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Seppur con i tempi tipici della giustizia italiana, La Federazione Italiana Vela ha emesso il verdetto d'appello relativo al Campionato Italiano Melges 24 di...

[singlepic id=6411 w=320 h=213 float=left]Campionato Italiano Melges 24 – Genova – Seppur con i tempi tipici della giustizia italiana, La Federazione Italiana Vela ha emesso il verdetto d’appello relativo al Campionato Italiano Melges 24 di Alghero, conclusosi, su decisione della Giuria, con un tanto inusuale quanto incredibile ex-aequo tra Saetta, vincitore dopo poche settimane del circuito Volvo Cup 2010, e Uka Uka Racing. Un pasticcio fatto di OCS contestati, proteste formali, richieste di riparazione e lunghe discussioni. Uno strascico farsesco, conclusosi in prima battuta in quel di Alghero con un dispositivo pilatesco e cerchiobottista che, già allora si sapeva, non avrebbe retto davanti alla disanima della Giuria d’Appello. Nella vela non esiste il pari merito: o Saetta, o Uka Uka Racing. Mai tutti e due a spartirsi il successo.

Senza entrare nel dettaglio di una sentenza lunga ed articolata, che volendo potete leggere cliccando sul link sotto riportato, ci limitiamo a riassumere che la Giuria di Appello ha cambiato la storia del Campionato Italiano Melges 24 di Alghero, negando la riparazione nella quarta manche ad Uka Uka Racing. Piazzatosi di conseguenza ventesimo e oltre in quella regata, lo scafo del due volte campione iridato Lorenzo Bressani, scivola al terzo posto dietro a Saetta della coppia Bianchi-Fonda, unico campione italiano Melges 24 2010, e a Blu Moon di Flavio Favini e Matteo Ivaldi.

Ad ogni buon conto ecco la parte più importante della sentenza:
“Pur non entrando nel merito dell’accertamento dei fatti sul quale la Giuria d’Appello non ha giurisdizione (Regola 70.1) non si può fare a meno di rilevare che, dalle parole usate nel descrivere tale decisione, si intende che nell’accertamento dei fatti sia stato fatto carico al Comitato di Regata dell’onere di dimostrare la validità delle proprie osservazioni durante le procedure di partenza e di dimostrare la posizione di ITA-787 al di là della linea di partenza”.

“Così facendo non sono state rispettate le linee procedurali annunciate dall’ISAF tramite il documento intitolato ‘Documento preliminare della Giuria’. Secondo tali direttive ISAF, spetta al richiedente che contesta l’OCS presentare le prove che l’osservazione del Comitato di Regata non è stata corretta e non al Comitato di Regata di giustificare il proprio operato”.

“Pertanto la linea procedurale usata dal Comitato delle Proteste in tale circostanza deve intendersi scorretta e le conseguenti rilevanze sono da considerarsi nulle, non risultando agli atti che tali prove siano state prodotte da ITA-787”.

“Per questi motivi la Giuria d’Appello, pur riconoscendo la discrezionalità del Comitato delle Proteste nell’adeguare una riparazione concessa alle mutate condizioni, a norma della Regola 71.2 riforma la decisione in oggetto al caso n. 4 revocando la riparazione ad ITA-787 che deve essere classificata 25° nella prova n. 4, respingendo di conseguenza le successive richieste di riparazione presentate da SUI-782 (caso sette) e ITA-716 (caso otto) ed ordinando che la classifica del Campionato Nazionale Open Melges 24 sia riformulata tenendo conto delle suddette decisioni”.

“Così deciso in Genova il 15 ottobre 2010. F.to Sergio Gaibisso, presidente Giuria d’Appello”.

Per leggere l’intero dispositivo della Giuria d’Appello clicca qui.

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