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Si è chiusa ieri la nona edizione dell'Alpen Cup, la cui ultima tappa si è svolta a Lucerna, in Svizzera, sul Lago dei Quattro...

Lucerna – Si è chiusa ieri la nona edizione dell’Alpen Cup, la cui ultima tappa si è svolta a Lucerna, in Svizzera, sul Lago dei Quattro Cantoni.

Dopo le prime tre tappe vinte tutte e tre da Superbusi (che si è aggiudicato così la competizione), Porthos Euz II ha vinto l’ultimo atto per soli due punti di distacco sugli eterni rivali di Five For Fighting. Gli austriaci di La Burra conquistano il podio grazie alla vittoria nell’ultima regata, che ha permesso loro di sorpassare Superbusi, fermo a quota 26 punti in classifica. Reach Around, unico team britannico in gara, si posiziona al quinto posto con 31 punti. Seguono poi gli svizzeri Ursa Minor, Aramis e Axoloti. Il team francese, Goofy, termina al nono posto con 63 punti, uno in meno di Damaris. Undicesimo Bambolina di Michele Molfino, che precede B52 Conquest e Connection, quest’ultimo protagonista di una difficile ultima giornata di regate, con un 19° posto, un 20°, un 17° e anche un OCS (penalità per la partenza). Il team svizzero chiude così a quota 82 punti in classifica, tanti quanti El Miracle e uno in meno rispetto a Pirillina. Chiudono la classifica Kong Bambino Viziato, Bonaventura, Falkone, Navis Vela e Gallo Cedrone: “L’organizzazione è stata ineccepibile – il commento del presidente della classe Platu 25, Edoardo Barni – e l’ospitalità è stata squisita. Dopo due giornate di poco vento, ieri si è potuto regatare bene e siamo riusciti a sostenere 4 prove con un vento di circa 14-15 nodi di media. Il livello della competizione è stato molto alto e infatti non c’è stata alcuna regata scontata. Anche i primi della classifica hanno faticato molto e, in alcune prove, sono arrivati in fondo alla classifica”.

I campioni del mondo e i vice di Porthos Euz II e i vice campioni del mondo di Five For Fighting non hanno usato la propria imbarcazione ma l’hanno affitata: “Bisognerà sempre di più andare in questa direzione – prosegue Barni – per consentire anche a chi viene da lontano di poter regatare a costi contenuti. Alla fine sono le vele e gli equipaggi a fare la differenza”.

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