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E' approdata, qualche giorno fa, nel porto di Valencia, in Spagna, ed è stata accolta da una manifestazione anti-abortista la nave di Woman on...

LifeSail on Sociale – Valencia – E’ approdata, qualche giorno fa, nel porto di Valencia, in Spagna, ed è stata accolta da una manifestazione anti-abortista la nave di Woman on Waves (Wow), l’associazione olandese che promuove la liberalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza in tutta Europa.
La nave battente bandiera olandese, è allestita come una vera e propria clinica galleggiante e offre alle donne la possibilità di praticare legalmente l’aborto al largo delle coste, in acque internazionali, assistite medicalmente da personale qualificato. Analoghe operazioni sono già state attuate in diversi altri paesi quali Polonia, Irlanda e Portogallo dove fu vietato l’attracco.
Già prima dell’arrivo della nave nelle acque spagnole l’iniziativa era stata criticata dal sindaco conservatore di Valencia, Rita Barbera, che l’ha definita “una provocazione che suscita indignazione” e un centinaio di militanti dell’associazione anti-abortista spagnola Provida si sono radunati sulla banchina, scandendo “Assassini” e “No all’aborto”.
Le polemiche si sono poi inasprite quando è arrivata la notizia che nella mattinata di ieri, a bordo della clinica galleggiante è stato praticato un aborto farmacologico ad una minore di diciotto anni, incinta di almeno sei settimane e mezzo, senza l’autorizzazione dei genitori, condizione richiesta dalla legge spagnola ma non da quella olandese.
Le fonti della Wow fanno sapere che la loro associazione sta portando avanti questa campagna, avvolta nella controversia, per garantire il diritto  all’educazione sessuale, ai contraccettivi e dell’aborto legale e sicuro. Secondo i dati in loro possesso infatti, venti milioni di donne scelgono l’aborto clandestino, molto pericoloso perchè non supportato da strutture igienico sanitarie adatte, e per questo sessantotto mila muoiono.

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