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Gli ispano-neozelandesi di Camper ETNZ hanno preso la testa della flotta e guidano la battaglia dei sei team contro le brutali condizioni del primo...

Auckland – Gli ispano-neozelandesi di Camper ETNZ hanno preso la testa della flotta e guidano la battaglia dei sei team contro le brutali condizioni del primo giorno della quinta tappa della Volvo Ocean Race, che ha già fatto la prima vittima con Abu Dhabi costretto a ritornare ad Auckland per effettuare la riparazione a una paratia danneggiata nelle primissime fasi della navigazione. Le condizioni dure causate da una tempesta tropicale nei pressi dell’isola settentrionale della Nuova Zelanda non concedono tregua agli equipaggi che faticano a trovare il ritmo della regata dopo un breve stopover ad Auckland, e le previsioni dicono che la meteo dovrebbe ulteriormente deteriorarsi nelle prossime 24 ore.

Il navigatore di Camper ETNZ Will Oxley ha raccontato che il barometro di bordo segna una caduta costante della pressione e che lo stato del mare sta peggiorando mentre i velisti si preparano a ore faticose e impegnative: “Sarà una nottata dura, ormai sembra che sia normale cominciare ogni tappa con condizioni orribili. Speriamo di continuare con la tendenza di partire bene, ma questa volta sarebbe bene continuare per l’intera tappa”. Oxley ha spiegato che Camper ETNZ ha preso la testa nel tratto di navigazione nei pressi della Rakino Island, sfruttando a suo favore la corrente locale di marea. Al rilevamento delle 14 la barca rossa aveva un vantaggio esiguo di 0,3 miglia su Puma Berg.

In terza posizione i leader della classifica generale, Team Telefónica l’unico scafo a tenere una rotta est con mure a sinistra, mentre i vincitori dell’ultima tappa, i francesi di Groupama 4 sono quarti e Team Sanya quinto, ma a sole tre miglia da Camper ETNZ. Iker Martínez, skipper di Team Telefónica ha spiegato che:
 “Siamo ormai in mar aperto e ora comincia davvero la regata, siamo molto vicini. Davanti a noi abbiamo una nottata complicata, è possibile che ci siano altre rotture, perché le condizioni sono molto, molto dure. Bisogna aver pazienza, e procedere con cautela”.

Intanto Abu Dhabi ha fatto ritorno al Viaduct Harbour di Auckland, sulle facce dell’equipaggio un’evidente disappunto. Il team è stato costretto a sospendere la navigazione alle 7.30 del mattino (ora italiana) dopo appena cinque ore e mezza dalla partenza, quando a causa di una forte caduta nel cavo di un’onda una delle paratie prodiere dello scafo si è staccata. Lo skipper Ian Walker ha descritto la situazione come “non disastrosa” e ha spiegato che se l’incidente fosse accaduto più avanti il team non si sarebbe ritirato. Tuttavia, vista la vicinanza al porto di Auckland, Walker ha ritenuto che fosse ragionevole tornare per effettuare le riparazioni perché quella particolare paratia è fondamentale per poter usare il J4, una vela importante e necessaria per la tappa, essendo utilizzata per circa l’80% della navigazione: “Ne abbiamo discusso e abbiamo deciso che essendo a sole 40 miglia da Auckland era meglio tornare e riparare, probabilmente in modo più veloce ed efficace, e poi tornare in regata e cercare di recuperare”. Il direttore del team Jamie Boag ha detto che il danno era piuttosto netto e che le riparazioni potrebbero prendere circa 24 ore: “I ragazzi sono tornati e stanno bene, e il problema è risolvibile. Erano così vicini ad Auckland, dove ci sono mezzi e uomini, e credo che abbiano preso la decisione corretta. Cercheremo di farli ripartire il prima possibile, penso ci vorranno dalle 24 alle 30 ore”.

A parziale conforto di Abu Dhabi, gli avversari stanno continuando a navigare in un grande e profondo sistema depressionario, che comporta condizioni di navigazione al limite, con venti intorno ai 40 nodi e più. Secondo il meteorologo della regata Gonzalo Infante è probabile che i cinque team continuino a tenere una rotta nord alla ricerca della migliore “via di fuga” dalla parte peggiore della tempesta, più al largo e distanti dalla piattaforma continentale, con venti da nord che si trovano nella parte orientale della bassa pressione. L’altra opzione possibile, ma molto pericolosa, sarebbe di puntare a est-sud est dove lo scenario è ancora peggiore.

Per quel che riguarda for Abu Dhabi, è probabile che il team emiratino debba affrontare condizioni dure anche per la ripartenza: “Non sarà semplice, avranno un vento da sud est con raffiche da 35-40 nodi con onde molto ripide” ha detto Infante.

Al rilevamento delle ore 14, quando mancano ai leader oltre 6.634 miglia e la flotta naviga con velocità intorno ai 12-13 nodi la prima posizione è occupata da Camper ETNZ, praticamente appaiato a Puma Berg che dista solo 0.3 miglia, segue in terza posizione Team Telefónica a poco più di un miglio, Groupama a 2,3 e Sanya a 3 miglia.

La quinta tappa è la più lunga della Volvo Ocean Race con le sue 6.700 miglia attraverso gli oceani del sud, oltre Capo Horn e fino a Itajaí, in Brasile dove si prevede che la flotta possa arrivare la prima settimana di aprile. L’andamento della tappa si può seguire con le notizie e la cartografia elettronica aggiornata ogni tre ore sul sito www.volvooceanrace.com.

Posizioni al rilevamento delle ore 13 GMT (14 ora italiana) del 19 marzo 2012:
1. Camper ETNZ, a 6.634,9 miglia da Itajaí
2. Puma Berg, +0,3
3. Team Telefónica, +1,1
4 Groupama Sailing Team, +2,3
5. Team Sanya, +3,0
6. Abu Dhabi Ocean Racing (suspended racing)

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