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Volvo Ocean Race, appuntamento con gli Alisei Volvo Ocean Race, appuntamento con gli Alisei
Dopo tre giorni e mezzo di regata, la flotta ha coperto appena 800 delle 4.800 miglia totali verso Miami, in Florida, in una faticosa... Volvo Ocean Race, appuntamento con gli Alisei


Video courtesy Volvo Ocean Race.

Oceano Atlantico – Dopo tre giorni e mezzo di regata, la flotta ha coperto appena 800 delle 4.800 miglia totali verso Miami, in Florida, in una faticosa e lenta risalita della costa brasiliana. Il team che ha coperto la distanza maggiore nelle ultime 24 ore è Abu Dhabi, che ha fatto solo 194 miglia, a testimonianza delle basse velocità. Quello verso cui tutti puntano, il flusso favorevole e costante degli alisei, tarda ad arrivare e sta trasformando la navigazione dei cinque team in un delicato gioco di tattica e di nervi.

Come previsto la prima parte di questa sesta tappa si sta dimostrando un rompicapo per i navigatori e gli skipper, come spiega Will Oxley da bordo di Camper ETNZ: “I grib file (file meteo) che usiamo non sono stati molto utili. C’è stata un sacco di attività temporalesca, e abbiamo dovuto cercare di stare dalla parte giusta delle nuvole. Ci piacerebbe essere 40 miglia più a est di dove siamo ma allo stesso tempo siamo a 190 miglia dalla costa quindi ci basterebbe un giro di 10 gradi a destra. Man mano che andiamo a nord, il vento girerà a destra quindi ci permetterà di fare est per le prossime 12 ore. Saremo di nuovo tutti in linea e il problema sarà di essere abbastanza orientali per prendere la rotazione fino a Recife. Se si vira adesso e si fa rotta verso Recife forse significa essere andati un po’ troppo oltre. Se ci si avvicina troppo alla costa si finisce per dover fare i conti con le termiche e con le correnti residue”.

Le 40 miglia a cui fa riferimento Oxley porterebbero Camper ETNZ praticamente nella posizione dove si trova Puma Berg, che al momento sembra essere il meglio piazzato per “scappar via” in questa prima fase della sesta tappa.

La nottata non è stata semplice per gli equipaggi, con velocità bassissime, a volte prossime allo zero, ma poi la flotta è tornata in marcia alle prime ore del mattino. La cartografia elettronica mostra la rotta a zigzag delle barche, impegnate a raggiungere il difficile compromesso fra guadagnare est e avanzare verso nord e verso la meta. Per il momento nel gioco d’astuzia, sembra aver avuto la meglio Puma Berg che pare aver trovato la formula giusta e continua a guidare la flotta, essendo quasi più a est e più a settentrione di tutti.

Solo Groupama è riuscito a portarsi in una posizione più orientale, ma a detrimento della distanza, visto che a mezzogiorno di oggi accusa un ritardo di 63 miglia dagli americani e dalla meta. Da bordo della barca francese il timoniere Charles Caudrelier spiega così la situazione: “In questo tipo di meteo, le previsioni del vento non sono molto accurate. Abbiamo scelto di stare a est per avere un angolo migliore quando entrerà l’aria nuova, e per attraversare l’altra zona di calma più avanti. Non volevamo andare troppo sottocosta, una scelta che ci faceva paura. Sfortunatamente non siamo soli, Telefónica è un po’ più avanti e anche Puma Berg. E’ vero che siamo stati in situazioni migliori di questa e che è stressante. Sappiamo che se uno di loro riesce a scavalcare il muro allora può accelerare molto e lasciarci un bel po’ dietro”.

Durante la notte Camper ETNZ e Abu Dhabi si sono trovati talmente vicini da riuscire a scambiarsi qualche frase senza nemmeno alzare la voce. La barca guidata da Ian Walker è riuscita a raggiungere e, a un certo punto della zona di calma, anche a superare quella di Chris Nicholson. Ma è stata una allegria di breve durata. Al rilevamento delle 12, infatti il match race fra i due team, una costante fina dalla partenza di domenica, sembra essersi esaurito con Camper ETNZ che ha guadagnato in latitudine, portandosi più al largo e avvicinandosi persino a Telefónica.

Lo skipper della barca spagnola, sempre quarta, stamattina in un’intervista con il quartier generale della regata ad Alicante ha detto che la situazione è complessa per tutti, nessuno escluso: “E’ una situazione tattica difficile. Interessante, stiamo puntando quasi a nord ma aspettiamo anche un grosso salto a destra quando il vento girerà a est. Tutti vogliono essere la barca più al vento, tutti vogliono stare a est, ma non ci si avvicina alla boa… Scegliere quando andare a nord, il tempo giusto, sarà il momento chiave dei prossimi giorni”.

La previsione indica infatti che, mentre la flotta guadagna strada verso nord, il vento continuerà a girare a destra e che almeno per le prossime 12 ore le barche continueranno a cercare la giusta posizione per raggiungere il prossimo punto di riferimento: Recife ossia il punto più orientale del Sud America.

Quando si sta per entrare nel quarto giorno di regata, la testa della flotta è sempre occupata da Puma Berg che ha un vantaggio di 7.4 miglia su Camper ETNZ e di 26,3 su Abu Dhabi. Team Telefonica si trova a 31 miglia mentre Groupama ha perso un po’ di terreno e ora è a 63,1 miglia dal leader. La migliore velocità del lotto la fanno registrare gli spagnoli con 11,4 nodi mentre le condizioni meteo si fanno più “tropicali” con un caldo intenso e una temperatura dell’acqua di 30°.

Posizioni al rilevamento delle ore 10 GMT (le 12 ora italiana) del 26 aprile:
1. Puma Berg a 3.911,6 miglia da Miami
2. Camper ETNZ, 

+7,4
3. Abu Dhabi Ocean Racing, + 26,3
4. Team Telefónica, +31
5. Groupama Sailing Team, +63,1
Team Sanya, DNS

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