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Ben trentatré equipaggi sono scesi in acqua, sabato 19 luglio, per ricordare Alfio Peraboni. Emozionati e commossi, i regatanti hanno risposto numerosi, ancora una...

Mandello del Lario – Ben trentatré equipaggi sono scesi in acqua, sabato 19 luglio, per ricordare Alfio Peraboni. Emozionati e commossi, i regatanti hanno risposto numerosi, ancora una volta, all’appello. Alle ore 13, una leggera brezza di 4 nodi ha gonfiato le vele, dando il via alla regata, un’unica prova lunga che si è disputata tra Mandello e Abbadia, su quel tratto del ramo lecchese del Lario che Alfio amava tanto. E’ proprio qui che Peraboni ha mosso i suoi primi passi nel mondo della vela, insieme a Dodo Gorla, che ha condiviso con lui tante vittorie.

La brezza è la stessa che ha gonfiato le vele della loro Star e gli amici sono quelli di sempre, pronti a ricordare i successi di un fuoriclasse pieno di carisma, con il rimpianto ancora acuto per la sua strabordante simpatia e umanità. Sembra di vederlo ancora, seduto all’ombra del portico della Lega Navale di Mandello, mentre scherza con l’equipaggio di Lunatica di Andrea De Santis o sul muretto di Paré di Valmadrera mentre istruisce i ragazzi di Enjoy di Michele Azzoni di cui era diventato allenatore. Era sempre pronto a dare consigli tecnici e a incoraggiare, a stimolare i “suoi ragazzi”. La sua passione per la vela era contagiosa, così come la sua capacità di rinnovarsi, di sperimentare.

Alla terza edizione dell’Alfio Cup, organizzata dalla Lega Navale di Mandello del Lario con il patrocinio dei Comuni di Mandello e Monza, hanno preso parte i Platu 25, i J24, la classe libera Cabinati e quelle Star che hanno consacrato Peraboni due volte Campione olimpico (1980 a Mosca e 1984 a Los Angeles) e una volta Campione del Mondo nel 1984 a Villamoura in Portogallo. Era presente, come alle precedenti edizioni, il suo timoniere, Dodo Gorla, ex farmacista, anche lui un mito nella storia della vela, che ha fatto coppia con Alfio riportano in vita le imprese epiche e mai più ripetute di Straulino e Rode, gli unici fino ad allora a vincere il titolo mondiale di Star nel lontano 1956. “Per me è una grande emozione essere qui a Mandello, a ricordare un campione e soprattutto un grande amico, che ha lasciato un vuoto immenso. In giornate come queste mi tornano in mente tante imprese e tante belle giornate passate insieme” ha dichiarato Gorla durante la cerimonia di premiazione.

Nella classifica generale, il podio è per il Platu 25 Bambino Viziato di Simonetta e Richard Martini (Lni Mandello del Lario) che si aggiudica così la terza edizione dell’Alfio Cup, portandosi a casa il bellissimo trofeo Vento creato appositamente dall’artista Velasco Vitali in onore di Alfio Peraboni. Al secondo posto Elsa nata libera, il J24 di Marzo Tavecchio (Cv Tivano) che per una manciata di pochi secondi si è fatto sfuggire il gradino più alto del podio. Il terzo posto è per il Platu 25 Masquenada di Michele Lattuada (Lni Mandello del Lario).

Nelle classe delle Star, che ha partecipato con otto equipaggi, vince ITA 8421 di Vincenzo Locatelli, seguito da ITA 8182 di Enrico Billi e da ITA 8221 di Carlo Buzzi. Nella classe J 24, rappresentata dagli equipaggi del Circolo Velico del Tivano, vince Elsa nata Libera di Mazio Tavecchio, seguito da Bruschetta di Sergio Agostoni e da Via col vento di Mauro Benfatto. Nella classe Platu 25, che ha partecipato con dieci equipaggi, vince Bambino Viziato di Richard Martini seguito da Masquenada di Michele Lattuada e da Bambolina di Michele Molfino (Lni Mandello).

A presiedere il Comitato di regata, c’era Alberto Zerboni che ha voluto sottolineato lo stretto rapporto che lo univa ad Alfio Peraboni: “Per me Alfio è stato un amico, l’ho seguito in tutte le tappe della sua carriera. Ho voluto presiedere il comitato nelle prime edizioni dell’Alfio Cup e ci sarò anche nelle successive. Sono contento di questa iniziativa e auspico che si continui nei prossimi anni, consolidandola sempre di più”.

Per Simonetta Martini, presidente della Lega Navale di Mandello: “E’ stato un onore ospitare l’Alfio Cup. Per tutti Alfio Peraboni è stato un esempio sportivo straordinario. Non ci ha insegnato solo l’agonismo puro, ma anche un modo di vivere e di crescere attraverso lo sport che resta un messaggio prezioso per le nuove generazioni. Anche per questo motivo, è stato messo in palio un trofeo per l’equipaggio più giovane, che è stato donato dall’assessore allo Sport del Comune di Mandello del Lario Luciano Benigni”.

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