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Cambia nome il Green Team, challenge irlandese alla prossima Volvo Ocean Race. L'entrata di uno sponsor cinese ha spinto i proprietari del sindacato di...

[singlepic=93,170,250,,left]Volvo Ocean Race – Dublino – Il Green Racing Team, challenge già ufficialmente iscritto alla prossima Volvo Ocean Race, ha cambiato nome. L’ingresso di un nuovo sponsor cinese ha spinto i responsabili del consorzio guidato dal due volte medaglia olimpica Ian Walker a ribattezzare il consorzio Green Dragon Racing Team. E’ la prima volta in trentacinque anni di storia della manifestazione oceanica per eccellenza che la Cina vi prenderà parte attivamente e non solo come sede di tappa. Già da alcuni mesi, infatti, l’organizzazione dell’evento aveva reso noto che la flotta, lasciata Singapore, farà prua verso Qingdao, da dove, il 14 febbraio, partirà alla volta di Capo Horn.
Va comunque sottolineato che l’annuncio, se non atteso, era senz’altro ipotizzabile: già per la costruzione della barca, disegnata da Reichel-Pugh, il team irlandese, finanziato da un gruppo di investitori privati, si era rivolto allo stabilimento McConaghy di Zhulai, cittadina del sud della Cina.
“Per chi ha creduto nel progetto sin dal primo istante – ha spiegato Eamon Conneely, Direttore Sportivo del team e già armatore dei TP52 Siemens e Patches – è una grande soddisfazione, anche perchè sappiamo di avere una barca veloce e competitiva, almeno questo raccontano i dati raccolti nel corso delle prime uscite in mare”.

Per quanto riguarda l’equipaggio, il Green Dragon Racing Team, settima e ultima forza iscrittasi alla regata che prenderà il via il prossimo 4 ottobre da Alicante, unirà l’esperienza di un gruppo di uomini già protagonisti delle passate edizioni, alla determinazione di velisti giovani e molto motivati. Inoltre, come ha spiegato lo skipper Ian Walker: “Guarderemo con molta attenzione ai risultati ottenuti dai velisti cinesi ai Giochi di Pechino. Il nostro obiettivo è individuare quattro o cinque elementi da invitare in Irlanda per una sessione di allenamento con l’equipaggio, a conclusione della quale ne selezioneremo uno da integrare a tutti gli effetti nelle file del team”.
Un onere, più che un onore, viste le caratteristiche della lunga maratona che attende gli equipaggi. 37.000 miglia, da percorrere in nove mesi durante i quali la fatica verrà esaltata dalla cronica impossibilità di riposarsi e di mangiare in modo decente. Quasi un anno passato all’interno di una scatola di carbonio: uno spazio umido e angusto da dividere con altri nove compagni d’avventura in un range di temperatura variabile tra i meno cinque e i cinquanta gradi. Unica consolazione? Evitare il profondo sud: per la prima volta, infatti, il percorso della regata porterà i team in India, Singapore e Cina.

La decima edizione della Volvo Ocean Race avrà inizio ad Alicante il prossimo 4 ottobre con una In-Port Race – regata sulle boe – cui seguirà, l’11 dello stesso mese, la partenza verso Città del Capo. Lasciato il Sud Africa, la flotta farà rotta verso Kochi, in India, quindi verso Singapore e Qingdao. Salutata la Cina, i team attraverseranno il Pacifico e doppieranno Capo Horn per raggiungere Rio de Janeiro. Da lì si risalirà l’Atlantico per giungere a Boston, ultima fermata prima del ritorno in Europa. La tappa seguente, infatti, porterà i sette equipaggi a Galway, dove avrà inizio un vero e proprio rush finale, fatto di frazioni corte ma impegnative dal punto di vista tattico. Alla cittadina irlandese, infatti, seguiranno le soste a Goteborg, Stoccolma e, infine, San Pietroburgo, dove la regata dovrebbe concludersi verso la fine di giugno 2009.

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