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Volvo Ocean Race, dritti, o quasi, alla meta Volvo Ocean Race, dritti, o quasi, alla meta
Malgrado la flotta stia navigando in condizioni che tutti definiscono “comode”, con un vento ragionevolmente costante, mare piatto e una buona temperatura dell’aria, i... Volvo Ocean Race, dritti, o quasi, alla meta


Video courtesy Volvo Ocean Race.

Oceano Atlantico – Malgrado la flotta stia navigando in condizioni che tutti definiscono “comode”, con un vento ragionevolmente costante, mare piatto e una buona temperatura dell’aria, i tanto desiderati Alisei tardano ad arrivare, o almeno nella quantità desiderata. I cinque team navigano con un vento da nordest-est intorno ai 13 nodi, che non riesce ad aumentare a causa di un sistema di bassa pressione situato in questa parte dell’Atlantico.

In questo scenario incerto, tutti nelle ultime 24 ore hanno messo la prua verso nord e navigano in linea praticamente retta, a parte qualche piccolo cambio di rotta che ha variato le posizioni sull’asse est-ovest. ma che ha fatto riavvicinare le diverse traiettorie. Tanto che al rilevamento di mezzogiorno (ora italiana) la distanza laterale fra la barca più a ovest, Telefónica e quella più a est, Groupama è scesa ad appena 15 miglia.

La scafo azzurro guidato da Iker Martínez, si trova quindi sottovento a tutti gli avversari ed è salito in terza piazza già nel report di ieri pomeriggio alle 18 e aumentando il vantaggio sugli inseguitori. A farne le spese Abu Dhabi, sceso in quarta posizione mentre i francesi di Groupama paiono non riuscire a trovare la stessa velocità degli altri e si sono ulteriormente allontanati, oggi staccati di oltre 103 miglia dai leader.

Andrew Cape, il navigatore di Telefónica, ha spiegato la situazione attuale del team iberico: “Oggi siamo molto più veloci rispetto a ieri, siamo sottovento alla flotta e facciamo attenzione a non andare troppo sottocosta. Ci sono ancora molte e molte miglia da percorrere, molta strada da fare prima dei Carabi, cercheremo di rilanciare e di vincere la tappa. Il nostro piano a breve termine non ha funzionato, ma credo siamo stati più fortunati di altri, ma siamo qui. Non ci è costato cento miglia ma non ci ha portato nemmeno in testa. Groupama adesso è in coda, devono ricominciare tutto da capo. Noi dobbiamo solo continuare a lottare”. Cape dice che la giornata potrebbe prendere una piega differente: “Oggi c’è un’altra area di aria leggera, sarà interessante. Dobbiamo cercare la strada migliore per passarla e poi stare a vedere che succederà. Non è chiaro ma io ho una mia idea, e comunque cercheremo di recuperare. Dopo ci saranno i Doldrum, o una specie, ci sono ancora dei problemini da risolvere”.

Chi non ha avuto problemi sono invece gli americani di Puma Berg, che sono riusciti a mantenere la leadership difendendosi dagli attacchi di Camper ETNZ che nelle ultime ore ha recuperato e ora si trova solo a poco più di 16 miglia alle spalle della barca nera. Lo skipper Chris Nicholson si è praticamente messo in scia di Puma Berg e nell’ultimo rilevamento è anche il più veloce del lotto con 16,3 nodi di media.

Ken Read sostiene che la situazione potrà cambiare ancora: “Questi non sono proprio alisei, quelli veri arrivano solo dopo i Doldrum. C’è sempre molta incertezza, ma le previsioni sembrano darci ancora ragione, la nostra strategia va bene per il prossimo giorno e mezzo. Sottocosta l’aria diventerà più leggera, ma speriamo che riaccelleri vicino al capo e ci faccia ripartire. Da quando abbiamo lasciato Itajaì è sempre stato così, vento leggero, ballerino, instabile”. Read è comunque contento delle prestazioni della sua barca: “Non so se dipenda da come portiamo la barca, ma fino ad ora va bene, quindi è ok. Non credo sia dovuto a una differenza di intensità del vento, più di angolo, se riusciamo ad allargare un po’ allora andiamo molto bene. Ma al lasco stretto abbiamo qualche problema”.

Primo obiettivo della flotta è quindi quello di raggiungere Recife, a mezzogiorno distante poco più di 200 miglia dal leader. Da quel punto in poi, verosimilmente domani, tutti i team cominceranno a godere di un vento più fresco e, di conseguenza aumenteranno anche le velocità. Su un possibile ricompattamento della flotta in questa fase sperano gli ispano/neozelandesi di Camper ETNZ, concentrati a recuperare ogni possibile metro su Puma Berg. “Siamo messi bene, speriamo di riavvicinarci – ha detto il timoniere Tony Rae – Passeranno la punta di Recife prima di noi ma penso potremo rubare loro qualcosa e rientrare in gioco”.

Quando si sta per entrare nel quinto giorno di regata, la testa della flotta è sempre occupata da Puma Berg che ha un vantaggio di 16,3 miglia su Camper ETNZ e di 32,7 su Telefonica, risalito in terza piazza. Quarto è Abu Dhabi a 45,6 miglia mentre Groupama ha perso ancora terreno ed è a 103,4 miglia dal leader.

Si prevede che i team possano impiegare circa due settimane per portare a termine la sesta tappa, lunga oltre 4.800 miglia, e giungere a Miami intorno al 7 maggio.

Posizioni al rilevamento delle ore 10 GMT (le 12 ora italiana) del 27 aprile:
1. Puma Berg a 3.592,4 miglia da Miami
2. Camper ETNZ, 

+16,3
3. Team Telefónica, + 32,7
4. Abu Dhabi Ocean Racing, +45,6
5. Groupama Sailing Team, +103,4
Team Sanya, DNS

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