Statistiche siti
Mancano solo poche ore all’inizio di un fine settimana che si prospetta assolutamente “infuocato” per i sei partecipanti alla Volvo Ocean Race.

Lorient – E’ stato uno stopover lungo e molto intenso, quello di Lorient, dove la flotta è arrivata lo scorso 15 giugno dopo una ottava tappa convulsa e piena di azione ed emozione. Ma, fra lavori, preparazione, annunci e attività pubbliche il tempo nella località bretone, culla della vela oceanica francese, è trascorso in fretta e domani si apre quello che si può a ragione definire come l’ultimo “weekend di fuoco” dell’edizione 2011/12 della Volvo Ocean Race.

Il prologo sono le regate Pro-am di oggi, in cui i team accolgono a bordo ospiti e VIP ma che non assegnano punti, mentre da domani saranno in gioco punti pesanti che potrebbero avere un effetto significativo sulla graduatoria finale.

I leader della classifica provvisoria, i francesi di Groupama saranno sulla linea di partenza della penultima regata costiera con un obiettivo solo: cercare di difendersi dagli attacchi del resto della flotta per guadagnare ancora margine in testa al tabellone. Groupama, infatti ha 24 punti sui rivali più diretti, gli americani di Puma by Berg, ma anche Camper ETNZ e Telefónica rimangono a distanza ridotta, entrambi a 28 punti alle spalle dei transalpini. E la battaglia per la speciale classifica delle In-port è ancor più serrata con Puma by Berg a 35 punti, Camper ETNZ a 34, Abu Dhabi a 33 e Groupama a 32. Perciò, mentre ci si avvicina a grandi passi al finale di quest’edizione combattuta come non mai, ogni punto sottratto agli avversari è importante e la pressione psicologica su skipper ed equipaggi aumenta.

Lo skipper Ken Read e il suo team di Puma by Berg sentono l peso di dover vincere la loro prima in-port race ma anche di provare a recuperare su Groupama nella overall. “Dobbiamo riprenderci dei punti su Groupama, poco ma sicuro” ha detto il velista di Newport. “Ho dei dubbi che ci siano tanti amici dei francesi sul campo di regata, come stanno le cose, quando ci sono tre team così vicini in classifica. Quindi ci sarà qualcuno che potrà stare davanti, perché non noi?”

Da parte sua lo skipper di Groupama Franck Cammas negli ultimi giorni ha condotto insieme a suoi uomini un programma di allenamento molto intenso a Lorient, nel tentativo di respingere ogni attacco alla sua leadership, ottenuta con tanti sforzi. Cammas ha dichiarato di essersi concentrato specialmente sulle procedure di partenza, perché non si aspetta di avere vantaggi particolari dal fatto di navigare nelle acque di casa, dove le previsioni parlano di una bella brezza da ovest dai 16 ai 24 nodi per domani. “E’ una regata importantissima” ha detto lo skipper francese. “Più ci avviciniamo alla fine della regata, più importante diventa ogni punto. Questa è la terza prova prima della conclusione, ci restano tre partenze inclusa questa e quindi ci siamo preparati bene. Sfortunatamente non credo che siamo avvantaggiati dal fatto di correre a Lorient, come al solito dovremo manovrare e partire bene, e il campo di regata non ha un effetto su questi fattori.”

Benché vincere sia cruciale, lo skipper di Camper ETNZ, Chris Nicholson, è convinto che non si debba pensare solo in termini di punti nella generale. Il velista australiano ha detto che piuttosto sarà importante per il suo team restare concentrato e dare il massimo per ottenere il suo secondo successo in una In-port, con un bottino potenziale di sei punti. “A questo punto della regata, con tutto quello che sta succedendo gli uomini sono molto stanchi, e credo che se riusciremo a continuare a navigare come abbiamo fatto, potremmo ottenere qualcosa rispetto agli avversari.”

Anche gli spagnoli di Team Telefónica sperano di poter recuperare la situazione, visto che nelle ultime quattro In-port sono finiti ultimi. Iker Martínez ha detto che il suo equipaggio deve liberarsi del passato per pensare di poter vincere in futuro. “Ci starò male ogni volta che ci ripenserò, ma non possono continuare a pensarci. Per noi le In-port non sono il massimo, non abbiamo una barca preparata per le costiere, ma se riusciremo a fare qualcosa di buono potremo fare una buona prova. Ogni giorno è importante.”

A bordo di Azzam dell’Abu Dhabi Ocean Racing lo skipper Ian Walker, invece, cercherà di tenersi al largo delle possibili lotte tattiche per ritornare al vertice della classifica delle In-port. Secondo Walker si tratterà di partire bene e poi navigare in maniera pulita: “E’ la nostra specialità, quindi spero andremo bene.”

Per Mike Sanderson, skipper di Team Sanya, le aspettative non sono alte ma il team ancora spera di poter ottenere un podio, per cui l’equipaggio potrebbe prendere qualche rischio, anche se la cosa non è facile come potrebbe sembrare. “Dobbiamo essere molto attenti, perché l’ultima cosa che vogliamo è rovinare la regata con un contatto o una collisione.” Ha detto il velista kiwi. “Da un lato bisogna essere molto responsabili, dall’altro molto coraggiosi.”

La Bretagne In-Port Race partirà alle 13.00 ora italiana, i punti per il primo classificato saranno 6, 5 al secondo, 4 al terzo, 3 al quarto, 2 al quinto e un punto al sesto. Più ricco invece il bottino per la nona e ultima tappa della Volvo Ocean Race che avrà inizio alla stessa ora di domenica e che assegnerà 30 punti al primo, 25 al secondo e così via fino a 5 per il sesto.

Intanto ieri a Lorient si è svolta la cerimonia di premiazione dell’ottava tappa, come di consueto oltre ai premi ai primi della frazione sono stati anche consegnati i riconoscimenti speciali. Il neozelandese Hamish Hooper è stato premiato per il suo incredibile lavoro media durante la ottava tappa, fra cui il video dello skipper Chris Nicholson spazzato via dalla ruota del timone, che in breve tempo ha fatto il giro del web. Hooper ha battuto la dura concorrenza di Yann Riou di Groupama e dell’americano Amory Ross imbarcato su Puma by Berg. Il capo dello shore team di Sanya, Nick Bice ha ricevuto il DHL Shore Crew Award per il lavoro svolto a Lorient, mentre al prodiere neozelandese di Groupama Brad Marsh è stato consegnato l’Abu Dhabi Seamanship Award, per essere salito ben tre volte in testa d’albero durante la tappa per effettuare le riparazioni alla drizza della randa in condizioni davvero durissime. Gli ispano/neozelandesi di Camper ETNZ hanno potuto festeggiare anche per un altro premio: l’IWC Schaffhausen Trophy per la migliore percorrenza sulle 24 ore.

Una tappa corta ma dura, l’ultima chance?
Solo 550 miglia, è la frazione più corta dell’intero percorso della Volvo Ocean Race ma la nona tappa ha tutte le carte in regola per essere fondamentale, anche dal punto di vista meteo. Lo sprint da Lorient a Galway, sulla costa occidentale irlandese, impegnerà i team solo per un paio di giorni ma come successo ormai molte volte in questo giro del mondo, tutto può succedere e tutto può cambiare nel volgere di poche ore.

Il Mar Celtico, quel che resta fra la Bretagna e la linea del traguardo, è famoso per le condizioni dure, con venti forti e mare molto formato, creato proprio dallo zoccolo continentale irlandese. Dopo aver lasciato Lorient, la flotta dovrà navigare con rotta sud, lasciando a dritta sia l’Ile de Groix che Belle Ile, le due piccole isole nel golfo di Guascogna, prima di poter puntare verso nord-ovest verso il waypoint successivo, il celeberrimo Fastnet Rock. Lo scoglio, un’icona per tutti i velisti, dovrà essere lasciato a sinistra ed è il punto più meridionale dell’Irlanda, il protagonista assoluto del Fastnet, la regata che si tiene ogni due anni e che in molte occasioni è balzata alla cronaca per le durissime condizioni meteo.

Tutti ricordano l’edizione del 1979, dove persero la vita 15 velisti e quella del 1985 dove la rockstar dei Duran Duran Simon Le Bon fu una delle cinque persone che rimasero intrappolate per oltre 20 minuti nello scafo di Drum, che poi avrebbe partecipato alla Whitbread Round the World Race. Più di recente, nella regata del 2011 poi vinta da Abu Dhabi Ocean Racing, il 100 piedi Rambler, una delle barche più veloci del mondo, si ribaltò perdendo la chiglia proprio in prossimità del Fastnet Rock. Un ulteriore sfida sarà rappresentata dal canale di navigazione marittimo, situato a tre miglia a sud dello scoglio, che i sei team dovranno evitare con cautela.

Una volta superato il Fastnet, la flotta probabilmente incontrerà venti piuttosto forti da ovest e mare molto formato al passaggio di Blasket Island, sulla punta sud-est dell’isola verde. In seguito la rotta è una linea dritta fino alle Aran, un gruppo di tre isole che segnano l’ingresso nella baia di Galway con le sue imponenti rocce a picco alte fino a 200 metri e caratterizzata da correnti molto intense che aumentano in prossimità della costa. Il faro di Eiragh, il punto più occidentale delle Aran dovrà essere lasciato a dritta prima di poter “girare” verso est e far rotta sulla linea del traguardo di Galway.

Oltre al live streaming della Bretagne In-port Race e della partenza, nel corso della nona tappa proseguiranno i collegamenti in diretta con le sei barche, che potranno essere seguiti come di consueto sul canale Livestream o sulla home page del sito ufficiale, dove si potrà anche seguire la navigazione dei sei team passo passo, con lo strumento della cartografia live che sarà aggiornata ogni 60 secondi.

Classifica provvisoria Volvo Ocean Race 2011-12 dopo dieci prove*:
1. Groupama sailing team, 219 
punti
2. Puma by Berg, 196
3. Camper ETNZ, 191*
4. Team Telefónica, 191
5. Abu Dhabi Ocean Racing, 122
6. Team Sanya, 39
* A pari punti Camper ETNZ è terzo in considerazione del risultato dell’ultima tappa

No comments so far.

Be first to leave comment below.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *