più le vele dei nostri.
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