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La prima notte dell’ottava tappa della Volvo Ocean Race, da Lisbona a Lorient, è stata piuttosto movimentata con tre team che si sono alternati...

Oceano Atlantico – La prima notte dell’ottava tappa della Volvo Ocean Race, da Lisbona a Lorient, è stata piuttosto movimentata con tre team che si sono alternati in testa, prima Puma Berg, poi Abu Dhabi e infine Telefónica hanno guidato la flotta sulla rotta verso le Azzorre. Al rilevamento delle ore 12 italiane gli spagnoli continuano a guidare, con un margine di sole 2,3 miglia sui leader della classifica provvisoria, i francesi di Groupama, e sugli americani di Puma Berg. Seguono Abu Dhabi, Camper ETNZ e Team Sanya. Con la prospettiva dell’ingresso in una zona di vento leggero e data la classifica corta, il gioco tattico fino a questo momento è stato quello di un controllo attento degli avversari soprattutto da parte del terzetto di testa, che è poi anche quello al vertice del tabellone con soli 13 punti che separano il primo dal terzo.

Primo waypoint per la flotta è l’isola di Sao Miguel, nell’aricpelago delle Azzorre, che fungerà da boa obbligatoria da lasciare a destra, prima di poter di nuovo far rotta verso nord e la linea del traguardo di Lorient. L’isola portoghese oggi si trova a meno di 500 miglia dalle prue dei sei team, che si stanno avvicinando con un buon vento da nord-ovest, che li ha costretti tuttavia ad allontanarsi dalla rotta diretta, scendendo circa un centinaio di miglia a sud.

Le previsioni indicano che i VOR 70 cominceranno a perdere ritmo in maniera graduale già nelle prossime ore, tanto da indicare un possibile raggruppamento nella notte. Come ha confermato Xabi Fernández, da bordo di Telefónica in un collegamento video in diretta via satellite questa mattina: “Tutto bene, abbiamo buone condizioni e siamo veloci. E’ passato un po’ d tempo dall’ultima volta che eravamo in testa, è una sensazione positiva. Eravamo molto vicini a Groupama ma siamo riusciti a passarli e ora sono due o tre miglia dietro. Ma anche Puma Berg è vicino. Abbiamo 18/20 nodi, 90 gradi di vento reale, quindi siamo al lasco con il J1 e la randa piena e facciamo fra i 16 e i 20 nodi di velocità.. Tutta la notte abbiamo dato e tolto la prima mano di terzaroli. Sembra chiaro che tutte le barche stanno seguendo la stessa rotta, è c’è sempre un certo nervosismo quando si sa che si sta per entrare in una zona di poco vento. Ci aspettano 24 ore molto difficili, forse domani o il giorno dopo ed è chiaro che il primo che uscirà dalla bonaccia sarà il vincitore, o perlomeno avrà le maggiori chance, quindi dovremo lottare al massimo”.

Ken Read e i suoi uomini di Puma Berg non sono mai scesi dal podio dalla In-port race di Sanya e sono anche loro fra i più seri contendenti non solo alla vittoria di tappa ma anche a quella generale eppure, secondo il media crew member Amory Ross, stanno cercando di non farsi prendere dalla tortura psicologica di pensare troppo ai punti: “Sarebbe facile cadere in questa trappola, perché in una regata oceanica non è sempre possibile andare in copertura, ma pensare ai punti sarebbe una distrazione pericolosa. La cosa più razionale da fare è navigare al meglio possibile, essere tatticamente aggressivi e minimizzare i rischi, sperando nel successo”.

Jules Salter navigatore di Abu Dhabi, nel corso di un collegmanto in diretta video via satellite ha spiegato così la situazione e la possibile evoluzione per il futuro prossimo: “Andiamo bene, siamo in contatto con tutte le barche, riusciamo a vedere Groupama e Puma Berg davanti. C’è un bel vento e un po’ di mare, quindi si prendono un po’ di colpi, ma c’è il sole. Cerchiamo di non perdere terreno rispetto a Groupama, Puma Berg e Telefonica e di stare davanti a Camper ETNZ. Questo vento probabilmente durerà altre otto o nove ore e poi comincerà a calare quando ci avvicineremo all’alta pressione che si sta formando a sud delle Azzorre. Sappiamo di non essere veloci come gli altri a questa andatura, quindi cerchiamo di minimizzare le perdite. Siamo pronti a tentare qualche mossa, ma nulla di troppo radicale, deve essere l’opzione giusta, non c’è ragione di buttare via tutto. E poi ci saranno delle opportunità, sottovento alle isole”.

Secondo Stu Bannatyne, co-skipper e watch leader di Camper ETNZ è altamente probabile che i team si ritrovino a navigare a vista almeno di un’altra barca per tutte le 1.950 miglia della tappa fino a Lorient: “Per ora non ci sono grandi opzioni tattiche per arrivare alle Azzorre”. Si deve quindi continuare a cercare la massima velocità e a guadagnare ogni spazio possibile.

In sesta posizione Team Sanya, ha un distacco di poco meno di 24 miglia e deve far fronte a una minore velocità della barca, come testimoniano le parole dello skipper Mike Sanderson: “Facciamo fatica a tenere il passo in queste condizioni, come sapevamo. È bellissimo a dire la verità, 16/20 nodi, al lasco mure a dritta e c’è un sole meraviglioso. A essere onesto, però, sono un po’ stufo di non essere abbastanza veloce. In fin dei conti è un giro del mondo e non possiamo regatare contro gli altri ad armi pari. Siamo sempre in una situazione pericolosa e dobbiamo cercare di trovare qualche soluzione meteo per risolvere i nostri problemi”.

I team si avvicinano al sistema di alta pressione che rallenterà il loro passo, in approccio alle Azzorre, dove è probabile che la flotta torni a compattarsi, dando la possibilità agli inseguitori di ritornare in gioco: “Il nostro obiettivo realistico è di arrivare alla boa insieme agli altri, per poi provarci nella parte successiva, dove sembra proprio che avremo del vento forte in poppa”. Ha detto il media crew member di Camper ETNZ Hamish Hooper.

Posizioni al rilevamento delle ore 10 GMT (le 12 ora italiana) dell’11 giugno:
1. Team Telefónica, a 1.641,5 miglia da Lorient
2. Groupama Sailing Team, 
+2,3
3. Puma Berg, +3,2
4. Abu Dhabi Ocean Racing, +7,8
5. Camper ETNZ, +11,4
6. Team Sanya, +23,7

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