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Sailing Scuttlebutt torna a interessarsi di America's Cup e lo fa con un articolo che riprende in parte quanto pubblicato sul New Zealand...

America’s Cup – San Francisco – Sailing Scuttlebutt torna a interessarsi di America’s Cup e lo fa con un articolo che riprende in parte  quanto pubblicato sul New Zealand Herald domenica scorsa.

Secondo il quotidiano neozelandese, la 34ma America’s Cup, grazie all’introduzione dei catamarani di ultima generazione, si annuncia particolarmente spettacolare, ma mentre il CEO di Oracle Racing, Russell Coutts, si dice certo che l’evento attirerà almeno otto team, il termine ultimo per iscriversi alla manifestazione è ormai prossimo e nel mondo dello yachting ci si comincia a chiedere se davvero il defender avrà abbastanza sfidanti sulla linea di partenza.

E’ con presupposti del genere che Coutts è volato in Nuova Zelanda per provare il nuovissimo AC45, multiscafo ad ala rigida che, in attesa del varo dei primi AC72, servirà ai team per prendere confidenza con le tecnologie imposte dalla nuova America’s Cup. Un viaggio nella terra natale utile soprattutto per promuovere nuovamente l’avvento dei catamarani, osteggato dai tanti che mai hanno digerito la messa al bando dei vecchi monoscafi e che giudicano esagerato il vantaggio “tecnologico” di cui gode il team statunitense, reduce da una campagna di tre anni interamente dedicata allo studio di multiscafi e ali rigide.

Un dato di fatto incontestabile, contro il quale cozzano le speranze di Coutts di radunare otto-dieci iscritti, sintetizza il New Zealand Herald che passa al vaglio l’annuncio dell’America’s Cup Event Authority, secondo il quale sarebbero già sei i team ufficialmente iscritti, individuati dal giornale kiwi nel defender e in Mascalzone Latino, Aleph Team France, Artemis Racing, YuuZoo e, con ogni probabilità, in Emirates Team New Zealand. L’Herald sottolinea come non tutti siano però sicuri di vedere realizzato il sogno di essere tra gli sfidanti della prossima America’s Cup. I motivi di tale incertezza sono, come spesso accade, economici.

Secondi le fonti kiwi, gli australiani di YuuZoo sarebbero molto lontani dal raggiungimento del budget minimo richiesto per poter volare verso San Francisco. Una situazione non troppo differente rispetto a quella di altri potenziali challenger, come lo stesso Mascalzone Latino che, stando alle dichiarazioni rilasciate da Vincenzo Onorato alcune settimane fa, non ha ad oggi alcuno sponsor “anche se abbiamo alcune importanti trattative in corso, ed è nostro preciso interesse soggettivo (poter partecipare all’evento) e oggettivo come Challenger of Record (avere tanti team in gara), tenere i costi il più basso possibile. Noi di Mascalzone Latino dichiariamo con grande onestà che lottiamo per sopravvivere”.

Sempre secondo l’autorevole quotidiani neozelandese, i rumors, perchè di voci è al momento lecito parlare, narrano che:
– anche Emirates Team New Zealand sta faticando moltissimo per mettere insieme i denari. Grant Dalton ancora non si sbilancia, anche se pochi possono vantare la sua capacità nel fund rising;
Mascalzone Latino potrebbe rinunciare e rimettere il titolo di Challenger of Record che, a quel punto, sarebbe raccolto da Artemis. A tal proposito, un Russell Coutts preoccupato per la mancanza di iscritti, ha dichiarato: “Sono sicuro che Artemis si farebbe carico della cosa e non c’è dubbio che Mascalzone Latino, come tutti, sia reduce da un paio di anni molto complicati. Ma lasciate che vi dica una cosa: sono fiducioso che la prossima Coppa potrà contare su aleno otto team che potrebbero diventare dieci”.

Detto ciò, Sailing Scuttlebutt osserva come nel corso della battaglia legale tra Alinghi e Oracle Racing, Ernesto Bertarelli ebbe a dichiarare che c’erano ben diciotto challenger pronti a sfidare il Defender. La domanda posta allora dal sito statunitense era quanti e quali di questi si sarebbero trasformati in sfidanti ufficiali. Ora, guardando verso la 34ma America’s Cup, la domanda rimane sempre la stessa.


AMERICA’S CUP, COUTTS PROMISES EIGHT TEAMS
[Source Scuttlebutt] The 34th America’s Cup should be exhilarating, with its high-speed, on-the-edge catamarans – as long as everybody turns up. While Oracle Racing CEO Sir Russell Coutts says he is certain the event will attract at least eight entries, the deadline is now only two months away and yachting circles are busily speculating about whether the holders will attract enough challengers to the starting line.

That is the backdrop to Coutts’ presence in Auckland to sail the new AC45 wing-sail cat (the 45-footer designed to race in the pre-Cup ‘World Series’) which will give teams multi-hull experience before graduating to the full 72-foot version in the America’s Cup in San Francisco in 2013.

Coutts took time out to promote the catamaran racing, opposed by many old salts who do not agree with ditching the old monohull Cup-class yachts. Some also say Oracle‘s multi-hull experience, courtesy of last year’s demolition of previous holders Alinghi, is too big an advantage.

While America’s Cup organisers are claiming there are already six entries, and Coutts predicts 8-10, not all are guaranteed of making it to the start line at this stage. Counting Oracle, entries so far include challenger of record Mascalzone Latino (Italy), Aleph Team France, Artemis Racing (Sweden), YuuZoo (Australia) and one who is yet to be named – but whom most assume is Emirates Team New Zealand.

However, YuuZoo are a long way yet from getting the financial backing to get them to San Francisco and America’s Cup insiders say even Mascalzone Latino is feeling the financial pinch. Among the rumours are:
– that ETNZ are finding it hard raising the cash. Certainly team boss Grant Dalton is not talking yet, although few have a better track record in fundraising;
– that Mascalzone could even drop out and resign as challengers of record, meaning Artemis will take over;
– that Coutts is under some pressure to get entries up.

“I am sure Artemis would like that [becoming challenger of record] and there is no doubt that Mascalzone, like everybody, have had a tough few years – said Coutts – But I will tell you this: I am positive about there being eight teams and there could be up to 10″. – To read click here.

Time will tell
Amid the legal dispute after the 32nd America’s Cup in 2007, Alinghi owner Ernesto Bertarelli said in 2008 that he had 18 challengers willing to enter. At the time Scuttlebutt questioned how many of those entries would actually make it to the start line, and of those, how many would be legitimate competitors. Looking toward the 34th America’s Cup, these questioned have not changed.

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