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Dopo quattro giorni di regate ad altissimo livello, la vela olimpica continua ad essere quasi totalmente snobbata dai principali network televisivi operanti sul territorio...

[singlepic=214,250,170,,left]Pechino 2008 – Qingdao – Siamo rappresentati in tutte le classi e siamo in piena lotta per la conquista di una medaglia in almeno cinque di queste. Abbiamo invaso Qingdao con una compagine numerosa e attrezzata per ben figurare ma, nonostante questo, la vela olimpica, sui media più importanti, gode di ben poca visibilità.
Certo, la RAI ha in animo di seguire le Medal Race con il commento tecnico di Giulio Guazzini e Mauro Pelaschier, ma, sino ad ora, nessuna parola – forse mezza? – è stata spesa, in orari umani, in merito agli avvenimenti di Qingdao. Un’osservazione relativa tanto ai TG olimpici, quanto ai cosiddetti contenitori, nel corso dei quali la linea passa da Casa Italia allo studio e, dallo studio, ai servizi realizzati dagli inviati della TV di Stato. Nemmeno durante la cerimonia d’apertura, il nome della Sensini è stato incluso tra quelli degli atleti italiani con il maggior numero di partecipazioni olimpiche.
Sarà che Qingdao è lontana da Pechino; sarà che i Giochi della Vela hanno goduto di una cerimonia a parte; sarà che, a volte, le dinamiche del nostro sport sfuggono agli stessi praticanti; sarà tutto ciò che si vuole, ma non si capisce perchè le uniche immagini provenienti da Qingdao trasmesse dai network titolari dei diritti per l’Italia – almeno tra quelle andate in onda in orari accessibili ai più – siano finite in un montaggio di Eurosport, relativo ai fatti buffi della terza giornata. Nel corso del filmato, si vedono gli specialisti dell’RS:X uscire dal box di partenza  pompando all’unisono come matti: una sequenza senza senza dubbio divertente che, allo stato attuale, è l’unica relativa alla vela ad essere stata proposta al grande pubblico.
Eppure a Qingdao ci sono due elicotteri costantemente in volo sul campo di regata, ci sono cinque-sei barche addette alle riprese e su ogni scafo in gara sono montante telecamere che riprendono l’evolversi dei fatti dall’interno. Sequenze trasmesse dal Beijing Broadcasting Center, e riprese dai canali tedeschi in onda sulle frequenze di Sky – cercare nella fascia con numerazione 500 – che la vela olimpica non se la sono dimenticata.
Chi desidera vedere partenze, incroci e giri di boa a cinque cerchi non trova conforto nemmeno in internet. Se si escludono le interviste e i servizi in loco realizzati da SailRev, sul web è praticamente impossibile trovare materiale. ABC, BBC, New Zealand TV e altri hanno tra i loro video materiale appetibile, ma la consultazione, per motivi legati ai diritti TV, è possibile solo per i residenti nel paese d’origine dell’emittente televisiva. La RAI si da da fare con lo streaming video, ma la qualità non è delle migliori.  
Le cose vanno un pò meglio sulla carta stampata – la Gazzetta ha pubblicato una corposa intervista ad Alessandra Sensini – anche se i report si riducono sovente a otto-dieci righe e in troppi sono caduti in tentanzione, pubblicando le foto di una velista tedesca intenta a fare pipì seduta sulla falchetta del proprio Yngling, accompagnando gli scatti con titoli – “Contrattempo hot” e “Striptease” – da rivista scandalistica.
Certo, bene o male purchè se ne parli, sostiene il famoso adagio, ma piuttosto di scendere a livelli del genere, meglio mantenere l’assurda etichetta di sport d’élite, sperando che, a far notizia, per una volta, siano i risultati dei nostri rappresentanti.

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