Global Ocean Race, testa a testa oceanico
Class 40Global Ocean RaceOceanoVela 22 Ottobre 2011 Zerogradinord 0
Oceano Atlantico – E’ BSL il nuovo leader della prima tappa della Global Ocean Race. Il Class 40 della famiglia Field ha infatti messo la prua davanti a Campagne de France, rimasto al comando della frazione per lungo tempo. Il vantaggio di appena 7 miglia non consente distrazione alcuna a bordo di BSL, specie alla luce delle oltre 1200 miglia che i due equipaggi, usciti interi dall’approccio all’alta pressione di Sant’Elena, devono ancora percorrere alla volta di Cape Town.
Cessna Citation e Financial Crisis sono sempre in terza e quarta posizione, staccati dalla coppia di testa di oltre 1000 miglia.
Da bordo di Financial Crisis, Marco Nannini racconta: “Ieri poco dopo il tramonto un improvviso rinforzo del vento ci ha colto di sorpresa, un po’ di confusione in pozzetto mentre recuperavamo la situazione dando un’altra mano di terzaroli. Vento ben oltre i 30 nodi e mare piuttosto formato, concetto che, mi sto rendendo conto, prende altro significato in questo mari con onde di una certa importanza anche in questo che è relativamente ancora poco vento“.
“Recuperata la situazione, all’improvviso gli strumenti Nke smettono di leggere i dati relativi ad intensita e direzione del vento. Nel buio della notte ho passato ore a controllare il cablaggio. Avevamo già perso l’uso di uno dei due sensori in una sventolata nei Doldrums ed eravamo rimasti col muletto. Sottocoperta ho isolato il vecchio sensore rotto e cablato direttamente il muletto nella speranza che ci fosse un corto o un cattivo contatto da qualche parte. Tutto questo senza risultato. L’alba ha poi rilevato quello che credo sia il problema: la stazione del vento non c’è più. Sradicata dal suo attacco nelle forti frustrate dell’albero durante le botte prese cadendo dali cavalloni dell’Atlantico del sud. Combinazione lo stesso era successo ieri su Campagne de France, anche loro senza strumenti“.
“Sono riuscito a ripristinare il pilota in modalità bussola, ma rimaniamo senza dati del vento e senza la possibilità, ovviamente, di usare il pilota
impostandolo ad angoli relativi al vento… nulla di catastrofico, ma con ancora 2500 miglia fino a Cape Town una rogna che ci saremmo volentieri
risparmiati“.
“Il vento è in calo e il cielo si è aperto: proseguiamo per la nostra rotta e verso un mega birrone a Cape Town“.
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