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Bye bye Porto Cervo, rotta verso Casa del Campo. La flotta Farr 40 lascia la Costa Smeralda e si disperde per il Mondo, lasciando...

[singlepic id=2992 w=300 h=204 float=left]Rolex Farr 40 World Championship – Porto Cervo – Bye bye Porto Cervo, rotta verso Casa del Campo. La flotta Farr 40 lascia la Costa Smeralda e si disperde per il Mondo, lasciando dietro sé una scia di lettere e ricordi:

A come Aperitivi: in villa, al posto dell’abituale cena di gala. Solo armatori, al massimo qualche signora o qualche tattico. Sobrio, adatto alla crisi ed intelligente;

B come Birra: sul molo, dopo la regata, per accompagnare racconti di vela vissuta. Momenti durante i quali le gentili fanciulle di Porto Cervo passavano in secondo piano;

C come Casa del Campo: sede dominicana del prossimo Mondiale Farr 40. Iscrizioni già aperte, i nomi da battere sono i soliti. La sfida è ufficialmente iniziata.

D come Differenza: più o meno 2 nodi tra la velocità rilevato dal GPS di Barking Mad e Hooligan VI, estremi della flotta;

E come Enorme: il numero di velisti di Trieste e dintorni. Dopo l’inglese, il dialetto triestino era la lingua piu’ parlata;

F come Farr 40: una classe morta? una classe viva? Probabilmente una classe… intramontabile;

G come GPS: montato a bordo di ogni barca ha permesso di seguire tutte le regate. Così affidabile che i gommoni stampa chiamavano a terra per sapere l’esatto ordine di arrivo. Tecnologia amica;

H come Hooligans: gruppo di amici amanti della vela che si sono regalati una vacanza in Italia. Uno dei tanti volti del Mondial;

I come Inglese: la lingua ufficiale, ma parlata con tanti accenti e sfumature diverse. Abbiamo scoperto che non siamo i soli a zoppicare un pò;

L come Lilla: ra il colore delle maglie dell’ evento. Apprezzatissimo dal gentil sesso, indossato solo se necessario davvero da parte degli uomini;

M come Maestrale: Il vento arrivato a rovinare il premondiale dell’ Audi Invitational, poi comportatosi da galantuomo. Sempre presente, 16-18 nodi. Perfetto per le regate e per i Farr 40;

N come Navi: stazza da crociera, ma in realtà yacht privati, come sempre ormeggiati al molo dello Yacht Club Costa Smeralda;

O come OCS: quello che ha mandato in fumo le speranze iridate di Joe Fly;

P come Partenze: partire bene, e dal lato giusto, ha rappresentato una seria ipoteca per un buon piazzamento;

Q come Quantum: le vele di Barking Mad sviluppate da Terry Huchinson. Curiosità a Capri, ammirazione a Porto Cervo. Quanti cambieranno nel 2010?

R come Peter Reggio: Peter “Luigi” Reggio è stato monumentale. Ha tenuto in mano la situazione, gestito al meglio le condizioni. Una sola protesta a terra, finita con la penalizzazione di Goombay Smash;

S come Stead: Adrian, tattico di Mascalzone Latino, a 10 metri dall’arrivo dell’ultima regata ha pensato “…sono ancora il campione del mondo”. Una manciata di secondi dopo era Barking Mad. Le cose cambiano in fretta;

T come Transfusion: italo australiano, il suo armatore è salito sul Farr40 solo 4 anni fa. Vuole vincere a Sidney nel 2011. Osservato speciale;

U come Umiltà: sarà il nuovo corso presidenziale, sarà che erano a Porto Cervo, ma mai gli americani sono sembrati così umili;

V come Vele (ci mancherebbe): mai viste così tante vele nuove. Tradizionali, in carbonio e kevlar, o tutte in carbonio. Tutte stazzate in un solo giorno e tutte trovate in regola;

Z come Zulu: la bandiera che Peter Reggio ha esposto per calmare gli animi in partenza e che in una delle prime regate ha mietuto ben 11 vittime.

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