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Era nell'elenco dei grandi assenti del circuito Audi Med Cup 2010. Da Marsiglia non lo sarà più. Vasco Vascotto, uno dei velisti italiani più...

[singlepic id=688 w=300 h=200 float=left]Audi MedCup – Marsiglia – Era nell’elenco dei grandi assenti del circuito Audi Med Cup 2010. Da Marsiglia non lo sarà più. Vasco Vascotto, uno dei velisti italiani più titolati di sempre, ha infatti accolto con entusiasmo la chiamata del team argentino di Matador. Sarà stratega dell’afterguard composto da Guillermo Parada e Francesco Bruni. Con lui gli amici e i compagni di tante battaglie: velisti come Juan Pablo Cadario e Maciel Cicchetti.

Il ruolo di stratega segna una nuova frontiera per il diciotto volte campione del mondo, già vincitore del circuito TP52 Med Cup nel 2005 e nel 2006.

Riportiamo le prime dichiarazioni rilasciate a caldo al sito ufficiale della manifestazione:
Audi MedCup: Vasco, come ti senti a ritornare all’Audi MedCup con un progetto così importante e, soprattutto, accanto a un collega-amico come Bruni?
Vasco Vascotto: È una soddisfazione unica. Essere stato contattato da un team come Matador, con una barca molto competitiva in cui ho tanti amici e tante persone che apprezzano il mio modo di navigare, mi riempie di gioia. Per me, è una cosa davvero gratificante. Con Checco poi abbiamo fatto tante cose importanti, e insieme siamo sempre andati piuttosto bene. In questo momento poi lo considero il velista italiano più in forma che ci sia, per cui sono più che felice di poter navigare con lui.

AM: Nella prima tappa di Cascais Matador è sembrato aver qualche problema in più rispetto al 2009. Dove pensi che il team possa migliorare?
VV: Tutto sommato, credo che in Portogallo abbiano fatto una buona regata, finendo sesti a pochissimi punti dal terzo posto. L’obiettivo, ora, è quello di migliorare, e ho estrema fiducia nell’equipaggio, nel mezzo e nell’organizzazione a bordo, essendo Matador uno dei team meglio organizzati. Chiaro però che quest’anno nel Circuito ci sono organici da Coppa America, per cui di conseguenza bisogna darsi da fare, cercando di mantenere sempre alta l’attenzione. Ma sono molto fiducioso sulle nostre potenzialità.

AM: Cosa ti aspetti dal Circuito di quest’anno?
VV: Diciamo che già la vela di per sé è uno sport in cui far bella figura è molto difficile, mentre a far brutta figura ci si mette sempre poco. A maggior ragione, il discorso vale per un circuito difficile come questo. Nel corso degli anni, poi, l’Audi MedCup non è mai stata sottotono, rimanendo sempre agli altissimi livelli delle passate stagioni. Con l’aggiunta quest’anno di nuovi team molto competitivi come TeamOrigin o Luna Rossa.

AM: Su Matador sarai lo stratega, una cosa inusuale per te. Come ti trovi in questo ruolo?
VV: Devo dire la verità: non l’ho mai fatto! Però io e Checco abbiamo lavorato insieme in pozzetto tantissime volte, facendo sempre bene, per cui penso che mi adatterò molto facilmente a questo ruolo, senza tanti problemi.

AM: Far parte di un team latino magari può aiutarti nell’inserimento…
VV: Quelli di Matador sono ragazzi con cui sono andato spesso a mangiare e bere fuori, è un gruppo di amici in cui la cosa più bella è che ci si dice in faccia tutto quello che si pensa, senza problemi di “politica”. È una barca che ha tanta voglia di far bene, che rappresenta una nazione, perché comunque tutta l’Argentina segue questi ragazzi, e che ha un armatore, Roemmers, davvero storico. Ecco perché per me è un onore essere a bordo di questa barca e correre con questi amici.

AM: Cosa ti aspetti dalla tappa di Marsiglia?
VV: Mi aspetto vento. E tanto. E poi mi aspetto di iniziare nel migliore dei modi questa avventura, sperando di portare subito un contributo all’equipaggio e di inserirmi al meglio, anche se ovviamente ci sarà tempo nel corso della stagione per migliorare il nostro affiatamento. Per noi l’obiettivo sarà di dimostrare che siamo in grado di far bene nel Circuito Audi MedCup, cercando magari di toglierci un po’ di soddisfazioni vincendo qualche regata.

AM: Quali sono gli avversari che ti preoccupano maggiormente?
VV: Facile: tutti. Come si fa a eliminare dalla lotta barche come Bribon o Bigamist, ultimi a Cascais, che però partecipano da anni al Circuito e che hanno a bordo alcuni dei migliori velisti del mondo? È quasi una bestemmia dire che qui qualche team è scarso, e mi aspetto in ogni regata grandissime sorprese. Speriamo di essere noi una di quelle.

AM: Luna Rossa ha preso la barca con cui l’anno scorso hai fatto due tappe. Ti ha sorpreso questa partenza un po’ in sordina del team italiano?
VV: Ovviamente anche per loro la classe è nuova, e non è facile salire su un TP e andare subito bene. Bisogna avere pazienza. Quello che posso dire è che la barca, gemella di ALL4ONE, è buona, per cui sicuramente Luna Rossa non ci metterà tanto a capire come funziona e a togliersi qualche soddisfazione.

AM: La vela italiana anche nel Circuito 2010 sembra essere ben rappresentata. Come vedi i tuoi colleghi italiani?
VV: Quest’anno il livello generale dell’Audi MedCup si è alzato ancora di più, e i velisti italiani, solo per il fatto di far parte di questo Circuito, hanno tante qualità. Di conseguenza sono molto contento di esserci anch’io: significa che tutto sommato è stato apprezzato il modo in cui ho navigato negli anni passati, e che ho dimostrato di poter stare in questo circuito. Sono contento di essere italiano, e che i miei connazionali vengano apprezzati. Perché anche se oltre a Luna Rossa non ci sono altri team del nostro paese, quasi in ogni barca c’è almeno un velista italiano, il che vuol dire chi il nostro movimento funziona.

AM: Hai già parlato con Bruni delle novità della nuova box rule?
VV: Checco in questo momento è molto impegnato con la Louis Vuitton, per cui ne ho parlato un po’ con Parada. Devo dire che le barche non sono state più di tanto stravolte, e forse la cosa più di rilievo è il fatto che siamo diminuite le persone a bordo, perché fa si che tutti quanti debbano darsi da fare. Anch’io dovrò girare qualche maniglia ogni tanto e dare una mano, chissà dove, in certe manovre. Forse è proprio questo l’aspetto che mi preoccupa di più! (ride, ndr). Comunque sia, i primi giorni di allenamento saranno fondamentali per me per capire come funziona questo nuovo modo di andare in barca.

AM: E a un altro progetto tutto tuo nel Circuito non ci pensi?
VV: Sicuramente il fatto di essere all’Audi MedCup con una barca mia mi ha dato grandissime soddisfazioni, ma bisogna anche essere realisti e capire qual è il momento economico che stiamo vivendo. Penso comunque che questo Circuito continui a rappresentare il top della vela mondiale, per cui già il fatto di essere presente in una barca, per di più così competitiva, per me è una grandissima soddisfazione. Inoltre, il fatto di navigare con persone che conosco così bene e con cui in passato ho portato a casa grandi risultati, da Checco Bruni a Maciel Cicchetti, fino a Juanpa Cadario, mi rende davvero allegro e felice.

AM: Chiudiamo parlando di Louis Vuitton Trophy e di America’s Cup: progetti, speranze, sogni?
VV: Rispondo come parla Mourinho ultimamente: sogni si, incubi o pressioni di altro tipo no. Anche se è chiaro che l’America’s Cup rappresenti tutto ciò che un velista vuole fare. Personalmente poi penso di aver imparato moltissimo dalla Coppa America che ho fatto. E se apprendi tanto, ma poi non riesci a mettere in pratica nulla perché non ne hai più l’occasione, allora diventa una delusione, perché vuol dire perdere tutto il lavoro fatto. Sono comunque convinto che a breve si saprà molto di più sulla prossima Coppa. E allora, vorrà dire che ci sarà anche spazio per tanti altri team…


AUDI MEDCUP, VASCO VASCOTTO JOINS MATADOR

Audi MedCup – Marsiglia – Vasco Vascotto, former skipper of Macalzone Latino during the 32nd America’s Cup, will join Matador crew starting from the second leg of Audi MedCup 2010. Vascotto will be strategist and will work close to tactician Francesco Bruni and helmsman Guillermo Parada.

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