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I primi tre appuntamenti dell'America's Cup World Series saranno ricordati per l'alternanza di risultati registrata in seno alla flotta.

San Diego – I primi tre appuntamenti dell’America’s Cup World Series saranno ricordati per l’alternanza di risultati registrata in seno alla flotta. Se a Cascais a fare la parte del leone sono stati i team che prima avevano iniziato la preparazione, a Plymouth e a San Diego anche i cosiddetti outsider hanno vissuto attimi di gloria.

Guardando alle classifiche, non stupisce che a essere premiati dalla regolarità siano Emirates Team New Zealand e Oracle Racing Spithill. Sono questi team, infatti, a guidare tanto la graduatoria del match race, quanto quella delle regate di flotta.

Sembra quindi sia la regolarità la chiave del successo, almeno sino ad ora. Non è certo un caso che il peggior piazzamento dei kiwi sia un terzo su un totale di sei diversi eventi completati (due per ogni tappa). Un po’ peggio ha fatto l’equipaggio di Spithill in quel di Plymouth, dove nel match race ha rimediato un quinto posto, piazzamento “vendicato” vincendo in ben quattro occasioni, due delle quali a San Diego.

Dietro ai leader la situazione si fa molto interessante: “Abbiamo visto vincere le singole prove quasi tutti i team, e questa è una bella cosa – ha sottolineato Iain Murray, direttore delle operazioni in acqua – Il livello si è alzato e tutti hanno fatto grandi progressi“.

Chi, per esempio, avrebbe mai immaginato che Aleph avrebbe fatto sua la terza piazza nel Fleet Racing Championship dopo solo tre appuntamenti, sopravanzando team come Artemis Racing e Oracle Racing Coutts? Anche in questo caso è dimostrato che la consistenza paga: il miglior piazzamento di Aleph in una singola frazione è un quarto, il peggiore un discreto sesto. Chi lo segue, almeno una volta, è finito ultimo (Oracle Racing Coutts a San Diego) o quasi (Artemis Racing a Plymouth).

Nel match race invece, due terzi e un quarto garantiscono la terza piazza provvisoria ad Artemis Racing davanti a Team Korea, secondo a Plymouth, e a Energy Team, secondo a San Diego.

Se si guarda alla classifica combinata, il concetto non cambia. Guidano i kiwi con un punto di margine su Oracle Racing Spithill mentre gli altri sono decisamente staccati. Anche in questo caso, è alle spalle della coppia di testa che infiamma la battaglia: solo cinque punti separano Artemis Racing, terzo assoluto, da Energy Team, sesta forza della graduatoria.

Dopo San Diego, l’America’s Cup World Series ha dato appuntamento a tutti a Napoli per il prossimo aprile. Seguiranno poi le tappe di Venezia a maggio e quella conclusiva di Newport, in Rhode Island alla fine di giugno. Con altri tre eventi da portare a termine è proprio il caso di dire che tutto può davvero accadere. Molto dipenderà da come i team impiegheranno il tempo da qui alla frazione di Napoli.

Terry Hutchinson, skipper di Artemis Racing, ne è consapevole: “Dobbiamo faticare moltissimo nel corso del prossimi mesi: a Napoli dovremo essere brillanti, veloci e in grado di manovrare al meglio“. Ma Hutchinson non è il solo ad essere a conoscenza di questo segreto: a Napoli, il prossimo 7 aprile, c’è da scommettere che saranno in molti ad arrivare preparati.

Per consultare i risultati clicca qui.

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